martedì 12 aprile 2022

Segnalazione da Nature - Humanities & Social Sciences Communications: il caso Svezia

Un duro e documentato articolo apparso su Nature - Humanities & Social Sciences Communications descrive l'approccio seguito dalle Autorità politiche e sanitarie della Svezia durante il primo anno di pandemia (prima  dell'arrivo dei vaccini). L'articolo è molto critico e mette in evidenza numerosi approcci eticamente discutibili che sono stati adottati soprattutto nei confronti delle persone più anziane e fragili (quelle che "tanto sarebbero morte comunque entro breve tempo"). Un altro punto preoccupante sollevato dall'articolo è quello relativo alla manipolazione dei dati che le Autorità svedesi avrebbero alterato in modo sistematico. 

Un riassunto (in italiano) che illustra i contenuti dell'articolo è disponibile qui.

L'approccio svedese è stato sovente considerato come un modello da imitare da parte dei negazionisti di tutto il Mondo. Potremmo dire che la Svezia si è comportata in modo diametralmente opposto rispetto ai paesi come la Cina che hanno adottato (e continuano ad adottare anche oggi) misure rigorosissime per l'individuazione e l'isolamento dei contagi. 

Oggi molti Paesi (a partire dalla Gran Bretagna) stanno seguendo un approccio abbastanza simile a quello svedese, ma la situazione attuale è completamente diversa rispetto a quella di inizio pandemia. L'evoluzione avvenuta a livello virale e la diffusione dei vaccini (oltre all'immunità indotta dai contagi avvenuti fino ad oggi) hanno fortemente ridotto (anche se non completamente eliminato) le conseguenze sanitarie indotte dalla Covid-19. Speriamo che, pur attenuando sensibilmente le misure per il contenimento della diffusione virale, non si adotti fino in fondo il "modello svedese", incluso il trattamento riservato a molti pazienti anziani che è stato molto simile ad una vera e propria forma  di eutanasia.

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