L'inizio del mese di ottobre è coinciso con il superamento della soglia psicologica dei 2500 nuovi contagi, un numero che non si vedeva più dalla terza decade di aprile. Sono effetivamente tanti, considerato che oggi registriamo anche 24 decessi ed i ricoveri ospedalieri sfiorano complessivamente quota 3400. Qualcuno si è spinto ad interpretare il dato come un effetto della riapertura delle Scuole. Un aumento legato alle Scuole è certamente nelle previsioni, ma ricordiamo che specialmente al Sud gli alunni sono tornati tra i banchi solo da pochi giorni. Troppo pochi per vedere effetti significativi, mentre per chi ha riaperto le Scuole a metà settembre potrebbe esserci già un contributo significativo.
Rispetto a fine aprile è completamente cambiata la distribuzione geografica dei contagi. Allora la maggiore densità di contagi (normalizzati per numero di abitanti) si registrava in Lombardia, Piemonte e Trentino. Oggi solo il Trentino è rimasto nelle posizioni di testa, affiancato da Veneto e Campania. Una volta nei palazzi romani si diceva che "i trentini sono sempre i primi della classe", ma questa volta ne avremmo fatto volentieri a meno.
Oggi primo ottobre registriamo anche un record dei tamponi fatti: sono stati oltre 118.000, quasi il doppio di quelli che si facevano a fine aprile. Anche se non c'è una relazione lineare tra casi trovati e tamponi fatti è ragionevole presumere che i contagi rilevati oggi siano più vicini alla realtà di quanto non fosse a fine aprile. Non voglio dire che l'aver superato quota 2500 contagi non ci debba preoccupare, ma il dato va inquadrato nel contesto giusto e ben interpretato.
Quanto ai decessi, 24 sono tanti e notiamo una crescita evidente rispetto ai minimi estivi. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che a fine aprile i decessi si contavano a centinaia al giorno, triste conseguenza dei contagi di fine inverno.
In conclusione, evitiamo allarmismi esasperati o annunci di imminenti nuovi lockdown, augurandoci che siano adottate al più presto efficaci politiche di prevenzione per riportare i nuovi contagi ad un livello più gestibile (anche in Trentino).
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