La segnalazione di alcuni rari casi di miocardite nei giovani maschi vaccinati contro la Covid-19 con vaccini ad mRNA (circa 70 casi per ogni milione di seconde dosi somministrate) ha sollevato molte preoccupazioni, inducendo la Autorità sanitarie di alcuni Paesi a suggerire la vaccinazione dei ragazzi under-18 solo se sono affetti da particolari patologie o se vivono a stretto contatto con adulti particolarmente fragili, che non possono essere protetti con il vaccino. Altri Paesi, tra cui l'Italia, si sono limitati a segnalare le miocarditi tra i possibili eventi avversi, ma non hanno posto alcun limite alle vaccinazioni dei più giovani.
Pochi giorni fa sono stati resi noti i risultati di uno studio svolto in Ohio (USA) che ha analizzato l'insorgenza di miocarditi in un campione di circa 20 mila giovani (non vaccinati) di età compresa tra i 12 ed i 19 anni che avevano contratto la Covid-19. Il lavoro è disponibile come pre-print e non è stato ancora sottoposto alla valutazione di referee esterni.
Pochi giorni fa sono stati resi noti i risultati di uno studio svolto in Ohio (USA) che ha analizzato l'insorgenza di miocarditi in un campione di circa 20 mila giovani (non vaccinati) di età compresa tra i 12 ed i 19 anni che avevano contratto la Covid-19. Il lavoro è disponibile come pre-print e non è stato ancora sottoposto alla valutazione di referee esterni.
Lo studio ha escluso tutti i soggetti che, prima del contagio, avevano avuto problemi di natura cardiaca. Il risultato mostra che, anche se la Covid-19 produce nei giovani sintomi di entità mediamente lieve, può comunque indurre casi di miocardite. Sull'intero campione sono stati identificati complessivamente 20 casi, grossolanamente 1 caso ogni 1.000 contagi.
Classificando i dati per classe d'età e genere, si vede che i casi di miocardite per i maschi di età compresa tra 12 e 17 anni sono 450 per milione di contagi, un rischio decisamente superiore rispetto al rischio associato al vaccino. Per le femmine di età 12-17 anni l'incidenza scende a circa 250 casi per milione di contagi (ricordo che il problema delle miocarditi associate al vaccino è stato osservato solo per i maschi). I dati dell'incidenza sono stati corretti per tenere conto dei possibili contagi asintomatici che non sono stati scoperti, supponendo che questi casi non abbiano prodotto alcun episodio di miocardite.
I risultati di questo lavoro vanno considerati con la necessaria cautela perché parliamo comunque di eventi rari e una analisi che comprenda coorti molto più numerose servirebbe per ridurre i grandi margini di incertezza statistica che affliggono i risultati. Pur con le dovute cautele, gli Autori concludono che la probabilità di miocardite associata alla vaccinazione dei giovani maschi è pari a circa 1/6 di quella legata ad un possibile contagio.
Come al solito va messo nel conto che la vaccinazione è un evento "certo", mentre il contagio è altamente possibile - soprattutto per non vaccinati - ma è non assolutamente "certo". La comparsa di miocarditi è un evento fortunatamente raro, sia in caso di contagio e - ancora di più - in caso di vaccinazione.
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