Vi presento due dati apparentemente in contrasto tra di loro, ma solo a prima vista.
La stima dell'indice di trasferimento del contagio nazionale valutata oggi 17 marzo (con il mio semplice metodo empirico) indica una tendenza alla riduzione. Il valore dell'indice R è ancora maggiore di 1, ma è minore rispetto alla valutazione delle due settimane precedenti. Potrebbe essere il segnale del superamento del punto di flesso del picco pandemico (che non è il punto di massimo che, notoriamente, corrisponde ad un valore dell'indice R uguale ad 1). In altre parole, ci aspettiamo che d'ora in avanti l'aumento dei contagi duri ancora per pochi giorni e che, superato finalmente il punto di massimo, anche questa ondata pandemica incominci a scendere (con R che scenderà sotto al valore unitario).
Mentre la stima dell'indice R può farci almeno sperare in un futuro miglioramento della situazione, un forte segnale d'allarme arriva dalle terapie intensive. Oggi il numero di nuovi ricoveri nei reparti Covid di terapia intensiva (324) è stato il più alto da quando la Protezione Civile Nazionale ha iniziato a comunicare questo dato (3 dicembre 2020).
Sia a livello trentino che a livello nazionale si nota una forte crescita dell'occupazione dei reparti Covid di terapia intensiva:
Ricoveri in terapia intensiva dei pazienti Covid in Trentino (linea rossa) ed il Italia (linea nera). I dati sono normalizzati per un campione di 100.000 abitanti |
Attualmente il livello di occupazione delle terapie intensive è tornato sui livelli massimi della cosiddetta "seconda ondata" e questo genera forti criticità sia per la cura dei malati Covid, sia per i pazienti affetti da altre gravi patologie.
Il dato sui ricoveri in terapia intensiva dipende dai contagi diagnosticati da una a due settimane fa, quando i contagi erano meno dei contagi attuali, ma crescevano con una maggiore accelerazione (indice R più alto rispetto ad oggi). Ecco perché - anche se l'ultima stima dell'indice R mostra una tendenza a scendere - il dato sui ricoveri in terapia intensiva è ancora così critico.
Possiamo ragionevolmente sperare che tra circa una settimana si possano iniziare a cogliere segnali di rallentamento anche per la crescita dell'occupazione dei posti di terapia intensiva. Questa ipotesi potrebbe essere messa in discussione nei territori dove la variante inglese non fosse ancora diventata il ceppo virale dominante. Infatti, ipotizzando che la variante inglese produca casi mediamente più gravi, anche ipotizzando una sostanziale stabilità del numero assoluto dei nuovi contagi, si potrebbe verificare un numero crescente di ricoveri in terapia intensiva man mano che cresce la presenza del ceppo virale inglese.
Coronavirus, l’Assessora Segnana:
RispondiElimina"Chirurgia sospesa a Borgo? Solo per 15 giorni.
Poi staffetta con gli altri ospedali di valle
per mandare personale al Santa Chiara"
Davide Leveghi – ildolomiti.it - 18 marzo 2021
Nella conferenza stampa di giovedì 18 marzo, Segnana ha illustrato il perché della scelta, giustificandola CON LA CRESCENTE PRESSIONE che il sistema ospedaliero trentino sta soffrendo in questa fase della pandemia.
“La sospensione dell'attività chirurgica a Borgo Valsugana durerà 15 giorni. Una volta conclusi 15 giorni, proseguirà la staffetta CON ALTRI OSPEDALI. È questo quello che ho chiesto ad APSS per non dover fermare del tutto l'attività ed aiutare gli ospedali principali”.
“La situazione attuale per numero di ricoveri e di terapie intensive occupati ha costretto APSS a fare delle scelte. In particolare all'Ospedale Santa Chiara di Trento sono aumentati di 5 unità i posti letto, anche per andare incontro alle necessità di operazioni normali, di routine, o d'urgenza. Questo ha costretto APSS a cercare personale da mettere in aggiunta a quello attuale”.
La scelta è ricaduta su Borgo Valsugana, ma non per un tempo indeterminato. “Si è chiesto all'ospedale di Borgo di 'imprestare' il personale infermieristico al Santa Chiara, così da poter aprire i nuovi posti letto – ha proseguito – questa misura durerà per un periodo di 15 giorni e ho chiesto ad APSS di fare una staffetta tra i vari ospedali per non dover fermare del tutto l'attività, in questo caso la chirurgia a Borgo. Poi si passerà ad un altro ospedale”.
Riguardo alla sospensione di ulteriori attività in altre strutture, Segnana ha aggiunto: “Su CAVALESE l'attività è diminuita per fare spazio ai pazienti Covid, essendo passati i posti letto da 10 a 17.
A CLES, invece, è stato temporaneamente CHIUSO il punto nascita. Sono situazioni provvisorie per supportare l'attività negli ospedali principali. Si tratta di alcune settimane per cui dobbiamo richiedere questo impegno in più”.
Coronavirus: 3 morti e 256 contagi in Trentino. Fugatti: Calano Rt e incidenza
RispondiEliminaTRENTO. "Domani dovremmo avere l'Rt ancora in calo, molto probabilmente inferiore all'1. L'incidenza calcolata sugli ultimi 7 giorni ci dice che oggi siamo a 306 casi su 100mila abitanti.
LA SPERANZA è che, se ci sarà un calo dell'incidenza anche nei prossimi giorni, sarebbe auspicabile un potenziale ritorno all'arancione nella settimana di Pasqua".
Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha voluto trasmettere UNA SPERANZA di ritorno alle aperture molto rapida, già tra una decina di giorni.
L’incidenza, il parametro DECISIVO per la scelta della zona, è nettamente migliorato: oggi è di 306 positivi ogni 100 mila abitanti, una settimana fa era pari a 370. Scendendo sotto i 250 il Trentino potrebbe rientrare in zona arancione nella Settimana Santa.
"speriamo" - "sarebbe auspicabile" - "potremmo" - "potrebbe"
Per fortuna che ieri il nostro governatore ha detto che siamo in miglioramento e che spera in una zona arancione prima di Pasqua! Mai che conti fino a tre prima di sparare a caso!
EliminaResto dell' idea che dopo Pasqua ci saranno come minimo altre 2 settimane di zona rossa dato che bastano 250 casi ogni 100.00 abitanti e noi siamo oltre di un bel pò.
(cittadino esausto)
Siamo tutti esausti. Difficile fare previsioni.
EliminaCi sono vari modi per uscire dalla zona rossa: cercare i contagi con i tamponi molecolari e tracciarli nel miglior modo possibile oppure "abbellire" le statistiche usando vari metodi su cui non mi dilungo.
Mercoledì 17 marzo – Conferenza stampa
EliminaDomani dovremmo avere la stima di Rt di questa settimana, il dato è ancora in calo, era 1.04, molto probabilmente quallo di domani sarà inferiore a 1.
L’incidenza calcolata sugli ultimi 7 oggi: oggi siamo a 306, quindi ancora superiore ai 250; l’auspicio qual è? Rt ormai lo possiamo considerare sotto il valore 1 e che se ci sarà un calo – come c’è stato negli ultimi giorni da 370 a 306 nell’incidenza – sarebbe magari auspicabile un potenziale ritorno in arancione nella settimana di Pasqua.
Si parla della settimana che inizia il 29 marzo, se ci fosse una diminuzione; Rt possiamo dire che molto probabilmente sarà sotto 1 anche quella settimana, perché comunque è in calo; l’incidenza oggi è a 306, quella va valutata giorno per giorno; se ci fosse un calo, come c’è stata comunque una stabilizzazione non marcata verso l’alto, sarebbe interessante.
(NdC) Aggiornata ad oggi, domenica 21 marzo, l'incidenza è PARI A 318. Presidente Fugatti, ci sono contromosse alle viste?
Per tirarmi un po’ su di morale, sono andato a calcolarmi l’incidenza settimanale che avevamo avuto nella QUARTA SETTIMANA DELLO SCORSO GIUGNO 2020, periodo nel quale i nuovi casi erano al minimo e avremmo dovuto comportarci in modo da mantenere il risultato raggiunto, anziché darci alla pazza gioia.
RispondiEliminaEcco i numeri (da 26/6 a 1/7/2020):
ITALIA 2,1 nuovi infetti settimanali ogni 100.000 abitanti.
Abruzzo 0,6 – Basilicata 0,2 – Calabria 0,3 – Campania 0,7 – Emilia Romagna 4,1
Friuli Venezia Giulia 0,7 – Lazio 1,4 – Liguria 2,0 – Lombardia 6,8 – Marche 0,5
Molise 0,3 – PA Bolzano 1,5 – PA TRENTO 1,8 – Piemonte 1,9 – Puglia 0,0
Sardegna 0,4 – Sicilia 0,3 – Toscana 0,9 – Umbria 0,6 – Valle d’Aosta 0,8
Veneto 1,1
Numeri da giapponesi, anzi, migliori. Da mangiarsi le mani.
Otto Regioni e una Provincia in rosso fino a Pasqua
RispondiEliminaMichele Bocci – repubblica.it - 19 Marzo 2021
In rosso fino a Pasqua. Sarà una certezza, dopo il monitoraggio di oggi della Cabina di regia, per 8 Regioni + 1 Provincia Autonoma: Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e TRENTO resteranno nella zona con più restrizioni almeno fino alla settimana tra il 29 marzo e il 4 aprile compresa.
Sono infatti Regioni entrate IN ROSSO la settimana scorsa, che anche nella attuale mantengono uno scenario compatibile con quel colore, visto che hanno un’incidenza settimanale superiore ai 250 casi per 100mila abitanti.
La regola dice poi che come minimo bisogna restare in rosso per due settimane prima di passare all’arancione grazie a dati compatibili con questa zona. Quindi per le 8 Regioni e la Provincia di Trento il conteggio dei 14 giorni inizierà il 22 marzo.
Per quanto riguarda le Regioni che l’altra settimana erano arancioni, nessuna di queste passerà in zona rossa per l’incidenza, visto che sono tutte sotto i 250. Nessun problema dovrebbe esserci anche per la Sardegna (l’unica in zona bianca), la Sicilia e la Val d’Aosta.
Da controllare la situazione della Provincia di Bolzano, che comunque ha visto un forte riduzione dei casi e quindi dovrebbe restare in arancione, di Umbria (che ha avuto per lungo tempo la provincia di Perugia in rosso), Abruzzo, Basilicata e Calabria.
Difficile comunque che qualcuna veda peggiorare lo scenario. Non dovrebbe essere una settimana di grandi cambiamenti, ma di assestamenti, dunque con la certezza che buona parte del Paese (in totale 36 milioni di persone) resterà in rosso fino alle feste, quando quello scenario sarà esteso a tutto il Paese per i giorni sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile.