sabato 9 maggio 2020

Ancora sulle RSA trentine

Non illudetevi, la Provincia non mi ha mandato i dati che avevo chiesto sulle RSA. Capisco che essendoci una inchiesta giudiziaria in corso, alcuni ritengano sia opportuno non divulgare dettagli su ciò che sia accaduto. Qualche dato tuttavia sono riuscito a vederlo. Qualche giorno fa, l'edizione trentina del Corriere della Sera ha pubblicato una tabella che aggiorna la distribuzione dei casi di Covid-19 riscontrati nelle RSA trentine. I numeri complessivi sono quelli che avevo commentato già qualche giorno fa, ma adesso possiamo capire più in dettaglio cosa sia successo.
Tabella tratta dall'edizione trentina del Corriere della Sera
Notiamo subito che i casi di Covid-19 indicati in tabella sono tutti i casi, inclusi i 108 casi segnalati dai medici delle RSA e non inclusi nelle statistiche ufficiali dei decessi da Covid-19 probabilmente perché non era stato eseguito il tampone.  La tabella ci mostra un sistema RSA "spaccato" in due: 32 strutture in cui fino alla data del 22 aprile non era stato segnalato alcun decesso legato al Covid-19 e le altre 26 strutture colpite, più o meno pesantemente, dall'epidemia.

Iniziamo quindi col separare le RSA dove ci sono stati decessi Covid-19 rispetto alle altre. Nel grafico che segue ho riportato la densità di decessi (dal 1 marzo al 22 aprile, calcolata per una base di 1000 ospiti) in funzione del numero di ospiti presenti nelle strutture al 1 marzo. I punti neri corrispondono alle RSA dove l'epidemia è entrata, mentre i punti verdi alle RSA ufficialmente Covid free,
Le due linee tratteggiate blu rappresentano il livello di mortalità medio fatto registrare negli anni precedenti. Devo essere preciso: la mia è una stima basata sulle dichiarazioni fatte in conferenza stampa. Non pretendo quindi di fornire un valore molto preciso, ma non mi aspetto che ci siano errori grossolani. Ovviamente a livello di singola RSA ci possono essere grandi fluttuazioni statistiche, percentaulmente tanto più significative quanto più piccole sono le strutture. Vediamo comunque che i punti neri si trovano decisamente al di sopra dei punti verdi, i quali a loro volta sono distribuiti attorno alla banda individuata dalle due linee tratteggiate blu.

Mantenendo la divisione tra strutture Covid-free e strutture toccate dall'epidemia, ho provato a rifare il grafico sottraendo ai decessi delle strutture toccate dall'epidemia tutti i decessi classificati a qualsiasi titolo come legati al Covid-19, anche se non erano stati inclusi nelle statistiche ufficiali comuniìcate al Ministero della Salute. Ci aspetteremmo che, fatta questa sottrazione, le distribuzioni delle diverse tipologie di RSA si sovrappongano. Invece non succede;
Nella figura mostrata sopra i punti verdi sono quelli delle RSA Covid-free, mentre i punti rossi corrispondono alla densità di decessi registrati nelle RSA toccate dall'epidemia, al netto dei casi classificati come Covid-19. Si vede chiaramente che i punti rossi stanno, in grande maggioranza, al di sopra della banda dei "decessi attesi" identificata dalle due linee tratteggiate blu. Alcune RSA sono veramente molto distanti. Pur con le dovute precauzioni dovute alle incertezze statistiche e non disponendo di informazioni più dettagliate, mi sembra comunque di poter dire che queste differenze richiederebbero una valutazione di merito.

La cosa è ancora più evidente se raggruppo i casi tra loro e confronto i valori medi:
Vedete che il punto rosso (densità di decessi registrati in RSA toccate dall'epidemia e non assegnati a Covid-19) è molto distante dalla banda dei decessi attesi (linee tratteggiate blu). Le barre d'errore corrispondo ad un livello di significanza pari al 95% (due volte sigma).

In conclusione: le RSA che sono state classificate come Covid-free hanno registrato nel periodo 1 marzo - 22 aprile un livello di decessi confrontabile (statisticamente parlando) con quello atteso sulla base dell'andamento registrato negli anni precedenti. Le strutture toccate dall'epidemia hanno registrato un livello di decessi molto più alto (più di 4 volte) del livello atteso. Circa la metà di questi casi in più sono stati ufficialmente inseriti nelle statistiche Covid-19. Un altro quarto (circa) è stato classificato come "simil" Covid-19 dai medici delle RSA pur in assenza del tampone, mentre i rimanenti casi in eccesso non sono stati al momento classificati. In un post precedente avevo ipotizzato che tali decessi fossero legati indirettamente all'epidemia ovvero che potessero essere legati a mancati ricoveri per patologie non Covid-19. In realtà i dati sui ricoveri ospedalieri sembrano andare nella direzione opposta: quasi il 90% dei ricoveri di ospiti delle RSA trentine avvenuti dal 1 marzo al 22 aprile (vedi tabella) provenivano proprio da strutture toccate dall'epidemia. Il numero di ricoveri ospedalieri fatto registrare dalle RSA Covid-free è stato nettamente minore, ma questo non ha prodotto un incremento di decessi statisticamente significativo.






Nessun commento:

Posta un commento