mercoledì 20 maggio 2020

Il Trentino sempre in pole position (ma ne faremmo volentieri a meno ...)

Il Sole 24 ORE presenta oggi  un ampio rapporto sulla evoluzione della pandemia di Covid 19 in Italia elaborato dall'OMS e, tanto per cambiare, il Trentino primeggia per la gravità dell'epidemia. La situazione che appare dalla sintesi che appare sul Sole 24 ORE è rappresentata dalla figura che vedete qui sotto:

Fonte:il Sole 24 ORE
Il grafico è stato calcolato considerando il numero massimo di posti di terapia intensiva utilizzati in ogni Regione e rapportandolo con il numero di posti di terapia presenti prima dell'insorgere dell'epidemia. In effetti, il Trentino è quello che ha dovuto ampliare i posti più di tutti considerato che dai 32 posti disponibili prima dell'epidemia, siamo arrivati ad utilizzarne ben 81. Ricordiamo però che alcuni di questi posti sono stati dedicati a pazienti lombardi e che, nella fase apicale dell'epidemia, la Lombardia è stata costretta a mandare molte decine di pazienti in altre Regioni italiane ed anche in Germania. Purtroppo in Lombardia i posti letto aggiuntivi di terapia intensiva sono riusciti a farli quando non servivano più, grazie alla costosissima operazione Fiera di Milano che si è rivelata, più che altro, come come un effimero episodio di propaganda politica. Spiace che di fronte al disastro lombardo, il Trentino venga esposto come la "pecora nera" d'Italia. In Trentino la situazione è stata molto grave, ma certamente non più grave di quella lombarda

Allora perché il Trentino si trova nella non desiderata "pole position"?. Tutto deriva dal numero di posti di terapia intensiva disponibili in Trentino prima dell'epidemia. Se facciamo un confronto con le altre regioni del Nord Italia, il dato dei posti di terapia intensiva pre-Covid-19 del Trentino è effettivamente il più basso, normalizzando ovviamente per il numero di abitanti. Infatti, secondo i dati OMS avevamo circa 0,6 posti per ogni 10.000 abitanti, contro una media del Nord Italia pari a circa 0,9 posti per ogni 10.000 abitanti. Se a questo aggiungiamo che in Trentino la prevalenza dell'epidemia è stata la più alta di tutto il Nord-Est ecco spiegato il colore marrone scuro che caratterizza in negativo la nostra Provincia.

Sappiamo che decidere il numero di posti di terapia intensiva è anche una scelta politica: i posti costano perché non bastano attrezzature e spazi. Serve personale altamente specializzato e non sempre facilmente reperibile. Decidere di fare più posti di terapia intensiva significa togliere risorse ad altri settori della sanità pubblica, magari più spendibili dal punto di vista elettorale. Io non sono un medico e non ho idea di quale possa essere il numero ideale dei posti di terapia intensiva per un territorio come il Trentino. Resta il fatto che prima dell'epidemia ne avevamo molto meno rispetto alle altre Regioni a noi vicine. 

Quando la fase emergenziale sarà passata credo che gli esperti dovranno avviare un serio lavoro di revisione dei nostri sistemi sanitari. Anche la disponibilità di posti di terapia intensiva dovrà essere oggetto di opportune valutazioni.

3 commenti:

  1. Buongiorno.
    Vorrei segnalare un'altra bizzarria riguardo ai numeri trentini. Oltra al fatto che per la protezione civile abbiamo oggi solo 66 positivi e andremo presto a leggere un numero negativo di malati,
    La tabella di oggi dei dati ufficiali della provincia ci da un numero di +15 nuovi casi, e al tempo stesso un incremento di +19 attuali positivi.

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  2. Anch'io risegnalo questo problema del contatore degli attualmente positivi presente nel cruscotto versione web di APSS. Penso che andrebbe verificato se c'è stato uno scambio di variabili. Il dato +19 in effetti è la differenza tra i positivi rilevati nelle due date precedenti 20 e 19 maggio. L'altro ieri in effetti i nuovi casi erano stati 19.
    Per il resto penso anch'io che vada spiegato perchè sul report della Protezione civile compaiano solo 20 casi di isolamento domiciliare mentre in occasione della diretta della Provincia di ieri vengano comunicati 396 casi pauci-sintomatici in isolamento domiciliare, 274 casi in RSA e 216 casi di asintomatici positivi allo screening. Vengono conteggiati solo i casi di isolamento domiciliare con sintomi più gravi?

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    1. Oggi, domani al massimo, a meno che la PAT non si decida a fare un "conguglio" il sistema di "doppia contabilità" dei dati trentini che appaiono sul sito della Protezione civile è destinato a collassare, ovvero il numero dei guariti supererà quello dei contagiati (dedotto il numero di coloro che purtroppo sono deceduti).

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