Partiamo subito dalle buone notizie. Finalmente - dopo 8 settimane di continui aumenti - il numero dei nuovi ricoverati nei reparti Covid di terapia intensiva mostra una lieve discesa:
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Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva degli ospedali italiani normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Il numero assoluto dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è ancora attestato intorno ad una media di circa 40 casi al giorno (corrispondenti a poco meno di 0,5 casi settimanali per ogni 100 mila abitanti), ma il fatto che ci sia stata una inversione di tendenza dimostra che la situazione è stata messa sotto controllo. A questo dato si affianca quello relativo al numero complessivo di posti letto occupati in tutti i reparti Covid degli ospedali italiani: sono 4.800 (valore medio dell'ultima settimana) più o meno uguale alla settimana precedente. Nelle prossime settimane - salvo spiacevoli sorprese - dovremmo assistere ad un calo del numero di posti letto occupati
È ancora troppo presto per parlare di ondata pandemica in esaurimento, ma il dato è comunque incoraggiante. Da metà settembre in poi, vedremo quale sarà l'effetto della riapertura delle Scuole e, più in generale, del ritorno a ritmo pieno di tutte le attività economiche e sociali, con particolare riferimento a quelle che richiedono una lunga permanenza in luoghi chiusi. È comunque importante affrontare questi eventi avendo messo alle spalle la parte di crescita più rapida dell'ondata pandemica. Ricordando comunque che basta poco per innescare nuovi aumenti.
Speriamo che tutti capiscano che le vaccinazioni ed il green-pass - pur non essendo strumenti perfetti - sono l'unica arma concreta a nostra disposizione per ridurre la probabilità di estensione del contagio ed i danni sanitari, sociali ed economici della pandemia.
Il dato dei contagi - dopo avere a lungo oscillato intorno ad una sorta di plateau dovuto, secondo me, ad una forte incidenza dei contagi sfuggiti ai tamponi - mostra una chiara tendenza a scendere:
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Contagi in Italia: la linea grigia mostra i dati giornalieri, mentre quella blu indica il valore medio calcolato su base settimanale |
Concludiamo, come di consueto, con l'aggiornamento sulla situazione della pandemia in Europa, osservando la mappa rilasciata da ECDC giovedì scorso:
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Situazione della pandemia in Europa secondo ECDC |
In Italia, il verde torna a fare capolino in Valle D'Aosta, mentre il resto del Paese si trova in zona giallo-rossa, ma nessuna regione italiana è stata classificata come rosso scura nel corso di questa estate.
Buongiorno. Facendo un rapido calcolo a spanne di confronto tra la provincia di Trento e Bolzano ci sono più morti nella prima per covid 29 rispetto alla seconda con popolazione simile. Ora mi aspetto un incremento di morti relativo nella provincia di Bolzano avendo un numero relativo minore di vaccinati. Dovrebbe essere una prova indiretta di efficacia dei vaccini se non intervengono altre variabili forti che potrebbero spiegare la divaricazione del dato numerico fin dall'inizio della pandemia.
RispondiEliminaI dati sui decessi seguono quelli dei contagi con grande ritardo e, dopo l'avvio delle vaccinazioni, dipendono molto dalla distribuzione d'età delle persone vaccinate.
RispondiEliminaIl fatto che Bolzano abbia fatto poche vaccinazioni potrebbe incidere anche sui decessi (oltre che sui contagi), ma ci potrebbero essere forti variazioni a seconda del livello di protezione garantito alle persone più anziane e fragili.
Se i non vaccinati fossero solo giovani, i loro più frequenti contagi non produrranno comunque un incremento significativo dei decessi.
Ci potrebbe essere un effetto indiretto legato al fatto che i giovani non vaccinati potrebbero infettare più facilmente le persone anziane e fragili con cui sono in stretto contatto.