Segnalazione da Nature: Omicron provoca una maggiore percentuale di ricoveri nei bambini?

Vi segnalo una notizia apparsa ieri su Nature dove si discute del fatto che, dopo la comparsa del ceppo virale Omicron, viene segnalata una incidenza percentuale più alta dei ricoveri in età pediatrica rispetto al numero complessivo dei ricoveri Covid. 

Con la diffusione di Omicron si è assistito ovunque ad una forte crescita dei contagi, ma - per fortuna - la crescita dei ricoveri non è stata forte come quella dei contagi. La crescita recente dei ricoveri in età pediatrica potrebbe essere dovuta semplicemente al fatto che, per i più piccoli, non è ancora disponibile un vaccino. 

 

Andamento recente delle ospedalizzazioni Covid in età pediatrica in Italia. Tratto dal bollettino ISS

Alcuni sostengono che Omicron potrebbe attaccare più facilmente i bambini (anche se, per la verità, si tratta solo di una congettura, non validata da studi che evidenzino il ruolo giocato da una o più mutazioni della nuova variante virale). Sappiamo che Omicron ha prodotto un generale calo del rischio di ricovero per le persone contagiate, ma il calo potrebbe essere più forte negli individui adulti e minore nei bambini più piccoli. 

Alcuni dati preliminari provenienti dagli USA parlano di una frazione di ricoveri Covid in età pediatrica che recentemente corrisponde a circa il 5% del totale di ricoveri, circa 4 volte la percentuale che si osservava fino allo scorso mese di novembre, prima dell'arrivo di Omicron.

Il quadro non è ancora completamente chiarito e Nature fa il punto della situazione intervistando numerosi esperti internazionali. Attualmente non ci sono ancora sufficienti dati a disposizione per capire se Omicron possa produrre un peggioramento anche per quanto riguarda il cosiddetto long-Covid in età pediatrica e soprattutto per la rara ma grave sindrome infiammatoria multisistemica, tipica del bambini (MIS-C). L'argomento è comunque di grande attualità ed è seguito con attenzione dai principali centri di ricerca pediatrica che si occupano di Covid a livello internazionale.