domenica 21 agosto 2022

Questo blog prosegue su un altro sito ...

Come già annunciato, questo blog dedicato alla pandemia non sarà più aggiornato, ma proseguirà nel sito "I numeri della pandemia" che fa parte di un blog più ampio che si chiama "I numeri di Davide Bassi". Accanto alla sezione dedicata alla pandemia, ne ho aggiunta un'altra dedicata ai temi dell'energia e del riscaldamento globale.

In occasione delle ormai imminenti elezioni politiche 2022 potrete trovare anche una sezione del nuovo blog nella quale commenterò i programmi elettorali presentati dai principali partiti, con particolare riferimento ai temi dell'energia e del riscaldamento globale.

Colgo l'occasione per ringraziare i lettori e le lettrici che hanno scaricato quasi mezzo milione di pagine da questo blog, nato quasi per caso nel marzo 2020 quando la pandemia fece la sua prima apparizione in Italia. Spero di ritrovarvi nel mio nuovo blog dbassi.it.


sabato 6 agosto 2022

Aggiornamento sulla pandemia: finalmente tutti gli indicatori sono in calo

Dopo molte settimane durante le quali abbiamo assistito ad una inaspettata e forte ondata di contagi estivi, tutti gli indicatori pandemici – incluso quello relativo ai decessi – mostrano che il picco pandemico si sta esaurendo. Speriamo di poterci godere il resto dell’estate senza troppe preoccupazioni e poi – in autunno – vedremo cosa succederà.

Quasi 3 anni di pandemia ci hanno insegnato che il virus ha un andamento difficilmente prevedibile e che la comparsa di nuovi ceppi virali può portare a rapidi cambi di fronte dell’andamento pandemico.

Quando, alla fine del 2019, il primo ceppo di SARS_CoV_2 comparve a Wuhan, gli epidemiologi stimarono che avesse un indice di trasmissione intrinseco R0 compreso tra 2,5 e 3. Ricordo che R0 è il numero medio dei nuovi contagi provocati da ogni positivo, in assenza di protezioni e di anticorpi tra le persone esposte. Il ceppo attuale (Omicron WA.5) avrebbe un valore di R0 maggiore o uguale a 15: in pratica si tratterebbe di uno dei virus più contagiosi che abbia mai colpito la specie umana.

Difficile (ma non del tutto impossibile) che da qui all’autunno possa comparire una nuova variante di SARS-CoV-2 che abbia un valore di R0 ancora più alto, ma potrebbe avere così tante mutazioni da riuscire ad aggirare quasi completamente le difese immunitarie che ormai sono presenti in gran parte della popolazione mondiale (grazie ai vaccini ed ai contagi pregressi).

Ciò che succederà in autunno – almeno per il momento – non lo possiamo prevedere. L’ipotesi più ottimistica (ma non sarebbe la prima volta che viene fatta e che non si avvera) è che ormai la pandemia abbia imboccato con decisione la fase calante e che le prossime ondate pandemiche saranno sempre più deboli. L’ipotesi più pessimistica è che il virus muti così tanto da comportarsi – di fatto – come se fosse un vero e proprio nuovo virus, completamente sconosciuto dalle difese immunitarie presenti nella popolazione.

Molto dipenderà anche dai vaccini che saranno disponibili in autunno per la campagna di vaccinazione abbinata influenza/Covid 19. Per gli anziani e le persone più fragili tali vaccini possono fare la differenza rispetto alle conseguenze di un eventuale contagio. Si spera anche che da qui all’autunno le Autorità sanitarie riescano finalmente a mettere a punto un meccanismo di somministrazione precoce del Paxlovid per tutti coloro che ne possono trarre beneficio.

Nel frattempo, consoliamoci guardando i dati delle ultime 2 settimane che – come anticipavo nel titolo di questo post – mostrano tutti una tendenza verso il miglioramento.

Nuovi contagi Covid giornalieri registrati ufficialmente in Italia. I valori sono mediati su base settimanale. L’ultimo massimo nell’andamento dei contagi è stato registrato durante la seconda settimana dello scorso mese di luglio. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
Variazione percentuale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti). Dopo il timido calo registrato a fine luglio, l’ultima settimana ha segnato un calo piuttosto deciso del numero di posti letto occupati. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. L’ellisse di colore rosso indica l’andamento dei ricoveri in corrispondenza dell’ultima ondata pandemica. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
Decessi Covid settimanali registrati in Italia. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Durante l’ultima settimana anche questo indicatore mostra finalmente un calo. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Il prossimo aggiornamento sull’andamento della pandemia di Covid-19 dovrebbe uscire all’inizio del mese di settembre nel NUOVO SITO dbassi.it (sperando che l’ondata si esaurisca senza colpi di coda!).

giovedì 28 luglio 2022

Nuovo lockdown a Wuhan, dove tutto è cominciato

 Questo post è disponibile anche nel mio nuovo blog dbassi.it

Nel corso degli ultimi giorni sono arrivate diverse notizie che riguardano Wuhan e la pandemia di Covid-19. La prestigiosa rivista Science ha pubblicato 2 studi condotti da gruppi di ricerca internazionali che, dopo una approfondita analisi di tutti i dati disponibili, hanno concluso che l’origine della pandemia è legata a 2 distinti episodi di spillover (passaggio virale tra specie diverse) avvenuti nella città di Wuhan. I 2 lavori li potete trovare qui:

  1. J.E. Pekar et al.,”The molecular epidemiology of multiple zoonotic origins of SARS-CoV-2″, Science (2022) abp8337, DOI:10.1126/science.abp8337.
  2. M.Worobey et al., “The Huanan Seafood Wholesale Market in Wuhan was the early epicenter of the COVID-19 pandemic”, Science (2022) abp8715, DOI: 10.1126/science.abp8715.

Il contenuto dei 2 lavori erano stato anticipato da Nature nel febbraio scorso, al momento in cui le pubblicazioni erano state rese disponibili sotto forma di pre-print, prima di essere sottoposte alla revisione di referee indipendenti. La pubblicazione su Science dei 2 lavori costituisce un punto fermo e rende decisamente poco credibili le diverse ipotesi fatte sull’ipotetica fuga del virus da un laboratorio cinese.

Assodata l’origine della pandemia, dopo oltre 2 anni e mezzo dal suo inizio è giunta notizia che 1 milione di abitanti di Wuhan sono stati messi in condizione di rigido lockdown a seguito della scoperta di 4 casi di contagi asintomatici legati al virus Omicron BA.5. La notizia ha fatto scalpore anche perché ormai, in gran parte degli altri Paesi, l’approccio alla Covid-19 sembra ispirarsi al motto “disperdetevi e contagiatevi“.

Un approccio basato su rigidi lockdown aveva senso nelle fasi iniziali della pandemia, quando c’era ancora qualche speranza di circoscrivere la diffusione del virus e quando mancavano vaccini e cure in grado di limitare i danni sanitari della (allora) sconosciuta malattia. Oggi i lockdown possono essere utilizzati come arma estrema quando il livello dei contagi è così alto da mettere a repentaglio la funzionalità degli ospedali. Ma mettere in lockdown 1 milione di persone a causa della presenza di 4 contagi asintomatici sembra veramente una esagerazione.

Sappiamo che le notizie che arrivano dalla Cina sono sottoposte ad una rigida censura e spesso vengono edulcorate per obbedire alle indicazioni del regime. Non è dato sapere se i contagi siano solo 4 oppure molti di più. Sta di fatto che, durante questi primi 7 mesi del 2022, la Cina è stata sottoposta ad una serie di rigidi lockdown ispirati a quella che il regime cinese definisce la politica del “contagio zero“.

Per rendersi conto della severità di questi interventi basta ricordare che, per la prima volta da quando vengono fatte statistiche ufficiali sull’economia cinese, il prodotto interno lordo cinese del primo semestre 2022 è rimasto sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente. Un risultato incredibile per l’economia del Dragone che ci aveva abituati ad una crescita tumultuosa.

Oggi la situazione è molto diversa rispetto a quella di 2 anni e mezzo fa, ma la Cina continua imperterrita con i suoi metodi iniziali, costringendo milioni di obbedienti cittadini a fortissime limitazioni. Molti osservatori sostengono che la strategia cinese non sia frutto di una scelta sanitaria, ma sia legata soprattutto a scelte politiche, fortemente condizionate dal Congresso d’autunno che dovrebbe confermare il terzo mandato di Xi Jinping.

mercoledì 27 luglio 2022

Segnalazione: EMA avvia la procedura per valutare un nuovo farmaco che potrebbe ridurre la mortalità in alcuni casi di Covid-19

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L’Agenzia europea per il farmaco (EMA) ha annunciato di aver avviato la procedura di revisione per valutare l’utilizzo di un nuovo farmaco chiamato Sabizabulin (il farmaco è stato sviluppato recentemente per applicazioni in campo oncologico) che potrebbe essere utile per trattare pazienti Covid già ospedalizzati a grave rischio di soffrire della sindrome da distress respiratorio acuto (nota anche con l’acronimo inglese ARDS) e di morire.

Aldilà degli aspetti che riguardano questo specifico farmaco, la notizia è interessante perché – per la prima volta – EMA ha avviato la revisione di un nuovo farmaco seguendo le procedure previste dall’articolo 18 del nuovo regolamento europeo che ha ampliato il ruolo di EMA durante le emergenze di salute pubblica.

Dopo la decisione presa dall’EMA, i singoli Paesi europei possono (se lo ritengono opportuno) autorizzare l’utilizzo provvisorio del Sabizabulin per il trattamento di alcune categorie di pazienti Covid.

Quanto al farmaco, si tratta di un prodotto recentissimo che – come ricordato precedentemente – è stato inizialmente sviluppato e sperimentato per applicazioni oncologiche. Sono già stati fatti studi – sia pure dimensionalmente limitati – dove il Sabizabulin è stato utilizzato per trattare pazienti affetti da Covid-19. Lo studio è stato effettuato seguendo un protocollo “randomizzato” (i pazienti sono stati assegnati a caso al gruppo del placebo o a quello del farmaco).

La sperimentazione ha riguardato pazienti affetti da Covid-19 già ospedalizzati, selezionati tra coloro che – sulla base di determinati parametri clinici – risultavano ad elevata probabilità di soffrire dell’ARDS e di morire. I risultati sono stati pubblicati da K. G. Barnette et al. su NEJM Evidence.

La figura, tratta dal lavoro pubblicato da K. G. Barnette et al. su NEJM Evidence, mostra l’andamento dei decessi per 2 campioni di pazienti Covid con caratteristiche simili (tutti già ricoverati in ospedale e a grave rischio di decesso a causa ARDS)

Si nota che i pazienti trattati con Sabizabulin (linea blu) hanno registrato una probabilità di decesso che è stata pari a circa la metà rispetto ai pazienti che avevano ricevuto il placebo (linea ocra). La differenza tra le 2 curve è abbastanza netta, ma – come ricordato precedentemente – questi dati sono stati raccolti da un campione di ridotte dimensioni. Prima di poter dire qualcosa di statisticamente significativo bisognerà attendere che la sperimentazione sia ampliata.

Se questi dati fossero confermati, si tratterebbe di un miglioramento significativo perché – a differenza degli antivirali che devono essere somministrati entro pochi giorni dal contagio – il nuovo farmaco promette di funzionare anche con pazienti che si sono già aggravati e sono già dovuti ricorrere alle cure ospedaliere.

Va tuttavia ricordato che non tutti i pazienti ospedalizzati a causa della Covid-19 rientrano tra coloro che possono trarre beneficio dalla somministrazione di Sabizabulin.

lunedì 25 luglio 2022

I vaccini ad mRNA modificano il DNA?

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Recentemente nei tribunali italiani sono stati presentati numerosi ricorsi arrivati da sanitari no-vax i quali sostengono che il loro rifiuto al vaccino sarebbe giustificato dalla pericolosità dei vaccini ad mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna). 

In particolare i vaccini ad mRNA modificherebbero il DNA dei vaccinati e questo sarebbe dimostrato da un lavoro apparso lo scorso mese di aprile sulla rivista CIMB (M. Aldén et. al., “Intracellular reverse transcription of Pfizer BioNTech COVID-19 mRNA vaccine BNT162b2 in vitro in human liver cell line“, Curr. Issues Mol. Biol. (2022), 44, 1115–1126).

L’articolo è stato immediatamente rilanciato da vari siti no-vax che, con rinnovato entusiasmo, hanno ribadito la loro ferma contrapposizione al vaccino.

Peccato che gli stessi siti abbiano dimenticato di citare quello che gli stessi Autori scrivono nel loro lavoro: “At this stage, we do not know if DNA reverse transcribed from BNT162b2 is integrated into the cell genome. Further studies are needed to demonstrate the effect of BNT162b2 on genomic integrity, including whole genome sequencing of cells exposed to BNT162b2, as well as tissues from human subjects who received BNT162b2 vaccination“. 
 
Tradotto in italiano, gli Autori ammettono che "non sono in grado di dire se il DNA trascritto inverso dal vaccino BNT162b2 sia integrato nel genoma cellulare. Per dimostrare un eventuale effetto di BNT162b2 sull’integrità genomica bisognerebbe fare esperimenti di altro tipo“. 

L’articolo è stata accolto con molte critiche dalla comunità scientifica. Ricordo che nella ricerca scientifica la pubblicazione di un articolo non è sufficiente per dimostrare alcunché. Qualsiasi articolo deve resistere alle critiche degli altri scienziati e solo se resiste alle loro “riprovazioni” può essere preso in considerazione.

La stessa rivista CIMB, poco dopo la pubblicazione del lavoro di M. Aldén et. al., ha pubblicato un altro articolo nel quale venivano messi in evidenza i limiti e gli errori concettuali presenti nel lavoro che aveva sollevato l’entusiasmo della comunità no-vax (H. A. Merchand, “Comment on Aldén et al. intracellular reverse transcription of Pfizer BioNTech COVID-19 mRNA vaccine BNT162b2 in vitro in human liver cell line. Curr. Issues Mol. Biol. (2022), 44, 1115–1126“, Curr. Issues Mol. Biol. (2022), 44, 1661–1663.

Merchand conclude che – come tutto sommato ammettevano gli stessi Autori – l’articolo di Aldén et al. non dimostra alcunché perché è stato fatto in vitro su una particolare categoria di cellule e in condizioni non realistiche rispetto a ciò che accade in vivo. Non c’è alcuna prova che il vaccino possa intervenire sul genoma umano

Ovviamente di questo nuovo articolo non troverete traccia nei siti no-vax e nei ricorsi che arrivano ai Tribunali italiani.

venerdì 22 luglio 2022

Covid, RSA e risparmio energetico

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Le residenze per anziani sono notoriamente uno dei posti “a rischio elevato” per i possibili danni provocati dalla pandemia. L’alta concentrazione di “grandi anziani”, spesso affetti da una o più gravi patologie, rende questi luoghi particolarmente vulnerabili. Quando il virus incomincia a girare, i contagi si propagano a macchia d’olio. L’arrivo dei vaccini ha decisamente migliorato la situazione, riducendo sensibilmente la mortalità indotta dalla Covid-19, ma sappiamo che con le persone in età avanzata non sempre i vaccini funzionano al meglio.

Rimane quindi essenziale cercare di ridurre al minimo il numero dei contagi, obiettivo oggettivamente non facile da raggiungere, soprattutto nei momenti caratterizzati da una elevata circolazione virale.

Un lettore mi segnala l’intervista rilasciata dalla Direttrice di una Residenza per anziani del Trentino che, a proposito del caldo torrido delle ultime settimane e delle lamentele ricevute per il caldo patito dagli anziani ospiti dichiara: 
 
La nostra struttura è dotata di un sistema di ricambio dell’aria con raffrescamento, potenziato nelle aree comuni dai condizionatori. In questo momento l’impianto di raffrescamento non è così performante perché, a causa delle misure Covid, è necessario prendere l’aria dall’esterno visto che non è permesso riciclare quella, già più fresca, all’interno della struttura”.

Non ho dubbi che la Direttrice abbia seguito scrupolosamente le indicazioni ricevute dalle Autorità politiche e sanitarie del Trentino, ma è fin troppo banale osservare che questa è la terza estate con il Covid-19 e la stiamo affrontando con una approccio di emergenza simile a quello dell’estate 2020. Senza dimenticare che un problema simile si porrà quest’inverno quando al posto dell'aria condizionata dovremo attivare il riscaldamento.

Cambiare completamente aria per non riciclarne almeno una parte è una soluzione che funziona dal punto di vista sanitario, ma produce un enorme spreco energetico. A parte le ricadute ambientali, il recente forte aumento dei costi energetici produrrà un extra-costo che andrà pesantemente ad incidere sui bilanci delle Residenze per anziani. Analoghi ragionamenti si possono fare per gli edifici adibiti a Scuole o Uffici pubblici e a tutte quelle altre strutture i cui costi di gestione vanno a gravare – direttamente o indirettamente – sul bilancio pubblico.

Eppure le soluzioni tecniche per ridurre questi sprechi esistono e sono ben collaudate. Si possono dotare gli impianti di ricircolo dell’aria di sistemi di sanificazione che abbattono virus e batteri, oppure si possono introdurre degli scambiatori di calore che consentono di trasferire energia tra l’aria che viene emessa nell’atmosfera e l'aria fresca entrante, in modo da ridurre drasticamente gli sprechi energetici.

Sono passati 2 anni e mezzo dall’inizio della pandemia ed è stato fatto molto poco per migliorare la situazione. Operiamo con le norme di emergenza attivate all’inizio della pandemia e non si è pensato di programmare per tempo gli interventi tecnici che – aldilà del rischio Covid – avrebbero comunque migliorato la sicurezza sanitaria delle strutture, riducendo anche i costi di gestione.

Forse, con i prezzi dell’energia alle stelle, qualche burocrate si accorgerà che si poteva fare qualcosa di meglio invece di limitarsi a procedere “a vista” secondo una logica emergenziale.

Aggiornamento sulla pandemia: a fine luglio anche il virus va in vacanza!

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Finalmente buone notizie sull'anomalo ed intenso picco pandemico che sta caratterizzando questi caldi mesi di inizio estate 2022. Il massimo dei contagi è stato finalmente superato ed ora inizia una discesa che speriamo non sia troppo lenta. Qualcuno potrebbe ipotizzare che il calo dei contagi sia dovuto ad un aumento dei tamponi "fai-da-te" o addirittura dei positivi che non fanno il tampone. La buona notizia è che i dati sui ricoveri ospedalieri confermano il miglioramento.

Va detto - a scanso di equivoci - che la circolazione virale è ancora molto elevata, vicina al valore massimo registrato la settimana scorsa. Questo vuol dire che la probabilità di contagio, soprattutto all'interno dei locali chiusi, è ancora molto elevata e che le persone più a rischio faranno bene a utilizzare i ben noti accorgimenti atti a limitare la probabilità di contagio (oltre a fare il richiamo vaccinale consigliato).

Passiamo ora ai dati:

Andamento dei contagi giornalieri. I dati sono mediati per togliere le fluttuazioni che avvengono nel corso della settimana. Il dato dell'ultima settimana mostra finalmente un calo del numero dei contagi (almeno di quelli che sono stati regolarmente segnalati alle Autorità sanitarie)

Anche i ricoveri nei reparti Covid degli ospedali italiani mostrano di essere ormai avviati verso la discesa (la loro variazione percentuale rispetto alla settimana precedente è molto vicina a zero). Come al solito, non sappiamo quanti ricoverati appartengano alla categoria dei "positivi a loro insaputa" che vengono individuati al momento del ricovero per altre patologie e quanti siano pazienti Covid "veri". Comunque è consolante che, anche nelle terapie intensive, si sia vista una tendenza alla riduzione dei nuovi ricoveri.

Variazione percentuale - stimata su base settimanale - del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Gli ultimi dati (evidenziati con l'ellisse di colore rosso) mostrano un picco che, nel corso dell'ultima settimana, dovrebbe aver superato il suo punto di massimo (salvo conferma che potremo avere solo tra un paio di settimane)

Purtroppo - e non è una sorpresa - il dato dei decessi continua a salire. Ci vorranno tipicamente un paio di settimane prima che il calo registrato a livello di contagi si rifletta in una riduzione del numero dei decessi:

Decessi Covid settimanali, normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti