venerdì 29 maggio 2020

Rapporto ISS 29 maggio: "al buio tutti i gatti sono grigi"

L'Istituto Superiore di Sanità ha rilasciato il bollettino relativo all'andamento dell'epidemia nella settimana che andava dal 18 al 24 maggio compreso. Il formato del documento è cambiato rispetto alle settimane precedenti e sono sparite le "classifiche" tra Regioni che tanto avevavo fatto discutere. Si accenna appena all'andamento dell'indice di trasmissione (il famoso Rt) salvo dire che è inferiore ad uno ovunque. Forse dopo il polverone sollevato con la Val d'Aosta la scorsa settimana, anche in ISS si sono convinti a guardare i dati prima di cercare di sintetizzarli con indici di scarso significato statistico, specialmente quando parliamo di pochissimi eventi.

Quanto alla densità dei nuovi casi non viene fatto alcun confronto regionale (da qui il titolo di questo post), ma vengono allegate le schede di tutte le Regioni/Province autonome in cui sono riportati i dati dei nuovi contagi. Da queste schede è possibile ricavare le informazioni per ricostruire quella che nelle scorse due settimane era stata definita la "pagella delle regioni". Considerato che non l'ha fatta l'ISS, la classifica la faccio io. In particolare per il Trentino, nella settimana considerata sono stati registrati 12,57 nuovi contagi  per ogni 100.000 abitanti. Un valore inferiore alle settimane precedenti come era d'altra parte atteso sulla base dei dati dei contagi giornalieri. Per confronto, la Lombardia ha fatto registrare 16,68 nuovi casi alla settimana per ogni 100.000 abitanti, mentre il Piemonte si attesta su 12,46 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti, un livello appena inferiore rispetto a quello del Trentino. Notiamo che finalmente il Trentino lascia alla Lombardia lo scettro del territorio italiano con il maggior numero di nuovi contagi registrato su base settimanale, pur rimanendo nel gruppo dei territori dove si registra ancora un numero relativamente alto di nuovi contagi. Ricordo che 50 nuovi contagi alla settimana per ogni 100.000 abitanti sono il limite adottato dalla Germania per individuare le "zona rosse". Giusto per avere un'idea di come procede l'epidemia in altri territori del Nord-Est, l'Alto-Adige ha segnalato 1,51 casi per ogni 100.000 abitanti, il Veneto 1,63 casi per ogni 100.000 abitanti ed il Friuli Venezia Giulia 2,3 casi per ogni 100.000 abitanti. Infine, la regione Emilia Romagna ha registrato 6,32 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti.

Ancora una volta, scena muta da parte dell'ISS rispetto alla densità di tamponi diagnostici effettuati dalle diverse Regioni/Province autonome. Se si esplicitasse questo dato i numeri dei nuovi contagi assumerebbero un significato diverso. Ma in questo momento la parola d'ordine sembra essere quella di sottacere le differenze e proclamare un sostanziale "liberi tutti".

6 commenti:

  1. Per avere un'idea dell'andamento ho calcolato la media pesata di Rt in funzione della popolazione di ogni regione. A livello nazionale Rt ha avuto un incremento di circa il 17% rispetto alla settimana precedente.
    Facendo i calcoli separati con il Nord + Toscana + Marche l'incremento di Rt è quasi del 25% mentre per le restanti regioni l'incremento di Rt è di circa l'8,5%.
    Da considerare che sulla scheda della Campania i dati non sono presenti al momento per cui ho preso per questa regione il dato Rt della settimana scorsa.

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  2. Quanti sono i "tamponi per 100mila abitanti"?

    28 aprile, Domenico Arcuri > Per evitare che anche questa diventi materia di dibattiti comunico che l’Italia è il primo Paese al mondo per tamponi fatti per numero di abitanti: a ieri erano stati fatti 2.960 tamponi ogni 100 mila abitanti. In Germania 2.474, il 20 per cento in meno; in Inghilterra 1.061, un terzo che in Italia e 560 in Francia, un sesto”.

    21 maggio, Giuseppe Conte > In Italia sono stati fatti, sin qui, 3.171.719 tamponi, che collocano il nostro Paese al primo posto per numero di tamponi per abitante (agli amanti della statistica dico anche che si tratta di 5.134 per 100.000 abitanti).

    29 maggio, Silvio Brusaferro > Intervenuto sul tema dei tamponi, ha rivendicato come l'Italia sia il Paese al mondo in cui vengono effettuati più tamponi, e che questo numero è in aumento.

    Fondazione David Hume > La notizia comunicata è falsa: sono una decina i Paesi che fanno più tamponi dell’Italia (anche se alcuni sono Paesi molto piccoli): Islanda, Lituania, Israele, Estonia, Grecia, Norvegia, Cechia, Finlandia, Slovenia, Canada, Germania, Portogallo, Austria, Svizzera

    https://www.fondazionehume.it/societa/tamponi-litalia-ne-fa-di-piu-degli-altri-paesi/

    https://welforum.it/il-punto/emergenza-coronavirus-tempi-di-precarieta/tamponi-quanti-se-ne-fanno-e-quanti-ne-servono/

    Sottigliezze statistiche?

    Per niente. Il fatto che gli esponenti del governo continuino a vantare un (inesistente) primato dell’Italia nel numero di tamponi è un chiaro segnale della volontà di non aumentarne troppo il numero. E’ come se dicessero: se già ne facciamo più di chiunque altro...

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    1. Oltre a dire quanti tamponi si fanno, bisognerebbe specificare dove si fanno e seguendo quali strategie. A seconda del livello di diffusione dell'epidemia anche la strategia di applicazione dei tamponi dovrebbe cambiare, fermo restando che la priorità dei tamponi cosiddetti "diagnostici" (ovvero non utilizzati per testare persone già malate) dovrebbe essere quella di individuare i nuovi contagiati (pochi o tanti che siano) ed i loro contatti più stretti e recenti. Un'altro scopo dei tamponi dovrebbe essere quello di proteggere le comunità più fragili come gli ospedali o le residenze per anziani. Insomma una questione complicata e anche difficile da spiegare con poche parole. Meglio vantare primati, più o meno veri, e tranquillizzare i sudditi.

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  3. Nel documento Epidemia COVID-19 aggiornamento nazionale
    del 26 maggio 2020 pubblicato da ISS in data 28 maggio 2020
    sono riportati 230.811 casi di contagio al 26 maggio 2020 ore 16 contro i 230.555 pubblicati nella stessa data ( ore 17.00 ) dalla Protezione Civile. ISS riporta pertanto 256 casi in più rispetto a Protezione Civile. Ma se andiamo a vedere i parziali delle segnalazioni regionali ci sono differenze che fanno capire che è indispensabile una migliore integrazione tra i due sistemi.

    DIFFERENZA TRA CASI DI CONTAGIO
    SEGNALATI A PR. CIVILE E AD IST. SUP. SANITA'
    PA Trento -993
    Piemonte -336
    Lazio -12
    Calabria -9
    Valle d’Aosta -6
    Abruzzo -4
    Veneto -2
    Puglia -2
    Umbria 0
    Molise 0
    PA Bolzano 4
    Sardegna 8
    Liguria 11
    Marche 14
    Emilia-Romagna 24
    Basilicata 41
    Friuli Venezia G. 84
    Toscana 142
    Lombardia 159
    Campania 225
    Sicilia 396

    TOTALE ITALIA -256 al 26 maggio 2020

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  4. Prof. Bassi, mi aiuti a capire bene il dato dei contagiati rilevati nell'allegato al Bollettino-sorveglianza-integrata-CoVID-19 del 26 maggio.
    Per la Provincia di Trento il dato dei "casi con data prelievo/diagnosi della settimana 18/5-24/5" è pari a 68.
    Questo dato significa che sia data prelievo che data di diagnosi devono stare contemporaneamente in questo intervallo settimanale?
    Ho verificato il dato dei casi "nuovi" (casi per i quali i sintomi sono apparsi non più di 5 giorni prima dell'esecuzione del tampone) presenti nel file APSS in download e risulta un dato complessivo di 54 casi nuovi secondo questa logica ( a cui devono essere aggiunti 41 casi da screening) che però non sembra quella utilizzata nel bollettino.
    Anche per altre regioni si fa fatica a ricostruire il dato riportato. Grazie

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    1. Purtroppo non sono in grado di fornire una risposta. Ci sono tre diverse basi dati che riguardano l'andamento dell'epidemia in Trentino. La prima è quella che appare nel sito https://covid19trentino.fbk.eu/. La seconda corrisponde ai dati comunicati giornalmente dalla Provincia al Ministero della Salute e resi pubblici tramite le schede della Protezione Civile Nazionale. La terza riguarda i dati che la Provincia comunica all'Istituto Superiore di Sanità tramite il cosiddetto Sistema di Sorveglianza Covid-19. Questi ultimi dati non sono accessibili in forma pubblica. L'ISS si limita a darne una sintesi nei suoi bollettini. Come ordine di grandezza i contagi comunicati all'ISS sembrano abbastanza simili a quelli resi noti tramite https://covid19trentino.fbk.eu/, ma mancano i dettagli. Tutte le volte che ho cercato di fare controlli incrociati tra le due basi dati ho trovato delle incongruenze che potrebbero essere spiegate con le differenti tempistiche di rilevazione/comunicazione dei nuovi contagi (parliamo comunque di tutti i contagi, inclusi quelli che vengono rilevati in attività di screening). Se questa confusione sia solo il frutto di disorganizzazione non è dato sapere.

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