Probabilmente, nel corso delle prossime settimane, assisteremo ad un vero e proprio "diluvio" di pubblicazioni scientifiche dedicate alla variante Omicron, con particolare riferimento alla sua capacità di superare la barriera degli anticorpi anti-SARS-CoV-2. Vi segnalo questo specifico lavoro perché è - per quanto a mia conoscenza - il primo ad essere pubblicato su una rivista dopo aver superato il vaglio dei referee.
Lo studio è stato sviluppato da un gruppo di ricerca cinese ed ha confrontato il potere neutralizzante del siero estratto da persone che avevano già contratto la Covid-19 rispetto a numerosi ceppi virali, Omicron incluso.
I risultati mostrano che, tra tutte le varianti considerate, Omicron è quella che viene neutralizzata meno efficacemente:
Potere neutralizzante del siero prelevato da persone guarite dalla Covid-19 per diverse varianti virali. Il ceppo di confronto è il D614G che era quello dominante prima della diffusione della variante Alpha. Tratto da Emerging Microbes & Infections |
I risultati sono - almeno da un punto di vista qualitativo - simili a quelli ottenuti in altri laboratori: Omicron è la variante che viene riconosciuta con più difficoltà dagli anticorpi e questo non è sorprendente se si tiene conto del grande numero di mutazioni presenti nel nuovo ceppo virale.
Bisogna comunque ricordare che una minore risposta anticorpale non si riflette necessariamente in un calo proporzionale dell'efficacia vaccinale.
Nessun commento:
Posta un commento