Oggi è uscito il quinto rapporto dell'AIFA dedicato all'analisi degli effetti avversi riscontrati in associazione con la somministrazione dei vaccini anti-Covid. Il numero di segnalazioni (normalizzato rispetto al numero di dosi somministrate) è crollato rispetto all'inizio della campagna vaccinale. In parte ciò è attribuibile al fatto che a gennaio venivano vaccinati i medici e l'altro personale sanitario e probabilmente queste categorie professionali sono più attente nella individuazione e segnalazione degli eventi avversi. Oggi somministriamo oltre mezzo milione di vaccini al giorno e molti vaccinati non si preoccupano certamente di segnalare disturbi lievi e passeggeri che possono insorgere nelle immediate vicinanze delle vaccinazioni.
L'unico tipo di segnalazioni che è cambiato poco in funzione del tempo (sempre in proporzione al numero di dosi somministrate) è quello degli eventi avversi classificati come "gravi". Nel suo Rapporto AIFA presenta una analisi completa e dettagliata di questi eventi avversi. Il dato riassuntivo, riferito a 100 mila dosi vaccinali, è riportato nella tabella seguente:
Eventi gravi | Ospedalizzazione | Rischio vita | |
Pfizer-BioNTech | 7,0 | 1,0 | 0,1 |
Moderna | 3,0 | 0,4 | 0,1 |
AstraZeneca | 13,0 | 2,2 | 0,7 |
Eventi avversi gravi segnalati per ogni 100 mila dosi vaccinali. Le due colonne a destra riportano la parte di eventi gravi che hanno richiesto l'ospedalizzazione o hanno comportato un rischio di vita (non necessariamente il decesso) per la persona vaccinata
In tabella non ho riportato i dati per il vaccino Johnson & Johnson perché, a causa del numero ancora limitato di dosi somministrate, non sono ancora disponibili statistiche affidabili.
AstraZeneca si conferma come il vaccino che determina il maggior numero di eventi avversi gravi. Le "rare trombosi" che sono state spesso oggetto di infuocati dibattiti e che oggi hanno causato la prematura scomparsa di una povera ragazza diciottenne a Genova, corrispondono ad 1 caso ogni circa 100 mila dosi vaccinali.
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