venerdì 30 aprile 2021

Aggiornamento di fine aprile

Oggi - oltre al mese di aprile - si chiude la prima settimana che ha visto la riapertura - anche se non completa - di molte attività. Troppe per chi teme che la situazione possa ridiventare rapidamente critica e troppo poche per chi vorrebbe aprire tutto, a tutela dei settori economici che hanno più sofferto a causa delle misure di limitazione attuate durante l'ultimo semestre.

In attesa di capire come andranno a finire le cose vediamo cosa ci dicono i dati, cominciando dai nuovi ricoveri in terapia intensiva. Il dato nazionale relativo all’ultima settimana (linea nera) mostra un calo che prosegue ormai da 5 settimane. La tendenza è chiara ed è ancora troppo presto per vedere, ammesso e non concesso che ci sarà, un cambio di tendenza associato alle aperture che sono avvenute durante l’ultima settimana. 
 
Se sentirete qualcuno dire “Ecco, abbiamo aperto e non è successo niente!”, lasciatelo parlare e “fate gli scongiuri”. Come scienziato dovrei negare la validità di qualsiasi pratica non scientifica, ma - almeno a livello psicologico – uno scongiuro ogni tanto male non fa.


Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva (normalizzati rispetto ad un campione di 100.000 abitanti) per Italia (linea nera), Veneto (linea azzurra), Trentino (linea rossa) e Alto Adige (linea verde). Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
 
Il dato del Veneto (linea azzurra) è stato praticamente stabile durante le ultime tre settimane. Il dato dell'Alto Adige (linea verde) recupera la forte crescita registrata durante la scorsa settimana, mentre l'ultimo dato del Trentino cresce e si riporta esattamente sulla media nazionale. C'è da ricordare che, sia per il Trentino che per l'Alto Adige, a causa del numero ridotto di abitanti, il dato può essere affetto da ampie fluttuazioni statistiche.
 
Anche il dato sui ricoveri complessivi è confortante e mostra una discesa importante, più o meno in linea con quella della settimana precedente:
 
Variazione percentuale del numero di persone ricoverate (media settimanale) nei reparti Covid degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti). Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

In questo scenario di progressivo miglioramento, purtroppo non si scorge ancora la tanto attesa riduzione dei decessi. La campagna vaccinale avanza (oggi sono state somministrate mezzo milione di dosi vaccinali) eppure i decessi non calano ancora come ci aspetteremmo. Il dato del Trentino è abbastanza chiaro:

Andamento dei decessi Covid in Trentino

Si nota che da fine gennaio (segmento D della curva) la crescita dei decessi prosegue con una tendenza che non mostra segni di cedimento. Nel frattempo sembra (ma non posso assicurarlo perché la Provincia annuncia i dati giornalieri dei decessi durante le conferenze stampa, ma non fornisce mai documenti di sintesi) che sia in atto una riduzione dell'età media delle persone che hanno perso la vita a causa della Covid-19.

Sul fronte dei contagi l’andamento è quello mostrato in figura, con un calo che procede abbastanza lentamente. Siamo ancora molto lontani dalla soglia dei 5.000 contagi giornalieri che dovrebbe permetterci di riprendere a fare una qualche forma di tracciamento dei contagi. 
Andamento giornaliero dei nuovi contagi in Italia. Si notano tre massimi relativi: il picco principale registrato a metà novembre in concomitanza con l'arrivo della seconda ondata pandemica, un piccolo picco registrato in occasione delle festività di fine 2020 ed il picco di marzo associato alla diffusione della variante inglese. Attualmente il livello dei contagi è più o meno lo stesso di fine gennaio.
 
Il valore medio della stima dell’indice di trasferimento del contagio comunicato oggi dall’Istituto Superiore di Sanità è abbastanza basso (0,85), pur essendo leggermente superiore rispetto a quello della settimana precedente. Per la terza settimana consecutiva le stime dell’ISS risultano decisamente inferiori rispetto a quelle fornite dal mio modellino empirico basato sull’andamento di tutti i contagi. Contemporaneamente l’ISS ha comunicato che i contagi riscontrati questa settimana (media nazionale pari a 146 contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti) sono di poco inferiori rispetto a quelli della settimana precedente (152). 
 
Questo scenario sembra più compatibile con una stima dell’indice R di poco inferiore rispetto ad 1. Evidentemente cresce l’incidenza dei casi asintomatici (ricordo che l’ISS stima l'indice R considerando solo i casi sintomatici) oppure le Regioni/PPAA stanno progressivamente alzando i criteri adottati  per classificare un contagio come sintomatico.

Stima dell'indice di trasferimento del contagio elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità (punti rossi). I punti blu sono i risultati del mio modellino empirico basato sul conteggio di tutti i contagi, inclusi gli asintomatici

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