Mentre l'Austria decide - primo Paese europeo - di rompere il tabù della vaccinazione obbligatoria e la Baviera avvia un rigoroso piano di restrizioni (che prevede anche la cancellazione dei tradizionali mercatini di Natale), il Nord-Est italiano si scopre molto esposto all'ondata pandemica e incomincia a temere future restrizioni che potrebbero impattare sulla ormai imminente stagione turistica invernale.
I Presidenti delle Regioni/PPAA del Nord-Est, che si erano illusi di esorcizzare il pericolo di chiusure impedendo l'accesso a bar e ristoranti ai non vaccinati, forse hanno incominciato a realizzare che si tratterebbe comunque di una misura tardiva, utile, ma con uno scarso impatto sul breve periodo.
Sarebbe decisamente meglio procedere molto sollecitamente con la somministrazione delle terze dosi vaccinali, ma - ad oggi - tutte le Regioni/PPAA del Nord-Est sono decisamente in ritardo e sotto la media nazionale per quanto riguarda la percentuale di cittadini over-60 che sono già stati messi in sicurezza. Questi ritardi potremmo pagarli con ricoveri e decessi che si sarebbero potuti evitare.
Il Trentino, che fino a una settimana fa aveva mostrato un andamento decisamente migliore rispetto alle altre Regioni/PPAA del Nord-Est, ha registrato nel corso degli ultimi giorni una preoccupante crescita dei ricoveri, che hanno raggiunto il livello più alto a partire dalla fine dello scorso mese di maggio. I ricoveri in Trentino sono aumentati di quasi il 50% rispetto alla settimana precedente, mostrando un incremento che è stato molto più rapido rispetto a quello medio nazionale. Il numero di nuovi ricoveri ospedalieri registrato durante l'ultima settimana in Trentino è stato pari a 6,1 ricoveri per ogni 100.000 abitanti, in pratica la seconda soglia di allarme recentemente introdotta in Germania.
Occupazione dei posti letto nei reparti Covid degli ospedali del Trentino (somma di tutti i reparti) |
Speriamo che si tratti solo di un episodio isolato e soprattutto bisognerebbe capire se il forte incremento registrato durante l'ultima settimana sia dovuto a pazienti non vaccinati, oppure se ci siano anche pazienti vaccinati che non avevano ricevuto in tempo utile la terza dose vaccinale. Per il momento è solo un campanello d'allarme, ma quanto successo ci fa capire che - con il Nord-Est molto esposto al contagio - anche il Trentino diventa fatalmente una zona ad alto rischio.
Vediamo ora i dati nazionali, partendo dai contagi:
Andamento dei contagi registrati a livello nazionale (linea grigia) e loro media fatta su base settimanale (linea blu) |
C'è stato un aumento dei contagi che - mediato su base settimanale - è stato pari a circa il 25% dei contagi registrati durante la settimana precedente. Il livello dei contagi è ormai troppo alto per tentare di fare una efficace opera di tracciamento (ammesso e non concesso che il tracciamento si facesse quando il livello dei contagi era decisamente più basso). Parliamo comunque di un numero medio di contagi dell'ordine di 100 nuovi casi settimanali per ogni 100 mila abitanti, decisamente inferiore rispetto a quello registrato attualmente in molti Paesi dell'Europa centro-orientale. Come ricordato precedentemente, non mancano Regioni/PPAA dove la prevalenza virale è decisamente superiore rispetto alla media nazionale (ad esempio Alto Adige (400 contagi settimanali x 100 mila abitanti) e Friuli V.G. (290 contagi settimanali x 100 mila abitanti) con un picco di quasi 700 contagi settimanali x 100 mila abitanti nella Provincia di Trieste).
Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto dei reparti Covid degli ospedali italiani, durante l'ultima settimana è stato registrato un aumento dell'ordine del 15%, in linea con quanto osservato durante le due settimane precedenti. La situazione non migliora, ma non mostra neppure una accelerazione. Segno che il sistema - almeno per il momento - mostra ancora una sostanziale resistenza:
Variazione percentuale dell'occupazione dei posti letto nei reparti Covid degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti) |
Se guardiamo al dato dei nuovi ricoveri, non sono riuscito a trovare quello di tutti i ricoveri, mentre viene giornalmente comunicato quello relativo ai ricoveri in terapia intensiva. Nel corso dell'ultima settimana siamo arrivati a quasi 0,5 nuovi ricoveri settimanali per ogni 100 mila abitanti:
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva, normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Ipotizzando (molto grossolanamente) che il numero dei nuovi ricoveri complessivi sia pari a 10 volte quello delle terapie intensive, otterremmo una stima di circa 5 nuovi ricoveri settimanali per ogni 100 mila abitanti, non molto distante rispetto al valore che ha fatto scattare l'allarme in Germania.
Anche per i decessi si registra un incremento:
Decessi Covid normalizzati per un campione di 100 mila abitanti (linea grigia) e loro media stimata su base settimanale (linea rossa) |
In conclusione, i dati medi stimati a livello nazionale mostrano una situazione in peggioramento, ma ancora decisamente migliore rispetto a quella della gran parte dei Paesi europei. Tuttavia, non mancano gli elementi di preoccupazione, soprattutto per le Regioni/PPAA del Nord-Est.
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