Oggi vi presento una breve analisi dello stato di avanzamento dell'epidemia, basato sulla distribuzione territoriale dei casi di contagio ufficialmente rilevati e sui decessi. Da un punto di vista metodologico, questo raffronto andrebbe fatto solo dopo aver acquisito i dati relativi a tutte l''epidemia perché c'è un ritardo temporale (diverso per ciascuna persona) tra il momento in cui avviene il contagio, il giorno in cui il contagio è stato rilevato ufficialmente e, per i più sfortunati, il giorno del trapasso. Ciò premesso e con tutte le cautele del caso, possiamo osservare due cose:
1) Considerare il numero assoluto dei contagi e dei decessi ha scarso significato statistico, soprattutto quando si vuole fare un confronto tra territori diversi. Eppure vedo sovente grafici e titoli di giornale che si focalizzano sui numeri assoluti. Solo se consideriamo le densità (ad esempio, io ho scelto di normalizzare i dati rispetto ad un campione di 10.000 abitanti) possiamo fare confronti che abbiano un qualche significato.
2) Quando abbiamo a che fare con i decessi a livello di singoli comuni del Trentino parliamo, fortunatamente, di numeri piccoli in assoluto. In un post di qualche giorno fa ho spiegato che questi numeri sono afflitti da una indeterminazione statistica intrinseca molto importante. Può sembrare irrispettoso parlare di persone defunte come numeri di una distribuzione di Poisson. Purtroppo la verifica del numero e della distribuzione dei decessi è uno dei pochi parametri che possiamo considerare per cercare di capire cosa sia successo e, soprattutto, per fare previsioni sul prossimo futuro. Con il doveroso rispetto per le persone defunte ed i loro familiari, proseguiamo la nostra analisi che, lo ripeto, è solo parziale e non pretende di fornire conclusioni definitive.
Nei due grafici riportati qui sotto mostro, rispettivamente, l'andamento della densità dei decessi e della densità dei contagi, aggiornata secondo i dati ufficiali PAT del 29 marzo. Sono stati considerati i Comuni che hanno fatto registrare almeno tre decessi, un numero molto piccolo e tutti ci auguriamo che rimanga tale. Ci sono comuni dove la densità dei contagi risulta abbastanza alta, ma per fortuna in quei Comuni i decessi sono rimasti sotto la soglia che abbiamo considerato e quindi non sono inclusi nel nostro grafico. Nei due grafici la linea rossa corrisponde al valore medio dell'intero Trentino che, pur essendo molto peggiore rispetto all'analogo parametro calcolato per il vicino Veneto, si colloca comunque nella parte bassa della scala.
Vediamo quali (parziali conclusioni) possiamo trarre da questa analisi:
1) Il comune di Ledro è la nostra piccola "Bergamo". Purtroppo non sono ancora disponibili i dati disaggregati delle RSA rispetto al resto della popolazione. Sarebbero importanti per confermare l'ipotesi che tutto sia partito da un focolaio incontrollato che si è diffuso in una residenza per anziani. Notizie di stampa sembrano andare in questa direzione, ma io non posso confermarlo sulla base dei dati ufficialmente disponibili.
2) Le città di Trento e Rovereto, pur essendo i maggiori centri urbani del Trentino, sono ambedue sotto la media provinciale. Anche il dato di Arco, che pure si distingue per densità di contagi, risulta meno grave dal punto di vista dei decessi fin qui accertati.
3) Il caso di Canazei è interessante perché presenta un livello di contagi superiore a quello del focolaio veneto iniziale di Vò Euganeo. I decessi fatti registrare fin qui a Canazei sono comunque la metà, per densità, rispetto a Ledro.
Per pura curiosità ho provato a riportare su un grafico l'andamento della densità dei decessi, rispetto alla densità dei contagi (parliamo ovviamente di contagi ufficiali). Il punto rosso corrisponde al valor medio del Trentino. Le barre orizzontali e verticali indicano l'errore statistico. Sono ovviamente percentualmente più grandi per i comuni più piccoli. Vi prego, non pensate di usare la pendenza della retta (fit lineare dei dati) per trarne una stima della mortalità. Ovviamente ci aspettiamo che dove i decessi siano avvenuti principalmente all'interno di residenze per anziani, a parità di contagi, ci possano essere più decessi. Ma si tratta, lo ripeto, solo di dati parziali e solo alla fine si potranno fare analisi pienamente significative.
Osservando il grafico, intuiamo come la cattiva performance del Trentino rispetto al Veneto sia stata pesantemente condizionata da quello che è avvenuto nelle Valli (Bassa Valsugana esclusa, direi).