Ieri il quotidiano l'Adige ha dato notizia della manifestazione di un gruppetto di no-pass che si sono ritrovati davanti alla sede del MART a Rovereto per protestare contro l'obbligo del green-pass per accedere ai musei. La cosa che mi ha colpito è che la manifestazione contro il green-pass, a mio avviso un modo edulcorato per dichiarare il proprio credo no-vax, si basava sul supporto logistico offerto dalla locale sezione no-Tav.
Insomma, no-pass, no-vax, no-Tav, no contro tutto ciò che provenga da una qualsiasi forma di Autorità costituita. Questo sembra essere l'elemento aggregatore di una minoranza rumorosa che in nome della "sua" libertà vuole imporre agli altri cittadini il suo punto di vista, anche a rischio di mettere a repentaglio la salute altrui.
Perché - per essere chiari - i no-vax della loro salute possono fare quello che meglio credono, purché - in caso di contagio - se ne stiano a casa e non contagino gli altri. Se poi dovessero aggravarsi, continuino a rimanere a casa e non vadano a riempire gli ospedali, sottraendo preziosi posti letto agli altri cittadini.
Naturalmente ciascuno di noi ha idee diverse rispetto alle decisioni che il "Potere" assume quotidianamente. Il diritto di critica è fondamentale ed il confronto democratico tra le diverse opinioni dovrebbe essere in grado di portare ad un ragionevole punto di equilibrio tra punti di vista ed interessi differenti. Tuttavia quando la risposta di un cittadino è sempre e solo "no", sorge il sospetto che dietro a questi atteggiamenti si celi una visione distorta del vivere civile, capace solo di rifiutare le idee degli altri e pronta a demonizzare chi ha il compito (talvolta ingrato) di arrivare alla necessaria sintesi politica.
Se poi, per nostra sfortuna, il "Potere" è stato consegnato pro-tempore a degli incapaci, c'è sempre la possibilità di mandarli a casa alle prossime elezioni. Ma rifiutare tutto "a prescindere" (come avrebbe detto il mitico Totò) mi sembra un approccio poco intelligente.
Nessun commento:
Posta un commento