Vi segnalo un nuovo aggiornamento dello studio condotto dal Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie (CNPCM) in collaborazione con il Ministero della Salute. L'analisi è stata estesa oltre la seconda settimana di Aprile (18 Aprile per la precisione) ed il quadro che emerge è sempre più chiaro (e preoccupante). In attesa di ricevere i dati sulle RSA trentine che mi sono stati ufficialmente promessi, ma fino ad oggi, non sono mai arrivati, l'analisi dei dati delle Anagrafi di un certo numero di città italiane ci permette di intuire cosa potrebbe essere successo.
Con il trascorrere delle settimane il documento è diventato sempre più corposo e contiene numerose osservazioni di grande interesse, oltre all'aggiornamento della specifica valutazione dedicata alla Città di Trento. Qui di seguito riporto alcune delle figure e tabelle di maggior rilievo, ma invito tutti coloro che sono interessati a capire come funzionano i metodi statitistici a leggere il documento perché è scritto in modo molto chiaro e non richiede competenze specialistiche da parte del lettore. Tutto è scritto nei numeri, basta saperli (volerli) leggere!
© Ministero della Salute e Centro Nazionale Prevenzione e Controllo delle Malattie |
La figura riportata sopra riporta l'incremento della mortalità registrato in un campione di città del Nord Italia suddiviso per diverse classi d'età (85+, 75-84 e 65-74) . Rispetto alla settimana scorsa è stato aggiunto un dato in più e, aldilà delle fluttuazioni statistiche, non sembra che ci siano evidenze di un andamento temporale diverso per le diverse classi di età. Si conferma comunque la tendenza ad una riduzione dell'eccesso di mortalità a conferma del fatto che l'epidemia è stata almeno contenuta. Solo nelle prossime settimane potremo vedere se gli effetti dell'epidemia si sono completamente esauriti o se ci saranno strascichi a medio termine.
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Questa figura è nuova e mostra l'eccesso cumulato di mortalità registrato in alcune città campione. Il caso di Brescia è noto, ma anche Aosta presenta valori molto elevati. Venezia e Verona si confermano, all'interno del campione, come le città del Nord che hanno subito gli effetti meno duri. La città di Trento si colloca, al momento, appena sotto Bolzano e Torino, a circa metà strada tra Venezia e Milano.
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Questa figura è molto interessante e ci fa vedere dove sono avvenuti i decessi in più rispetto alla media (barre verdi per gli ospedali, barre giallo ocra per i decessi extra ospedalieri, quindi abitazioni private ed RSA). Viene sfatata - solo per le città campione ovviamente - la congettura che i decessi al di fuori degli ospedali fossero molti di più rispetto a quelli in ambito ospedaliero. Qualsiasi dato che localmente dovesse discostarsi sensibilmnete dall'andamento mostrato in figura dovrebbe essere oggetto di una accurata indagine.
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Ecco qui sopra la tabella con i dati relativi alle città campione. Dall'inizio dell'epidemia fino al giorno 14 aprile la Città di Trento mostrava un eccesso di decessi pari a 61 unità, il 50% in più rispetto al dato atteso (media degli anni precedenti). Alla stessa data, il numero di decessi registrati a Trento come dovuti a Covid-19 sono stati 32 (fonte dati: APSS di Trento). Il tipo di analisi descritto nel documento è stato fatto solo per alcune città, ma la metodologia di analisi è abbastanza semplice e potrebbe essere ripetuta non certo per i piccoli comuni, ma certamente per aggregati più ampi come potrebbero essere, ad esempio, le Comunità di Valle.
Riassumendo, nel solo Comune di Trento 61 morti in più secondo dati dell'Anagrafe e 32 decesi per Covid-19 secondo i dati APSS. La diffrenza da dove viene? Quanti sono stati i decessi in più registrati nelle RSA della Città di Trento rispetto alla media degli anni precedenti? Ah saperlo!
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