I vaccini - anche quelli più efficaci - non forniscono una protezione assoluta contro il rischio di contagio e quindi, anche per le persone completamente vaccinate rimane un certo rischio di contrarre la Covid-19. Ieri è stato reso noto un interessante studio (sottoposto a NEJM, ma - per il momento - non ancora verificato dal giudizio dei referee e disponibile come pre-print) che analizza ciò che è successo all'interno di un campione di circa 4.000 operatori sanitari attivi negli Stati Uniti. Circa il 20% del campione era costituito da persone che non avevano ancora ricevuto il vaccino. Tutti gli altri sono stati vaccinati con vaccini ad mRNA (Pfizer-BioNTech per circa 2/3 e Moderna per il rimanente 1/3).
Il campione statistico è numericamente limitato, ma i dati sono molto interessanti perché questo tipo di personale è stato sottoposto a monitoraggio attivo (tamponi molecolari periodici) anche dopo la vaccinazione. Questo ha consentito di verificare anche la presenza dei contagi asintomatici che sarebbero sfuggiti al di fuori da questo specifico ambiente lavorativo.
Complessivamente l'indagine ha individuato circa 204 casi di contagio, di cui 156 nella parte di personale non vaccinato. 11 contagi riguardavano persone parzialmente vaccinate (tra due settimane dopo la prima dose fino a due settimane dopo la seconda dose) e 5 persone completamente vaccinate (dopo almeno due settimane dalla seconda dose). I rimanenti contagi (32) sono stati trovati entro due settimane dopo la prima dose vaccinale e non sono stati considerati nell'analisi statistica a causa della impossibilità di capire se il contagio fosse avvenuto prima o dopo la prima vaccinazione.
Tutte le persone considerate nell'ambito di questo studio hanno regolarmente indossato le mascherine e gli altri strumenti di protezione individuale prescritti dalle norme professionali. Ricordo che si trattava di persone a stretto contatto con malati di Covid-19 e quindi particolarmente esposte al rischio di contagio.
I dati sono stati raccolti tra il mese di dicembre 2020 ed il marzo successivo. Meno del 10% dei contagi evidenziati tra le persone non vaccinate sono stati attribuiti ad una delle cosiddette "variants of concern" (VOC). Tale percentuale sembra salire quando si considerano i pochi casi di contagio trovati tra le persone parzialmente o completamente vaccinate. Si tratta tuttavia di numeri in assoluto troppo piccoli per estrarne una qualche conclusione statisticamente significativa.
L'analisi dei dati conferma che il grado di protezione fornito dai vaccini ad mRNA contro qualsiasi forma di contagio (inclusi i casi asintomatici) è pari a circa il 90% per chi ha effettuato la vaccinazione completa. L'indeterminazione statistica è piuttosto ampia a causa della limitata dimensione del campione, ma il dato è in linea con altri studi osservazionali. La copertura scende all'80% nel periodo che va da due settimane dopo la prima dose fino a due settimane dopo la seconda dose vaccinale (personale "parzialmente" vaccinato).
Ma la cosa più interessante è che, analizzando i singoli casi di contagio, si nota che le poche persone parzialmente o completamente vaccinate che si infettano contraggono forme della Covid-19 mediamente meno gravi rispetto alle persone non vaccinate. Per le persone vaccinate scende decisamente la carica virale, così come il tempo di permanenza nello stato virologicamente positivo. Questo ha un impatto diretto sulla loro possibilità di infettare altre persone che è fortemente ridotta rispetto a quella degli infettati non vaccinati.
Tra i contagiati che avevano ricevuto almeno una parziale copertura vaccinale è stato trovato un livello pari al 75% di contagi asintomatici, contro il 40% dei contagiati non vaccinati. I pochissimi sintomatici trovati tra i vaccinati hanno comunque avuto meno febbre e hanno dovuto fare meno giorni di riposo forzato a letto rispetto ai contagiati non vaccinati.
In conclusione, si conferma che i vaccini - oltre a fornire una elevata protezione contro il contagio - riducono fortemente le conseguenze di una eventuale infezione ed anche la probabilità che il contagiato trasmetta l'infezione ad altri.
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