Vediamo il consueto aggiornamento settimanale dei ricoveri ospedalieri di pazienti affetti dalla Covid-19. La tendenza complessiva del mese di luglio è mostrata nella figura seguente:
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Fonte dati: Protezione Civile Nazionale. La linea rossa è un fit lineare ai dati delle due prime settimane di luglio e mette in evidenza come, nella seconda metà di luglio ci sia stata una sostanziale stabilizzazione del numero delle persone ricoverate. |
L'andamento mostra, almeno per le prime due settimane di luglio, una lieve decrescita, percentualmente molto meno accentuata rispetto a quanto visto nel precedente mese di giugno. Nella seconda metà di luglio il numero delle persone ricoverate si è sostanzialmente stabilizzato e oscilla poco sotto quota 800. Ricordiamo inoltre che dal 1 al 26 luglio sono stati registrati 340 decessi a causa della Covid-19. Non è detto che tutte queste persone fossero ricoverate in ospedale, ma è plausibile che ciò sia vero per una parte significativa dei decessi. Se sommiamo al numero dei ricoverati al 26 luglio i decessi avvenuti a partire dal 1 luglio ad oggi torniamo più o meno al valore dei ricoverati di inizio mese. Questo vorrebbe dire che le persone dimesse sono state sostanzialmente sostituite da nuovi ricoveri legati ai contagi più recenti. Si tratta ovviamente di una ipotesi da verificare. io non dispongo dei dati di dettaglio necessari per fare la verifica, ma le informazioni sono certamente note al Ministero della Salute.
Nella valutazione dei dati, è ragionevole supporre che ormai sia in esaurimento la coda dei pazienti ricoverati durante la fase acuta dell'epidemia. Sono passati tre mesi dal momento in cui i ricoveri hanno raggiunto il loro valore apicale e, a parte casi molto particolari, non ci dovrebbero essere effetti di trascinamento tali da incidere sensibilmente sul numero delle persone che risultano ricoverate a luglio.
Come riportato nel suo rapporto settimanale dall'ISS, in questo periodo è notevolmente scesa l'età media dei contagiati (mediana pari a circa 40 anni, 20 anni di meno rispetto ai valori di inizio epidemia). Va detto che ad inizio epidemia i casi di asintomatici o pauci-sintomatici (tipicamente associati a persone più giovani e in buone condizioni generali di salute) venivano raramente identificati. Questo ha portato certamente a sovrastimare il valore della mediana dell'età dei contagiati. Oggi, soprattutto quando si circoscrivono specifici focolai, i potenziali contagiati vengono sottoposti a tampone in gran numero, anche se sono asintomatici. Quindi il confronto tra ciò che accade oggi e quanto accadeva da fine febbraio fino ad almeno metà aprile non è sempre facile.
Un altro elemento da considerare è quello legato ai possibili cambiamenti intervenuti a livello dei criteri adottati per decidere il ricovero dei pazienti. Talvolta si ha a che fare con focolai che riguardano cittadini stranieri di modestissime condizioni economiche che vivono in condizione di forte promiscuità o sono addirittura senza fissa dimora. Per molti di loro è molto difficile pensare ad un isolamento domiciliare. In tal caso è presumibile che alcuni ricoveri siano stati decisi anche al fine di evitare che persone potenzialmente contagiose girassero senza controllo diffondendo il virus.
In conclusione, il numero dei nuovi contagi è più o meno stabile, ma i contagiati sono mediamente più giovani. Questo dovrebbe portare ad una riduzione significtaiva dei ricoveri. Se, come ricordato sopra, fossero nel frattempo aumentati i ricoveri per così dire "cautelativi" potremmo dare una spiegazione al calo di luglio che potremmo definire "adelante, con juicio!"
Concludiamo l'aggiornamento vedendo come sono andate le cose in alcune Regioni italiane:
Notiamo che Lazio e quello che abbiamo definito "Resto d'Italia", pur in presenza di sensibili oscillazioni, sono rimasti più o meno stabili durante il mese di luglio e contano, al momento, il numero maggiore di ricoveri ospedalieri. Lombardia e Piemonte continuano, sia pure più lentamente, a scendere come avevavno fatto nelle settimane scorse. Anche il valore dei ricoveri in Emilia-Romagna mostra una lieve tendenza discendente.
Riassumendo, non c'è al momento alcun segno di ripresa del numero dei ricoveri ospedalieri di pazienti Covid-19 e questo è un fatto positivo. La lieve discesa del dato nazionale dei ricoveri osservata a luglio coincide, più o meno con il numero dei decessi registrati durante lo stesso periodo di tempo. Siamo quindi in una sorta di "situazione stazionaria" che speriamo possa rapidamente evolvere puntando più decisamente verso il basso.