Mente il Governo italiano prosegue con l'allentamento progressivo delle restrizioni (per chi ha il green-pass) relative all'accesso a locali pubblici ed eventi sportivi ed in attesa della progressiva estensione del green-pass a tutti i luoghi di lavoro, i dati di quest'ultima settimana confermano che la quarta ondata pandemica è ancora in calo e che - almeno fino ad oggi - non si è osservato il temuto aumento dei contagi legato all'apertura delle Scuole:
Andamento dei contagi in Italia (linea grigia). La linea blu rappresenta la media dei contagi giornalieri stimata su base settimanale. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale |
Anche il dato sull'occupazione dei posti letto nei reparti Covid degli ospedali italiani mostra una discesa, allineata in termini percentuale rispetto a quella fatta registrare la settimana precedente:
Variazione percentuale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale |
Se osserviamo il valore delle nuove entrate nei reparti Covid di terapia intensiva, notiamo un lieve calo rispetto alla settimana precedente. Pur con forti fluttuazioni, l'andamento complessivo delle ultime 5 settimane ha portato ad un dimezzamento dei nuovi ricoveri:
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale |
Può essere interessante confrontare l'andamento temporale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid di terapia intensiva italiani (linea rossa) con quelli degli ospedali britannici (linea blu). Ricordo che il dato della Gran Bretagna considera solo i pazienti collegati al respiratore e non è direttamente paragonabile con quello dei ricoveri italiani. Per fare il confronto, bisognerebbe incrementare il dato britannico di circa il 30%.
Anche se non si tiene conto di questo fattore, si nota che dall’inizio di luglio in poi l'occupazione dei reparti Covid di terapia intensiva in Gran Bretagna è sempre stata decisamente superiore rispetto al dato italiano, anche se - per lungo tempo - il livello di vaccinazione della popolazione britannica è stato superiore rispetto a quello dei cittadini italiani (attualmente le percentuali di popolazione over-12 vaccinata sono più o meno le stesse).
Occupazione dei posti letto di terapia intensiva in Italia (linea rossa) e Gran Bretagna (linea blu), normalizzata rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Se andiamo a vedere il dato dei decessi, notiamo finalmente una certa tendenza al calo. Anche in questo caso il dato britannico è decisamente superiore rispetto a quello italiano, anche se in Gran Bretagna vengono esclusi dalle statistiche ufficiali i casi di coloro che muoiono dopo 4 settimane dal primo tampone positivo. Questa scelta riduce sensibilmente il valore dei decessi conteggiati in Gran Bretagna.
Decessi in Italia (linea rossa) e Gran Bretagna (linea blu), normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Vediamo infine la mappa ECDC che ci mostra l'andamento complessivo dell'ondata pandemica in Europa:
Mappa aggiornata sullo stato della pandemia in Europa. Tratto da ECDC |
Si assiste ad un graduale spostamento dell'ondata pandemica da ovest verso est. Aumentano le zone verdi in Italia, Francia e nella Penisola iberica. La Repubblica irlandese continua a rimanere rossa a causa degli stretti contatti con la Gran Bretagna dove il livello di circolazione del virus rimane stabilmente sopra i 350 nuovi casi settimanali per ogni 100 mila abitanti. Le zone rosso scuro si trovano in Slovenia, Croazia, Romania e nei Paesi baltici. La situazione della Germania non è ottimale, mentre rimane (incredibilmente, aggiungo io) quasi totalmente verde la Polonia che ha solo il 52% dell'intera popolazione completamente vaccinata.
Al di fuori della mappa mostrata sopra, continua a preoccupare la situazione della Russia dove c'è una forte resistenza al vaccino (simile a quella registrata in Romania e Bulgaria), malgrado l'elevato numero di contagi e di decessi. Dopo aver stazionato intorno a quota 800 da metà luglio fino a pochi giorni fa, nel corso degli ultimi giorni i numeri ufficiali dei decessi Covid registrati giornalmente in Russia sono decisamente cresciuti. Difficile fare analisi quantitative perché - come discusso in precedenti post - i numeri provenienti dalla Russia sono fortemente "influenzati" dalle Autorità politiche locali che non sembrano essere particolarmente interessate ad enfatizzare la gravità dell'attuale situazione pandemica.
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