Proprio nel momento in cui si incomincia a discutere della possibile abrogazione dell'obbligo di indossare la mascherina all'aperto, Nature pubblica un interessante lavoro che fa il punto sul ruolo protettivo offerto dalle mascherine:
Yafang Cheng, et al., “Face masks effectively limit the probability of SARS-CoV-2 transmission”, Science (2021), DOI: 10.1126/science.abg6296
Durante oltre un anno di pandemia si è molto discusso sull'efficacia delle mascherine e sono stati pubblicati studi talvolta contraddittori. L'articolo apparso su Science mostra che le maschere facciali riducono effettivamente la trasmissione del SARS-CoV-2 e spiega perché la loro efficacia varia a seconda del tipo di ambiente considerato e della concentrazione di virus presente nell'aria.
Lo studio è stato svolto da un team internazionale guidato da ricercatori del Max Planck Institute for Chemistry di Mainz, in Germania ed ha utilizzato una combinazione di dati osservativi e modelli fisico-matematici. Lo studio mostra in quali condizioni e in che modo le mascherine riducono effettivamente i rischi di infezione e aiutano a mitigare la pandemia.
Nella maggior parte degli ambienti e delle situazioni, anche le semplici mascherine chirurgiche riducono efficacemente la trasmissione del SARS-CoV-2. In ambienti con concentrazioni di virus potenzialmente elevate come ambienti medici e spazi interni densamente occupati, è necessario utilizzare maschere con maggiore efficienza di filtrazione (FFP2), combinate con altre misure protettive come la ventilazione intensiva e - ove possibile - il distanziamento tra le persone.
TRENTO. Se ancora avete dei dubbi sull’utilità della mascherina per prevenire il contagio da Covid, ecco un video che vi convincerà. L’ha realizzato Sergio Cattani (farmacologico.it), farmacista da tempo attivo in molti progetti didattici nelle scuole per l’educazione alla salute.
RispondiEliminaÈ lui stesso a spiegare i contenuti di questo esperimento: «Mi sono procurato la testa di un manichino, dove ho inserito un'ampolla da aerosol in corrispondenza della bocca. In questo modo simulavo il respiro umano in maniera visibile. Per rendere esplicita la funzione della mascherina, ho mostrato alla classe come cambiava la traiettoria dell'esalato in relazione al tipo di DPI usato: chirurgica, FFP2 con valvola, FFP2 senza valvola, FFP2 presagomata, mascherina di comunità. Di ognuna ho spiegato caratteristiche e mostrato l'efficacia nel fermare o limitare la proiezione dell'esalato. Per esaltare la visibilità del "respiro" (e dare un tocco scenografico al laboratorio) ho investito il manichino di un fascio laser verde, dopo aver spento la luce: questo rendeva evidenti anche le goccioline più piccole».
Un secondo esperimento riguardava l’igienizzazione delle mani, e non sono mancate le sorprese. «Ho pensato di rendere evidente la superficialità con cui ci laviamo le mani, facendo indossare ad ogni alunno dei guanti di lattice bianchi, sopra i quali ho versato una piccola quantità di colore liquido nero. Tenendo gli occhi chiusi, per 20 secondi ognuno di loro si doveva spalmare il colore nero sulle mani come se fosse del gel igienizzante. Una volta aperti gli occhi, ognuno ha potuto capire da solo, guardandosi le mani, se l'aveva fatto bene o male, in base al colore assunto dai guanti: tante più aree "pulite" rimanevano, tanto peggio avevano spalmato il gel. Ovviamente la maggior parte è rimasta sorpresa di quanta superficialità avesse messo in questa azione».
https://www.ladige.it/salute-e-benessere/2021/05/27/il-video-dell-esperimento-di-un-farmacista-trentino-ecco-perche-le-mascherine-ci-possono-salvare-dal-contagio-1.2922469