In questa settimana ferragostana si segnala una sostanziale invarianza del numero dei nuovi contagi (ufficiali). Gli altri dati sono ancora tutti in aumento, ma tale andamento è compatibile con il consueto ritardo con cui ricoveri e decessi seguono l'andamento dei contagi. Già nella prossima settimana dovremmo vedere la fine della crescita dei nuovi ricoveri, ammesso che il dato sui contagi non sia stato troppo alterato dalla "fuga dai tamponi" che ha spinto molti positivi a non farsi identificare per evitare di compromettere le ferie estive.
Partendo dai contagi, l'andamento è compatibile con il raggiungimento di un punto di massimo relativo. Il numero dei nuovi contagi ha oscillato intorno ad un valore che è poco meno della metà dei contagi misurati all'inizio dello scorso mese di Aprile quando la pandemia toccò il massimo relativo associato alla diffusione della variante Alpha. Salvo brutte sorprese, a partire dalla prossima settimana, i nuovi contagi dovrebbero iniziare a scendere:
Nuovi contagi giornalieri (linea grigia). La linea blu rappresenta il valore medio calcolato su base settimanale |
I ricoveri nei reparti Covid degli ospedali italiani sono aumentati di circa il 20% rispetto alla settimana precedente. L'aumento è meno importante rispetto alle settimane precedenti, ma si tratta ancora di un aumento importante:
Variazione percentuale dell'occupazione dei posti letto nei reparti Covid degli ospedali italiani misurata su base settimanale |
Il dato dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è ancora in crescita, sia pure moderata:
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti di terapia intensiva |
Se guardiamo al dato specifico del Trentino, vediamo numeri leggermente migliori rispetto alla media nazionale, anche se il "gap" tra il dato nazionale e quello del Trentino si sta progressivamente riducendo, sia per i contagi che per i ricoveri:
Il dato sui decessi è quello che non mostra, almeno per il momento, alcun segno di rallentamento:
Decessi Covid settimanali normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Le vaccinazioni contro il Covid sono crollate ad agosto: da 550mila al giorno a MENO DI 200MILA
RispondiEliminaLe somministrazioni di vaccino contro il Covid effettuate quotidianamente sono crollate ad agosto. Secondo quanto segnalato da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, in poco meno di un mese si è passati da circa 550mila vaccinazioni al giorno a fine luglio a meno di 200mila durante la scorsa settimana.
Tommaso Coluzzi – fanpage.it - 23 Agosto 2021
È già stato definito "il crollo d'agosto" dal presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Nell'ultimo mese, in effetti, il numero di vaccinazioni contro il Covid eseguite quotidianamente è colato a picco. Nel mese delle vacanze per eccellenza sempre meno italiani si sono recati agli hub vaccinali per ricevere il vaccino, tanto che la media giornaliera è crollata da 550mila dosi somministrate a meno di 200mila in poche settimane.
Il rapporto tra prime e seconde dosi si è riequilibrato, a differenza di luglio, quando principalmente venivano somministrati i richiami, ma il dato del crollo verticale non può non preoccupare il governo e soprattutto la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo. Se da un lato due italiani su tre sono stati immunizzati e già si parla di terza dose, c'è ancora il 33% dei cittadini che non è protetto dal virus.
Come sono crollate le somministrazioni di vaccino anticovid nell'ultimo mese - Il grafico pubblicato dal presidente di Gimbe è chiarissimo: dopo il picco massimo raggiunto a inizio giugno, quando quotidianamente venivano somministrate più di 600mila dosi, a luglio il dato si era stabilizzato intorno a 550mila. Poi, però, il crollo ad agosto: circa 450mila al giorno durante la prima settimana, per scendere a 300mila la seconda. La scorsa settimana la media è stata sotto alle 200mila iniezioni quotidiane.
Tutto ciò nonostante, sempre secondo i dati riportati da Gimbe, il numero di dosi consegnate SIA AUMENTATO. Insomma, non è un problema di fornitura. La scorsa settimana ne sono arrivate quasi 4 milioni (3.5 di Pfizer e 0.5 di Moderna), a fronte di meno di 1.5 milioni di somministrazioni.