Partiamo dai dati europei, ossservando la mappa elaborata da ECDC:
Stato della pandemia in Europa secondo i criteri elaborati da ECDC |
Si nota un netto miglioramento nella parte occidentale del continente europeo dove riappaiono finalmente consistenti zone verdi. L'unico Stato completamente rosso è l'Irlanda che probabilmente risente degli stretti contatti con la Gran Bretagna dove la circolazione virale è ancora molto alta. L'Italia mostra solo la Calabria come zona rossa, mentre si estendono le zone verdi che comprendono finalmente anche il Trentino. Le zone rosso scuro si trovano in Slovenia, Romania e nei Paesi Baltici.
Paradossalmente, non appare in colore rosso scuro la Bulgaria che, in questo momento, ha il tasso di mortalità Covid più alto d'Europa. Potrebbe dipendere dal numero basso di tamponi fatti (i colori ECDC tengono conto dei contagi, ma non dei decessi) e anche, molto probabilmente, dalle carenze del sistema ospedaliero bulgaro.
Complessivamente, possiamo concludere che la fase acuta della quarta ondata sembra ormai passata. Ovviamente non possiamo ancora dire nulla sul possibile andamento della pandemia durante i prossimi mesi invernali. Da una parte ci aspettiamo che la ripresa delle attività al chiuso possa provocare un aumento dei contagi, ma nel frattempo le campagne vaccinali stanno andando avanti, sia pure con risultati molto differenziati a seconda del Paese considerato. Bulgaria e Romania sono i Paesi che registrano i maggiori ritardi, mentre altri Paesi, come ad esempio il Portogallo, sono già molto avanti.
L'Italia si trova in buona posizione: tra pochi giorni l'80% della popolazione con almeno 12 anni d'età sarà stata completamente vaccinata. Il Trentino è allineato alla media nazionale per quanto riguarda la percentuale delle persone completamente vaccinate e si trova tra le 8 Regioni/PPAA dove meno del 15% della popolazione con almeno 12 anni di età non ha ancora ricevuto neppure una dose di vaccino (per il Trentino sono il 14,6%). Il dato migliore è quello della Toscana dove i non vaccinati solo solo il 12,6%, mentre la media nazionale si assesta sul 16,2%. Sembrano differenze piccole, ma i non vaccinati assieme ai minori di 12 anni sono attualmente i principali serbatoi del virus. Anche un piccolo aumento dei vaccinati può fare la differenza.
Passiamo ora ai dati nazionali aggiornati. Partiamo dai contagi che, anche questa settimana, sono in calo:
Continua il calo dei contagi (linea grigia). La linea blu rappresenta la media dei contagi giornalieri stimata su base settimanale |
Buone notizie dal fronte dei nuovi ricoveri in terapia intensiva che, la scorsa settimana, avevano mostrato una preoccupante stabilità (mostrata nella figura seguente dall'asterisco di colore rosso). Il dato di questa settimana mostra un calo significativo:
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva degli ospedali italiani |
Per quanto riguarda l'occupazione complessiva dei posti letto nei reparti Covid, continua la discesa avviata alcune settimane fa:
Andamento del numero di pazienti Covid ricoverati negli ospedali italiani |
Variazione percentuale del numero di letti occupati nei reparti Covid, mediata su base settimanale |
L'andamento dei decessi di quest'ultima settimana rimane più o meno sul livello della settimana precedente. Potrebbe essere - in parte - un effetto ritardato legato alla stabilità dei ricoveri in terapia intensiva avvenuta a metà settembre (vedi asterisco nella curva dei ricoveri in terapia intensiva). Sappiamo però che il dato dei decessi è stato spesso alterato da ritardate comunicazioni che imputano nella settimana corrente eventi accaduti nelle settimane o nei mesi precedenti. Prima di trarre qualche conclusione bisognerà osservare l'andamento della curva su un periodo più lungo:
Decessi Covid registrati in Italia (curva grigia) normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. La curva rossa è una media del dato giornaliero fatta su base settimanale |
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