sabato 8 maggio 2021

Aggiornamento settimanale 7 maggio 2021

La settimana che si è conclusa il 7 maggio è stata caratterizzata da una situazione abbastanza tranquilla, con un ulteriore miglioramento della situazione dei reparti Covid degli ospedali italiani. Calano sia i ricoveri complessivi che quelli in terapia intensiva, con un andamento dei nuovi ricoveri in terapia intensiva che non mostra segnali di allarme.

Sul fronte dei contagi si osserva un calo complessivo, più accentuato per le generazioni più anziane che – almeno sopra i 65 anni – hanno già potuto ricevere (se lo volevano) almeno una dose vaccinale. Ad oggi sono state somministrate oltre 23 milioni di dosi. Il 27% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose vaccinale. Poco meno della metà di loro (12% circa) ha completato la vaccinazione. Sono numeri molto lontani da quelli di altri Paesi come Israele, ma il loro effetto sui contagi e soprattutto sui ricoveri incomincia a farsi sentire.

Durante questo fine settimana l’attenzione dei media è tornata a focalizzarsi sull’indice di trasferimento del contagio R che mostra quasi ovunque una certa tendenza alla risalita. È troppo presto per collegare tale incremento all’effetto delle riaperture. Considerato il ritardo con cui l’Istituto Superiore di Sanità fornisce le sue stime, l’aumento comunicato venerdì 7 maggio è da attribuire molto probabilmente ad una sorta di “onda lunga” legata alle festività pasquali. A Pasqua molti contagi non erano stati individuati, producendo un calo anomalo dei dati relativi alla circolazione virale. Con il ritorno alla normalità sono stati trovati alcuni contagi prodotti dai positivi che erano sfuggiti alle statistiche nei giorni precedenti, provocando un incremento dell’indice che - a mio avviso - è stato più “strumentale” che reale. Le mie proiezioni per le settimane più recenti basate sui tutti i casi inclusi gli asintomatici mostrano una tendenza dell’indice R in calo. Si tratta di una stima molto approssimata, ma in generale abbastanza vicina all’andamento reale.

In conclusione, potremmo definire la prima settimana di maggio come una “settimana di attesa”. Troppo presto per dichiarare un indiscriminato “liberi tutti”, ma non c’è neppure l’evidenza di segnali di allarme che possano annunciare un imminente ritorno ad una situazione critica.

Augurandoci che qualche variante più o meno esotica non rimetta tutto in discussione.

Qui di seguito vi mostro i grafici relativi ai diversi parametri che hanno caratterizzato l’andamento della pandemia durante la prima settimana di maggio:

Nuovi ricoveri nei repati Covid di terapia intensiva di Trentino (linea rossa), Alto Adige (linea verde) e Veneto (linea azzurra). La linea nera rappresenta la media nazionale che cala costantemente da 7 settimane. Il dato del Trentino mostra forti oscillazioni spiegabili tenendo conto della dimensione ridotta della popolazione. Durante le ultime due settimane ha coinciso con la media nazionale, anche se il numero ufficiale dei nuovi contagi in Trentino è minore rispetto al dato medio nazionale. Tutti i dati sono normalizzati per un campione di 100.000 abitanti

Tasso di ricovero nei reparti Covid di terapia intensiva in funzione dell'età. Tratto dal rapporto ISS dello scorso 5 maggio. Si noti il crollo recente registrato per i ricoveri degli ultra ottantenni (linea arancione) che sono stati i primi a ricevere il vaccino. Da un paio di mesi a questa parte il tasso di ricovero per gli ultra ottantenni è inferiore rispetto a quello dei cittadini di età compresa tra 60 e 79 anni (linee verde e marrone)



Variazione percentuale della media dei ricoveri settimanali nei reparti Covid degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti). Per la terza settimana di seguito si registra un calo superiore al 10%

Nuovi contagi registrati in Italia. Si nota il minimo relativo regsitrato durante le recenti vacanze pasquali. L'andamento attuale mostra una discesa abbastanza regolare con il numero massimo di contagi che supera di poco le 10.000 unità (erano 4 volte di più durante lo scorso mese di novembre). Siamo comunque ancora lontani dal valore medio intorno a 5.000 casi giornalieri che permetterebbe di ripristinare un reale tracciamento dei contagi (ammesso che le Regioni/PPAA siano veramente interessate a farlo e non preferiscano "nascondere la polvere sotto al tappeto")

Confronto dell'indice di trasferimento del contagio nazionale stimato dall'Istituto Superiore di Sanità (punti rossi) con i risultati del mio modellino empirico che considera tutti i contagi, inclusi gli asintomatici. Il valore per il prossimo 12 maggio è solo una proiezione basata su dati parziali

Confronto dell'indice di trasferimento del contagio del Trentino stimato dall'Istituto Superiore di Sanità (punti rossi) con i risultati del mio modellino empirico che considera tutti i contagi, inclusi gli asintomatici

Confronto dell'indice di trasferimento del contagio dell'Alto Adige stimato dall'Istituto Superiore di Sanità (punti rossi) con i risultati del mio modellino empirico che considera tutti i contagi, inclusi gli asintomatici




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