lunedì 2 maggio 2022

Occhio al Sudafrica!

Chi si illude che la pandemia sia ormai in fase di esaurimento dovrebbe dare un occhio al lontano Sudafrica alle prese con la fine del periodo estivo ed una significativa ricrescita dei contagi. Attualmente la circolazione virale in Sudafrica è ancora nettamente inferiore rispetto a quella italiana, ma quello che preoccupa è l'andamento dei contagi che mostra la caratteristica forma corrispondente all'inizio di una nuova ondata pandemica:

Nuovi contagi giornalieri in Sudafrica normalizzati rispetto ad un campione di 1 milione di abitanti. Tratto da Our World in Data

Durante lo scorso mese di novembre il Sudafrica aveva evidenziato la presenza della nuova variante Omicron BA.1 che si è successivamente diffusa a livello mondiale. Dopo un forte picco di contagi osservato all'inizio del mese di dicembre, il Sudafrica aveva osservato un rapido calo della circolazione virale dovuto sia all’immunità acquisita dai numerosi contagiati, sia all'arrivo della stagione estiva australe. Il nuovo picco di cui si vede la crescita iniziale, coincide con il ritorno della stagione autunnale e con la diffusione di nuove varianti della famiglia Omicron classificate come BA.4 e BA.5. 

Chi alla fine del 2021 aveva contratto la variante BA.1 ha una protezione pressoché nulla rispetto alle varianti BA.4 e BA.5, soprattutto se non è stato vaccinato. C'è quindi il rischio che il virus si diffonda con una nuova importante ondata.

La situazione del Sudafrica ci fa capire quali siano i rischi di una ripresa della pandemia, in presenza di un virus che continua a mutare producendo sempre nuove varianti. La stagione estiva che abbiamo davanti a noi porterà ad un significativo rallentamento della circolazione virale (esattamente come accadde nei 2 anni precedenti), ma il quadro pandemico del prossimo autunno potrebbe essere complicato.

Nel frattempo la Provincia Autonoma di Trento ha smesso di aggiornare il suo sito relativo alla pandemia perché l'emergenza è ormai superata!

1 commento:

  1. Spiega Crisanti: "Strumenti come lockdown e mascherine con un virus che ha un indice di trasmissione 2, come l'influenza, funzionano bene, ma con uno di indice 11, come le attuali varianti di Sars-Cov-2, non servono".

    "Con questi numeri a livello di popolazione, il ruolo delle mascherine è minimo, ma a livello personale è gigantesco. Per questo devono usarle i fragili e chi è a contatto con loro.

    Per tutti gli altri soggetti, meglio infettarsi ora, a poca distanza dalla vaccinazione, perché l'infezione è più lieve, anche se sembra contro-intuitivo", prosegue il direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all'Università di Padova, intervistato oggi su Rai Radio1, sull'andamento epidemiologico e sulle contromisure.

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