Questi tempi di pandemia sono caratterizzati da una incredibile accelerazione dei tempi della comunicazione scientifica. Ormai le notizie passano in tempo “reale”, ma non sempre la velocità di diffusione si accompagna alla qualità delle informazioni.
I media di tutto il Mondo hanno dato ampio risalto ad un messaggio che Moderna ha diffuso ieri:
Dal punto di vista commerciale, si tratta del classico tentativo di dare il “colpo di grazia” all’avversario (Johnson & Johnson) che si trova in un momento di grave difficoltà. Soprattutto se, nella traduzione giornalistica corrente, il messaggio diventa: “Nessun caso di trombosi legato al vaccino dopo 64,5 milioni di somministrazioni”.
In particolare il messaggio di Moderna fa riferimento agli eventi del tipo CVST, i quali – secondo la letteratura scientifica – avvengono con una incidenza dell’ordine di 3-4 casi all’anno per 1 milione di persone. Quindi, supponendo di osservare per il periodo di 1 mese 64 milioni di persone non vaccinate, ci attenderemmo di trovare mediamente circa 20 eventi.
A meno di ipotizzare che il vaccino Moderna eserciti addirittura una azione protettiva, ci aspetteremmo che un numero di eventi CVST più o meno equivalente sia stato osservato, nello stesso intervallo di tempo, anche per i circa 64 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino Moderna. Quanti siano stati gli eventi CVST registrati tra i vaccinati non lo sappiamo perché Moderna ha accuratamente evitato di inserire questo dato nel suo messaggio.
La comunicazione di Moderna sembra essere più finalizzata ad attrarre investitori finanziari piuttosto che a fornire informazioni scientifiche. Una rivista scientifica qualificata non avrebbe mai accettato di pubblicarla se non fosse stata accompagnata dall'analisi statistica indispensabile per verificarne la validità.
Sia chiaro, io non contesto a Moderna di avere fornito informazioni false, ma sottolineo il fatto che - sulla base dei dati comunicati - non è possibile verificare se le informazioni siano scientificamente fondate.
I messaggi che appaiono sui social, oltre ad influenzare i mercati finanziari, svolgono un ruolo fondamentale per orientare l'opinione pubblica. Questo ci fa capire quanti danni possono essere prodotti da una informazione incompleta, soprattutto se è accompagnata da una divulgazione un po' troppo superficiale.
LA VICENDA DELLA MOGLIE DEL DOTTOR NAVA
RispondiElimina"Dagli atti della commissione di indagine è emerso che, rispetto ai fatti accaduti lo scorso 5 gennaio, il comportamento del Direttore per l’integrazione socio sanitaria costituisce un errore che ha inciso negativamente sull’immagine di APSS sotto il profilo dell’integrità e della trasparenza.
Nel dettaglio, è emerso nelle varie audizioni che il 5 gennaio vi fu una seduta per una trasmissione televisiva con finalità di promozione e sensibilizzazione, organizzata senza preavviso la sera del giorno prima ricercando volontari;
infatti, in quel particolare momento all’inizio della campagna vaccinale, vi era un diffuso timore nei confronti del vaccino.
In tale contesto, quel giorno è stato vaccinato personale della Centrale Covid e del Dipartimento di Prevenzione; la familiare del direttore per l’integrazione socio sanitaria è stata l’unica persona non appartenente al personale APSS a ricevere il vaccino."
(NdC) Lei scrive: "Ormai le notizie passano in tempo “reale”, ma non sempre la velocità di diffusione si accompagna alla qualità delle informazioni."
A volte viene addirittura messa per iscritto la distorsione della realtà:
"al 5 gennaio vi era un diffuso timore nei confronti del vaccino"... DAVVERO?
"la familiare del direttore per l’integrazione socio sanitaria è stata L'UNICA PERSONA non appartenente al personale APSS a ricevere il vaccino"... DAVVERO DAVVERO?
Sentendo le persone, è emerso che il 5 gennaio 2021 la seduta vaccinale "straordinaria" era stata organizzata per la trasmissione televisiva Agorà di Rai3. In quell'occasione l'inviata Sara Mariani aveva intervistato l'assessora Stefania Segnana e il direttore sanitario Antonio Ferro.
EliminaSullo sfondo del servizio scorrevano le immagini in diretta di personale di APSS che veniva vaccinato. Una diretta tv organizzata senza grande preavviso - specifica l'Azienda - e per questo la sera prima era scattata la ricerca di volontari disponibili a farsi vaccinare.
«In tale contesto, quel giorno è stato vaccinato personale della Centrale Covid e del Dipartimento di prevenzione; la familiare del direttore per l'integrazione socio sanitaria è stata l'unica persona non appartenente al personale APSS a ricevere il vaccino», viene specificato nella nota dell'APSS.
(NdC) Il sottopancia era: “Speciale Agorà Da Trento. TRENTO CORRE PIU’ DI TUTTI”.
(...ogni commento è superfluo...)