Israele si sta avvicinando a grandi passi a completare la sua campagna di vaccinazione di massa basata sull'uso del vaccino Pfizer BioNTech (una settimana fa, il 43% della popolazione israeliana aveva già ricevuto due dosi di vaccino). Gli effetti sulle ospedalizzazioni e sulla curva pandemica sono ormai evidenti e si possono trarre informazioni "robuste" sul funzionamento del vaccino "nel mondo reale".
Le analisi condotte "sul campo" non sono facili a causa delle difficoltà associate alla gestione dei cosiddetti "gruppi di controllo". Nella sperimentazione farmaceutica, i gruppi di controllo sono gestiti somministrando un placebo ad una certa parte dei volontari. Nel mondo reale, man mano che la vaccinazione procede, i gruppi di controllo sono costituiti, in percentuale progressivamente crescente, da no-vax o dagli "scettici" che hanno volontariamente ritardato la vaccinazione. Chiaramente si tratta di una situazione poco controllabile perché le persone che non state vaccinate potrebbero avere una certa tendenza a comportarsi in modo difforme rispetto al resto della popolazione (ad esempio, violando abitualmente le norme sul distanziamento sociale e sull'uso della mascherina). A questo si aggiunge il fatto che non sempre è facile sapere se le persone non vaccinate posseggano comunque anticorpi per il virus SARS-CoV-2 avendo già contratto la Covid-19, magari in forma asintomatica o pauci-sintomatica.
Un dato interessante di questo studio riguarda la presenza della variante inglese, ormai consolidata come variante dominante tra i ceppi virali che circolano in Israele. Questo fatto è importante anche alla luce della maggiore contagiosità e anche di una possibile maggiore letalità di questo ceppo virale che ormai è ampiamente diffuso anche in Italia.
Il risultato dell'ultima analisi condotta in Israele ha messo in evidenza che, due settimane dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer BioNTech, la protezione contro le forme sintomatiche di Covid-19 (incluse quelle che possono portare al ricovero e, in casi estremi, al decesso) è pari al 97%. L'efficacia del vaccino contro le forme asintomatiche è stata stimata pari al 94%. Si tratta di numeri allineati con quelli della sperimentazione di fase 3 del vaccino, anche se in questo caso parliamo di oltre 3 milioni di cittadini israeliani, contro le poche decine di migliaia di volontari che avevano partecipato alla sperimentazione (e che non erano stati esposti alla variante inglese di SARS-CoV-2).
Pfizer ha annunciato che ulteriori dettagli sui risultati di questo studio saranno descritti in un articolo che sarà sottoposto tra breve ad una importante rivista scientifica.
Moderna sta sviluppando un nuovo vaccino anti Covid di nuova generazione: “Si conserverà in frigo”
RispondiEliminaIda Artiaco - www.fanpage.it - 15 marzo 2021
L’azienda americana Moderna ha annunciato che è al lavoro per sviluppare un nuovo vaccino anti Covid di ultima generazione, sempre a base di mRna, conservabile alle temperature di un normale frigorifero e quindi in grado di semplificare la distribuzione e la somministrazione delle iniezioni scudo da parte degli operatori sanitari di tutto il mondo.