Siamo arrivati a fine maggio e finalmente l'epidemia di Covid-19 si sta esaurendo. I ricoveri ospedalieri sono ormai molto ridotti rispetto alla fase acuta che abbiamo attraversato tra fine marzo ed inizio aprile, ed anche il numero dei nuovi contagi mostra finalmente un calo più deciso. L'andamento dell'epidemia è ben rappresentato dal grafico che riporta l'occupazione dei posti di terapia intensiva Covid-19 in Trentino:
Nessuno al momento è in grado di dire se la Covid-19 potrà essere definitivamente archiviata come un brutto ricordo, oppure se il futuro ci riserverà nuove difficili sfide. Questo è il momento in cui, oltre a fare i bilanci, si dovrebbero mettere le basi per evitare di ripetere gli errori fatti ad inizio anno. In un sistema che funzioni, si dovrebbe valutare l'azione dei responsabili tecnici e politici della gestione dell'epidemia, sostituendo le persone che non si sono rivelate all'altezza del compito loro affidato. Ma siamo in Italia, ed è illusorio pensare che meriti e demeriti contino qualcosa.
Vediamo ora un po' di grafici. Partirei dalla rappresentazione dei nuovi casi in funzione dei casi totali. Avevamo già visto questo tipo di grafico nelle settimane scorse. Vi ricordo che la fine dell'ondata epidemica corrisponde a disegnare in questo grafico una sorta di lettera U rovesciata.
Fonti: APSS Trento e Protezione Civile Nazionale per Veneto e Alto Adige |
Finalmente anche il Trentino (punti rossi) mostra la "gamba" discendente che tutti attendevamo con ansia. Il grafico del Veneto (punti verdi) è quello più netto. Va detto però che l'Alto Adige (punti gialli) è penalizzato in questa particolare rappresentazione (scala verticale logaritmica) perché ormai ha molti giorni a "contagio zero" e questi punti non sono rappresentabili nel nostro particolare grafico.
Vediamo più in dettaglio l'andamento dei nuovi contagi del Trentino e dell'Alto Adige. I dati sono filtrati con media mobile a sette giorni per ridurre le fluttuazioni statistiche che sono percentualmente molto significative (fortunatamente - aggiungo io - perché vuol dire che i numeri dei nuovi contagi giornalieri sono piccoli e vale la statistica di Poisson).
L'andamento è il linea con quanto comunicato ieri sera dall'Istituto Superiore di Sanità. La situazione del Trentino è meno buona rispetto a quella dell'Alto Adige, ma c'è comunque un netto calo dei nuovi contagi che si allontanano decisamente dalla soglia utilizzata in Germania per identificare le "zone rosse" (linea rossa tratteggiata).
Poiché nel mese di maggio il numero di tamponi eseguiti in Trentino ha subito forti oscillazioni, è interessante vedere quale è la tendenza della frazione di tamponi positivi:
Fonte Dati: APSS Trento |
Negli ultimi 6 giorni, quattro risultati sono sotto la linea tratteggiata che mostrava l'andamento medio (decrescente) della percentuale di tamponi positivi eseguiti da metà aprile in poi. Le prossime due settimane ci consentiranno di chiarire quale sia l'effettivo andamento della curva. Il numero assoluto dei tamponi fatti è mostrato qui di seguito:
Fino a metà maggio c'è stata una tendenza alla crescita dei tamponi eseguiti giornalmente, mentre nell'ultima metà del mese sembra che la tendenza si sia invertita. Vedremo nelle prossime settimane quale strategia sarà adottata nell'esecuzione dei tamponi. Il numero riportato in figura è il numero complessivo e comprende anche la quota, non trascurabile, dei tamponi utilizzati per verificare se le persone attualmente positive siano tornate virologicamente negative. Gli altri tamponi possono essere suddivisi grossolanamente in due categorie: tamponi usati per il monitoraggio periodico di categorie a rischio (ad esempio, personale sanitario o di RSA) ed i veri e propri tamponi diagnostici ovvero quelli utilizzati per individuare i nuovi contagiati e per monitorare i loro contatti più stretti e recenti. A seconda della strategia adottata, capiremo se l'utilizzo dei tamponi sarà parte integrante di un approccio complessivo volto ad identificare ed estinguere sul nascere l'insorgenza di nuovi eventuali focolai, oppure se dovremo affidarci alla buona sorte.
L'andamento territoriale dell'epidemia non mostra particolari novità rispetto all'ultimo aggiornamento. Viene confermato il netto peggioramento del Primiero, dovuto principalmente alla diffusione del contagio all'interno di una RSA:
A proposito di RSA, qualcuno in APSS Trento legge questo misero blog e ha fatto una analisi dei contagi (prevalenza) nelle diverse Comunità di Valle escludendo dal conto i contagi delle RSA. Il risultato è rappresentato tramite una scala colori (dal verde al rosso) ed è stato reso pubblico da parte della Provincia Autonoma di Trento. Peccato che l'operazione trasparenza si sia fermata a metà e non sia stata specificata la scala con i valori assoluti.
Prevalenza dell'epidemia di Covid-19 nelle Comunità di Valle trentine, escludendo i contagi avvenuti all'interno delle RSA. Fonte: Provincia autonoma di Trento. |
La situazione dei decessi si sta stabilizzando, anche perché i nuovi casi mostrano mediamente sintomi meno gravi rispetto a marzo-aprile. Anche il quadro di riferimento nazionale è ormai abbastanza consolidato:
Nel grafico che segue rappresento la densità dei decessi registrata a fine maggio in funzione della densità di contagi rilevati a fine febbraio. In pratica vediamo che Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono partiti tre mesi fa da livelli di contagi abbastanza simili, anche se poi l'epidemia ha avuto decorsi molto diversi. Il Trentino assieme e la Val d'Aosta mostrano andamenti simili: zero contagi a fine febbraio ed una densità di decessi elevata (anche se inferiore rispetto a quella lombarda) a fine epidemia. Qualcuno l'ha definito "effetto settimana bianca".
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