In occasione della pandemia di Covid-19 numerosi Paesi hanno costituito comitati tecnico-scientifici incaricati di consigliare Governo e Parlamento sulle strategie da adottare per gestire l'emergenza. In Italia abbiamo avuto una vera esplosione di comitati, denominati "Task Force", pensando che il nome inglese fosse sinonimo di serietà ed importanza. Leggendo un articolo apparso oggi su The Guardian ho avuto modo di approfondire la realtà inglese, che è molto diversa da quella italiana. Tanto per cominciare, in UK l'organizzazione di comitati per la gestione di emergenze non è una novità, ma è una abitudine consolidata ed istituzionalizzata. Non la chiamano Task Force, ma più propriamente Scientific Advisory Group for Emergencies che, come acronimo fa SAGE (saggio in italiano). Il comitato fu costituito la prima volta nel 2009 in occasione dell'epidemia di influenza suina ed è stato ricostituito varie volte in occasione di emergenze di diverso tipo, non solo sanitario. Il comitato si avvale a sua volta di sotto-comitati tecnici che raccolgono esperti di settori specifici. Maggiori dettagli sul comitato SAGE nominato per affrontare la pandemia di Covid-19 li potete trovate qui. Ad esempio, vi segnalo la sezione in cui il comitato discute della stima dell'indice di trasmissione del contagio R. In Gran Bretagna come in Germania l'indice R viene stimato per l'intera Nazione e non per le singole regioni. Solo in Italia, per quanto mi risulta, ci siamo cacciati in questa follia degli R regionali, tanto amata dai nostri politici che tuttavia talvolta non ne capiscono il significato.
Citavo all'inizio un articolo di The Guardian che contiene un'intervista al prof. Karl Friston, neuroscienziato che fa parte di un altro comitato, il cosiddetto "Independent SAGE". Independent SAGE è un comitato non-governativo costituito da scienziati che si sono auto-organizzati per studiare l'andamento dell'epidemia e offrire a tutta l'opinione pubblica le loro previsioni e proposte. In altre parole, una sorta di alternativa al SAGE governativo, fatta da scienziati di grande livello che operano su base volontaria ed in modo indipendente. Molto British direi. L'articolo apparso su The Guardian parla in particolare di un metodo di modellazione matematica dell'epidemia che non è basato sui modelli epidemiologici tradizionali di tipo SEIR. Questi modelli suddividono la popolazione tra quattro diversi stati (susceptible, exposed, infected recovered) e sulla base di un sistema di equazioni calcolano la variazione temporale delle diverse frazioni. L'approccio proposto dal prof. Friston trae ispirazione dalle idee del grande fisico Richard Feynman ed è stato applicato a diverse discipline tra cui le neuroscienze. Il modello viene chiamato Dynamic Causal Modelling (DCM). L'applicazione di questo modello all'epidemia di Covid-19 è descritta in un articolo che al momento è ancora in attesa di ricevere il giudizio dei referee. Mi sembra interessante che SAGE e Independent SAGE operino con rigore e trasparenza offrendo ai cittadini britannici l'opportunità di conoscere nel dettaglio i risultati dei loro studi e le argomentazioni che li supportano. Di fronte alle magre figure rimediate da tante Task Force italiche, mi viene un po' di tristezza.