venerdì 22 luglio 2022

Covid, RSA e risparmio energetico

 Questo post è disponibile anche nel nuovo blog dbassi.it
 
Le residenze per anziani sono notoriamente uno dei posti “a rischio elevato” per i possibili danni provocati dalla pandemia. L’alta concentrazione di “grandi anziani”, spesso affetti da una o più gravi patologie, rende questi luoghi particolarmente vulnerabili. Quando il virus incomincia a girare, i contagi si propagano a macchia d’olio. L’arrivo dei vaccini ha decisamente migliorato la situazione, riducendo sensibilmente la mortalità indotta dalla Covid-19, ma sappiamo che con le persone in età avanzata non sempre i vaccini funzionano al meglio.

Rimane quindi essenziale cercare di ridurre al minimo il numero dei contagi, obiettivo oggettivamente non facile da raggiungere, soprattutto nei momenti caratterizzati da una elevata circolazione virale.

Un lettore mi segnala l’intervista rilasciata dalla Direttrice di una Residenza per anziani del Trentino che, a proposito del caldo torrido delle ultime settimane e delle lamentele ricevute per il caldo patito dagli anziani ospiti dichiara: 
 
La nostra struttura è dotata di un sistema di ricambio dell’aria con raffrescamento, potenziato nelle aree comuni dai condizionatori. In questo momento l’impianto di raffrescamento non è così performante perché, a causa delle misure Covid, è necessario prendere l’aria dall’esterno visto che non è permesso riciclare quella, già più fresca, all’interno della struttura”.

Non ho dubbi che la Direttrice abbia seguito scrupolosamente le indicazioni ricevute dalle Autorità politiche e sanitarie del Trentino, ma è fin troppo banale osservare che questa è la terza estate con il Covid-19 e la stiamo affrontando con una approccio di emergenza simile a quello dell’estate 2020. Senza dimenticare che un problema simile si porrà quest’inverno quando al posto dell'aria condizionata dovremo attivare il riscaldamento.

Cambiare completamente aria per non riciclarne almeno una parte è una soluzione che funziona dal punto di vista sanitario, ma produce un enorme spreco energetico. A parte le ricadute ambientali, il recente forte aumento dei costi energetici produrrà un extra-costo che andrà pesantemente ad incidere sui bilanci delle Residenze per anziani. Analoghi ragionamenti si possono fare per gli edifici adibiti a Scuole o Uffici pubblici e a tutte quelle altre strutture i cui costi di gestione vanno a gravare – direttamente o indirettamente – sul bilancio pubblico.

Eppure le soluzioni tecniche per ridurre questi sprechi esistono e sono ben collaudate. Si possono dotare gli impianti di ricircolo dell’aria di sistemi di sanificazione che abbattono virus e batteri, oppure si possono introdurre degli scambiatori di calore che consentono di trasferire energia tra l’aria che viene emessa nell’atmosfera e l'aria fresca entrante, in modo da ridurre drasticamente gli sprechi energetici.

Sono passati 2 anni e mezzo dall’inizio della pandemia ed è stato fatto molto poco per migliorare la situazione. Operiamo con le norme di emergenza attivate all’inizio della pandemia e non si è pensato di programmare per tempo gli interventi tecnici che – aldilà del rischio Covid – avrebbero comunque migliorato la sicurezza sanitaria delle strutture, riducendo anche i costi di gestione.

Forse, con i prezzi dell’energia alle stelle, qualche burocrate si accorgerà che si poteva fare qualcosa di meglio invece di limitarsi a procedere “a vista” secondo una logica emergenziale.

1 commento:

  1. Nelle scuole mancano i sistemi di areazione:
    per evitare il virus ci si affida alle finestre aperte

    I risultati di un'indagine condotta in centinaia di istituti: solo in 9 casi sono stati installati sistemi di ventilazione meccanica controllata. Cartabellotta (Gimbe): "Per ripartire in sicurezza bisogna intervenire sulla ventilazione"

    26 luglio 2022

    Per una ripartenza in sicurezza del nuovo anno scolastico senza l'obbligo di mascherine in classe occorre prima di tutto intervenire sull'areazione e la ventilazione delle aule.

    È quanto emerge dalla survey dedicata alla sicurezza nelle scuole condotta dalla Fondazione Gimbe in collaborazione con Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) nel periodo compreso tra il 5 maggio e 1 giugno 2022.  La survey che è stata inviata ad oltre 6 mila dirigenti scolastici di ogni ordine e grado, ma il numero totale di rispondenti inclusi nell'analisi è pari a 312. 

    Nel dettaglio hanno risposto alla survey i dirigenti di 312 istituzioni scolastiche che al proprio interno possono avere scuole di diverso grado per un totale di 649 scuole suddivise in infanzia (163), primaria (183), secondaria di primo grado (186), secondaria di secondo grado (111), Centri provinciali per l'istruzione degli adulti (6) rappresentative di tutte le Regioni italiane.

    L'areazione dei locali è il vero tallone d'Achille 

    Per migliorare ventilazione e aerazione dei locali, si legge nella nota, ci si è affidati prevalentemente al protocollo 'finestre aperte' (285), in misura minore ad attrezzature per la purificazione e filtrazione dell'aria (84) e solo in 9 casi sono stati installati sistemi di ventilazione meccanica controllata. Nel 46% dei casi non è stata ricevuta nessuna informazione, dal Ministero o dalle Asl, sulla trasmissione prevalente del virus per aerosol e su dispositivi o impianti per l'areazione degli ambienti scolastici. Solo nel 14,8% dei casi le informazioni hanno riguardato entrambe le tematiche. Insomma, c'è ancora tanta strada da fare. 

    "L'assenza di interventi strutturali in grado di garantire un'adeguata ventilazione ed aerazione dei locali" commenta Antonello Giannelli, presidente Anp, "è il vero tallone d'Achille, in assenza del quale il prossimo anno scolastico difficilmente potrà essere affrontato senza ricorrere all'utilizzo delle mascherine". In tal senso, continua il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, "la limitata consapevolezza delle evidenze scientifiche porta a stanziare troppo denaro pubblico in attività di disinfezione delle superfici, senza destinare adeguati investimenti al miglioramento della qualità dell'aria, per il quale ci si continua ad affidare prevalentemente al protocollo finestre aperte''.

    https://www.today.it/scuola/scuole-areazione-finestre-aperte.html

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