Il Centro Nazionale per la Prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) ha da poco messo in rete la versione aggiornata al 15 dicembre con i dati sulla mortalità in alcune città "campione" italiane. Come ho già scritto in diversi post precedenti, questa analisi è basata sui dati forniti dalle anagrafi comunali ed evidenza l'eccesso di mortalità causato dalle ondate pandemiche, senza entrare nel merito delle cause a cui sono stati attribuiti i decessi. In altre parole, quelli che vengono evidenziati sono i decessi "in più" registrati in concomitanza con le ondate pandemiche, eliminando alla radice tutte le discussioni tra "morto per" e "morto con" Covid.
Ecco i grafici per il Nord del Paese e per il Centro-Sud:
Tratto da Rapporto SiSMG |
Ricordo che questi non sono ancora i dati ISTAT definitivi perché riguardano solo alcune città "campione". Sono comunque abbastanza indicativi dell'andamento generale e ci permettono di trarre alcune conclusioni.
Osserviamo che, sia al Nord che al Centro-Sud, l'eccesso di mortalità legato alla seconda ondata pandemica si sta lentamente riducendo. Il livello di mortalità registrato nella seconda settimana di dicembre si colloca circa a metà strada tra il picco registrato nella seconda metà di novembre ed i livelli medi osservati durante gli anni precedenti (linea tratteggiata). Al Centro-Sud l'effetto della seconda ondata è stato senz'altro più rilevante rispetto alla prima ondata (che quasi si confondeva con le normali fluttuazioni statistiche attese per i valori di mortalità). Al Nord, l'ampiezza del picco associato alla seconda ondata è minore rispetto al picco della prima ondata. In realtà, quella che conta davvero è l'area del picco (tecnicamente il suo integrale) e fino a che l'effetto della seconda ondata non si sarà completamente esaurito non potremo dire nulla di conclusivo sull'entità dei decessi associati alle due ondate.
Vediamo infine l'aggiornamento per le città di Trento e Bolzano:
Novembre | 1-15 dicembre | |||||||
Attesi | Osservati | Aumento | p-value | Attesi | Osservati | Aumento | p-value | |
Trento | 74 | 145 | +96% | < 0,001 | 38 | 76 | +100% | < 0,001 |
Bolzano | 79 | 181 | +129% | < 0,001 | 46 | 79 | +72% | < 0,001 |
Nella prima metà di dicembre, l'eccesso di mortalità nella città di Trento supera quello di Bolzano, coerentemente con l'andamento dei dati delle statistiche Covid.
www.giornaletrentino.it – giovedì 24 dicembre
RispondiEliminaIntervista al fisico trentino Roberto Battiston. Alcuni spunti.
L'indice di trasmissibilità Rt, che oggi si attesta a 0,91, continua a mantenersi pressoché stabile da tre settimane, senza scendere in modo apprezzabile, perché il contagio sta camminando a velocità differenti nelle varie Regioni: un elemento di cui bisognerà tenere conto in vista delle riaperture del 7 gennaio. Lo rileva il fisico Roberto Battiston dell'Università di Trento.
"E' evidente che la distinzione tra zone gialle, arancioni e rosse a novembre ha premiato soprattutto quelle che hanno adottato misure più stringenti", spiega Battiston.
Capitolo a parte per Veneto e Trentino, "dove rimane difficile fare previsioni dato che il numero di positivi è ancora in crescita".
Per quanto riguarda il numero dei decessi in Italia, "con oggi la seconda ondata ne conta 35.000, quanti se ne sono registrati nella prima ondata", continua Battiston. "Considerando che le ospedalizzazioni nella seconda ondata sono superiori del 15% circa rispetto alla primavera, è ragionevole aspettarsi che nei prossimi 10-15 giorni si contino altre 5.000-7.000 vittime".