lunedì 5 aprile 2021

BoJo apre tutto. Lo imitiamo?

Durante questa strana Pasquetta piena di divieti, gli Italiani hanno osservato con malcelata invidia le immagini con le persone che si ritrovano nei parchi inglesi, in attesa della ormai imminente riapertura di pub e ristoranti. I numeri dei nuovi contagi e dei decessi provenienti da Oltremanica sono molto rassicuranti ed indicano un rapido declino dell'ondata pandemica che era partita a metà dicembre in corrispondenza con la diffusione della cosiddetta variante inglese.

Il premier BoJo ha annunciato la fine delle rigide restrizioni introdotte nel dicembre 2020, anche se non c'è affatto l'intenzione di abbassare la guardia. In particolare è fondamentale che i sudditi della Regina Elisabetta non rinuncino alla seconda dose vaccinale (dilazionata nel tempo, ma comunque essenziale per garantire una protezione più ampia e duratura). Per tenere sotto controllo la situazione, è stato messo a punto un sistema di accesso semplice e gratuito ai tamponi di massa a cui gli abitanti d'Oltremanica potranno accedere anche in assenza di sintomi. Solo il tempo ci dirà se la strategia adottata in Gran Bretagna produrrà risultati solidi nel medio-lungo periodo, ma non c'è dubbio che oggi la situazione della Gran Bretagna sia di gran lunga migliore rispetto ai Paesi dell'Europa continentale.

In Italia si sono levate molte voci che chiedono un sostanziale ed immediato allentamento delle norme di prevenzione attualmente in vigore, ma la situazione dell'Italia è davvero molto diversa rispetto a quella inglese. 

Per cercare di capire meglio, ho provato a fare un confronto tra le diverse realtà guardando al numero di persone ricoverate nei reparti Covid di terapia intensiva. 

I pazienti ricoverati in questi reparti sono caratterizzati da condizioni sanitarie che richiedono una continua attenzione e sul loro numero ci sono ridotti spazi "interpretativi". Infatti si può facilmente barare sul numero dei nuovi contagi (basta non cercarli), sui decessi (basta attribuirli ad altre patologie), sui ricoveri nei reparti ordinari (basta scordarsi dei ricoveri nelle strutture private o usare criteri di dimissioni dei pazienti molto "sbrigativi") ma il dato dei ricoveri in terapia intensiva non mente. Vediamo quale è la situazione:

Andamento del numero di pazienti ricoverati nei reparti Covid di terapia intensiva in Trentino (linea rossa), Italia (linea nera). La linea azzurra si riferisce alla sola Inghilterra (56 milioni di abitanti), ma andamenti analoghi sono stati registrati nelle altre 3 nazioni che costituiscono, assieme all'Inghilterra, la Gran Bretagna (complessivamente 68 milioni di abitanti). Il dato inglese è tratto dal sito del NHS . I dati di Italia e Trentino sono quelli forniti dalla Protezione Civile Nazionale. I valori sono normalizzati rispetto ad un campione di 100.000 abitanti

Si vede molto bene che in Inghilterra il picco dei ricoveri associato alla diffusione del nuovo ceppo virale si è verificato poco dopo la prima metà di gennaio. Attualmente i ricoveri stanno rapidamente scendendo (grazie alle misure di lockdown ed all'intensa campagna vaccinale) e sono decisamente inferiori rispetto ai valori italiani (e pari a circa un decimo di quelli del Trentino).

Per ottenere un quadro generale della situazione misurata a livello europeo è interessante osservare un grafico elaborato dal Financial Times e pubblicato anche dal Corriere della Sera:

Andamento temporale dei ricoveri in terapia intensiva (linea gialla) e dei decessi (linea rossa) normalizzati rispetto ad un campione di 1 milione di abitanti in diversi Paesi europei. La linea blu corrisponde alla percentuale di tamponi positivi. Notate che la scala verticale è logaritmica. Grafico originale elaborato dal Financial Times e tradotto in italiano dal Corriere della Sera

Notiamo che Portogallo e Irlanda mostrano un andamento in forte calo della curva pandemica analogo a quello britannico, pur non avendo ancora sviluppato una campagna vaccinale estesa come quella della Gran Bretagna. Ambedue i Paesi erano stati colpiti dalla diffusione della variante inglese già alla fine del 2020 e avevano subito adottato rigide misure di lockdown. Interessante il dato della Danimarca che ha gestito la seconda e terza ondata pandemica molto meglio di tanti altri Paesi europei.

L'effetto molto impattante della variante inglese è stato registrato in Italia (ed in Trentino) con un ritardo di circa due mesi rispetto alla Gran Bretagna. I ricoveri hanno iniziato a crescere verso la metà di febbraio ed attualmente stazionano intorno al punto di massimo. Situazioni analoghe le osserviamo in Francia, Germania, Belgio, Austria ed in altri Paesi europei.

Aprire tutto anche in Italia (oggi, tra una settimana o tra un paio di settimane cambia poco) potrebbe farci precipitare in una crisi sanitaria ancora più grave di quella attuale (con gravi rischi per tutti i pazienti, inclusi quelli affetti da gravi patologie non Covid). Fino a che non ci sarà un sostanziale svuotamento dei reparti Covid di terapia intensiva, la prudenza è d'obbligo.

11 commenti:

  1. Capri (Napoli), operazione Isola Covid free: vaccino per tutti.
    De Luca: "Poi tocca alla Costa d’Amalfi e Sorrento"
    Redazione_MC – positanonews.it - sabato 3 aprile 2021

    Parte l’operazione Capri Covid-free. Sulla piattaforma regionale potranno prenotarsi per la vaccinazione tutti i residenti a Capri e Anacapri dai 16 anni in su. Un piano annunciato dal Presidente della Regione, Vincenzo De Luca: «Ci siamo dati l’obiettivo di l’immunizzare tutti i cittadini delle isole del golfo di Napoli, per avviare una campagna di promozione del turismo a livello internazionale». Vaccinazioni prima a Capri, Ischia e Procida, poi nella costiera sorrentino-amalfitana, in Cilento, nell’area domizia.

    Ma Capri parte per prima. I sindaci di Capri e di Anacapri non stanno nella pelle. Se verranno rispettati i programmi, l’ASL Napoli 1 potrà vaccinare tutti i 7 mila residenti esclusi dalla prima fase del piano nazionale riservato a over80, persone con fragilità e personale di forze dell’ordine e scuole.

    Dice il sindaco Lembo: «Va ringraziato il presidente De Luca, che ci consente di poter pensare a riavviare la stagione turistica su cui tutti sull’isola si stanno preparando». E aggiunge l'altro sindaco, Scoppa: «Possiamo pensare a rivedere i turisti per giugno, quando sarà completa l’immunizzazione per tutti».

    Oggi le prenotazioni sulla piattaforma regionale, poi via alle vaccinazioni dal 7 aprile. Secondo i calcoli, da vaccinare sono circa settemila residenti sull’isola. Ma mille sono proprietari di seconde case che vivono altrove. Fino a questo momento, ad Anacapri sono stati vaccinate con la prima dose 1100 persone, circa 300 anche con la seconda.

    Aggiunge il sindaco Lembo: «Poi, naturalmente, dovrà essere vaccinato IL PERSONALE MARITTIMO che fa la spola per i collegamenti con Capri, oltre ai DIPENDENTI delle strutture alberghiere non residenti. L’obiettivo è arrivare all’immunizzazione totale del territorio e ripartire con il turismo».

    L’anno scorso, in estate, esplose una polemica sui focolai di positivi d’importazione, scesi da barche ancorate in porto. Nella prossima stagione, questo rischio potrà essere scongiurato.

    Secondo i piani dell’ASL, le vaccinazioni, dosi disponibili permettendo, potrebbero essere concluse per maggio. Che precisa: «Dopo l’adesione volontaria dei residenti sulla piattaforma regionale, si procederà alle convocazioni nei due centri vaccinali dell’isola RISPETTANDO il piano vaccinale generale».

    Significa che, tra i residenti capresi che si prenoteranno, le priorità saranno quelle seguite finora: i più anziani, condizioni di particolare fragilità, l’ordine di registrazione.

    (NdC) Perché qui da noi non vaccinare subito TUTTI gli 11mila abitanti della VAL DI FASSA (Canazei, Campitello, Mazzin, Pozza, Vigo, Soraga e Moena)? Non è questa una buona idea per far ripartire il turismo estivo?

    Pensando in grande: e se vaccinassimo tutte le 130 mila persone che vivono sulle rive del LAGO DEL GARDA (più concentrate nella parte meridionale con Peschiera, Desenzano, Salò, Bardolino, Garda, ma anche Riva e Malcesine nell'Alto Lago)? Sono tre Regioni/PA con governo dello stesso colore...

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  2. DOHA (QATAR)- Stamani Valentino Rossi, Luca Marini e Franco Morbidelli sono andati tutti a fare il richiamo del vaccino, seconda dose di Pfizer. Poi in aeroporto, si torna a casa: Tavullia (Pesaro-Urbino).

    (NdC) E se tutti coloro che possono (super ricchi, ricchi, personaggi, attori e cantanti di successo, imprenditori, politici, faccendieri...) si vaccinassero Pfizer in Qatar e dove offrono il vaccino nei pacchetti per gli hotel di lusso?

    Loro, le loro famiglie, il loro staff: così la campagna in Italia riceverebbe un BOOST - diciamo - di 1.5 milioni di vaccinati.

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  3. DATI UFFICIALI DALL'INGHILTERRA
    Pierpaolo Pellicori, cardiologo e ricercatore, ospedale dell’Università di Glasgow

    Dopo il blocco per 4 giorni del vaccino AstraZeneca in Italia, Germania, Francia e Spagna, in data 16 marzo Pellicori ha inviato ai colleghi italiani i dati registrati nel Regno Unito (UK) sulle reazioni avverse di AstraZeneca e Pfizer.

    «Fino al 28 febbraio 2021 sono state somministrate in UK circa 10 ,7 milioni di dosi Pfizer e 9,7 milioni di dosi AstraZeneca. Tra gli eventi avversi riportati nei giorni successivi alla vaccinazione, ci sono stati:
    - infarto cardiaco AZ 36 (17 fatali), Pfizer 30 (6 fatali);
    - ictus AZ 71 (10 fatali), Pfizer 100 (10 fatali);
    - embolia polmonare AZ 13 (1 fatale), Pfizer 15 (1 fatale);
    - trombosi venosa AZ 14 (zero fatale), Pfizer 8 (zero fatale);
    - piastrine basse (trombocitopenia) AZ 35 (1 fatale), Pfizer 22 (1 fatale).
    - Morti AZ 275, Pfizer 227.

    In buona sostanza, dati simili per entrambi i vaccini, che cancellano l’immagine di vaccino di serie B attribuita ad AstraZeneca in Italia da giornaloni e virologia da salotto tv.

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    1. Sui dati complessivi ci sono pochi dubbi: i numeri sono quelli che ci possiamo statisticamente aspettare quando si sottopongono a vaccinazione milioni di persone.

      L'unica questione - a mio avviso non ancora chiarita del tutto - riguarda i casi (alcune decine in tutta Europa) di una rara forma di trombosi celebrale che ha colpito preferenzialmente giovani donne. Si tratta di eventi molto rari e l'analisi statistica di questi casi richiede una certa attenzione.

      Al momento - da analista di dati - mi sento di poter dire che non c'è ancora una analisi convincente di questi eventi che ci permetta di escludere un effetto diretto legato alla vaccinazione.

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  4. "La tematica delle riaperture anche a seguito di quanto è accaduto davanti a Montecitorio è tema di cui si discuterà nella sede della conferenza delle regioni dove sarà presente anche il presidente Draghi".

    Il Presidente Fugatti in conferenza stampa ha confermato che il Trentino sarà tra i territori che premerà per aprire tutto il possibile il prima possibile.

    "Il Trentino ha da 4 settimane Rt inferiore a 1 e quindi da zona GIALLA - ha proseguito Fugatti - e l'incidenza è SOTTO CONTROLLO, quindi è una situazione tale per chiedere una rivalutazione sul fatto che si debba aspettare fino a fine mese per ragionare delle riaperture.

    Quindi ci affiancheremo ad altre Regioni che riteniamo faranno questa richiesta per valutare ipotesi di riaperture anche prima del 30 aprile".

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    1. Covid, Salvini da Draghi alza la posta: "Possibile riaprire almeno 6 regioni ad aprile"
      repubblica.it - 08 aprile 2021

      Il pressing di Matteo Salvini su Mario Draghi si fa più insistente. E questi argomenti sono stati al centro dell'incontro tra il leader della Lega e il premier. Un incontro "molto utile, positivo, costruttivo. Abbiamo parlato di salute e lavoro, le uniche due emergenze di cui la Lega si sta occupando", ha spiegato Salvini al termine dell'appuntamento, durato circa un'ora a Palazzo Chigi.

      La questione delle riaperture anima la maggioranza ma da parte del governo resta l'intenzione a riaprire alcune attività qualora i dati confermassero un miglioramento. "L'obiettivo che accomuna tutti è quello di riaprire TUTTO PER TUTTI, a questo stiamo lavorando. Il mio auspicio è che si possa tornare già dalla seconda metà di aprile, nelle città tranquille, a restituire serenità e fiducia ai cittadini.

      Tradotto: se ci sono 10 Regioni italiane con dati rassicuranti, si può tornare al lavoro - ha continuato Salvini - se i dati sono pessimi, nessuno vuole tentare degli azzardi. Ma ripeto: in questo momento ci sono almeno 6 regioni italiane in cui si potrebbe tornare a bere un caffè, restituendo serenità ai baristi e cittadini. Il presidente Draghi condivide il percorso di riaperture, spero che tutti gli altri siano d'accordo".

      E ancora. "Riaprire dalla seconda metà di aprile per me non è un diritto, ma UN DOVERE", ha detto ancora Salvini alla fine dell'incontro. "Tenere chiusi gli italiani dopo Pasqua, anche se la scienza dice che si può riaprire in sicurezza, sarebbe UN SEQUESTRO DI PERSONA", aveva ribadito Salvini.

      Aggiungendo: "Con il premier tutto bene, con qualche ministro di sinistra un po' meno, perché la l'ideologia vale più della scienza", aveva detto riferendosi a Roberto Speranza e alle misure e restrizioni governative adottate per fronteggiare la pandemia. E oggi alla domanda: vorrebbe un altro ministro della Salute? "Noi seguiamo la scienza. Se poi per qualche ministro esiste solo il rosso, non è un problema di scienza, è un problema politico".

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    2. Zona rossa e zona arancione, i nuovi colori delle Regioni: ecco quali potrebbero cambiare
      repubblica.it - 8 aprile 2021

      L’Italia si tinge di arancione. Dopo il lockdown di Pasqua e le chiusure in molte Regioni, domani sono da 3 a 5 le aree che potrebbero scendere di “colore”. Vuol dire riapertura dei negozi, dei parrucchieri e dei centri estetici. Ma vuol dire soprattutto libertà di spostamento nel proprio Comune.

      Potrebbero tornare in zona ARANCIONE: Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Sperano anche Piemonte e Toscana, ma dipenderà dalla situazione delle strutture sanitarie. Resterebbero ROSSE: Valle Aosta, Campania, Puglia, Calabria.

      Oggi il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà le ordinanze per il cambio di fascia. Mentre il Presidente della Lombardia Attilio Fontana ha già annunciato «DI AVER CHIESTO alla cabina di regia di passare in arancione».

      Il Presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini, anticipa: «Non escludo che noi si possa essere arancioni da questa prossima settimana. I numeri sono confortanti in queste ultime settimane. Oggi l’indice Rt in regione è attorno allo 0,80. Vuol dire che chiusure e restrizioni stanno contando: come sempre, sono le uniche che funzionano».

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  5. CONTROLLATI PRIMA - DURANTE - DOPO...

    Bernardeschi (calciatore della Juventus) è risultato positivo al Covid-19: è asintomatico, già in isolamento.

    Anche lui è reduce dall’ultimo ritiro della Nazionale azzurra, dove col passare dei giorni il focolaio conta sempre più positivi: oltre ai 5 membri dello staff, è toccato a Bonucci, Verratti, Cragno, Grifo, Florenzi e Sirigu.

    Bernardeschi salterà dunque certamente le gare con Napoli, Genoa e Atalanta. Da verificare la sfida col Parma, dal momento che (da protocollo) il primo test per verificare l’eventuale negativizzazione è previsto QUATTORDICI GIORNI DOPO la prima positività emersa.

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    1. Daniele De Rossi, 38 anni, ricoverato per Covid allo Spallanzani, a scopo precauzionale

      La lunga onda del focolaio di Covid scoppiato in Nazionale provoca ancora problemi. Negli ambienti federali non si è ancora spenta l’eco della positività di Bonucci, Florenzi, Verratti, Grifo, Cragno, Bernardeschi e Sirigu.

      A fare notizia stavolta è il ricovero precauzionale di Daniele De Rossi. L’assistente del ct Mancini, alla sua prima uscita nel nuovo ruolo, com’è noto fa parte di quel gruppo “azzurro” parallelo risultato positivo al coronavirus, ma ora, dopo aver effettuato una visita di controllo, è stato ricoverato presso l’istituto “Lazzaro Spallanzani” per motivi precauzionali, anche se le sue condizioni generali sono ritenute buone e non destano particolari preoccupazioni.

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  6. Vaccini, ecco le Regioni che ne hanno fatti di più. E che potrebbero riaprire prima
    Viola Giannoli – repubblica.it - 08 aprile 2021

    Draghi: "Con i ministri inseriremo il numero di somministrazioni ai più fragili
    tra i criteri per riavviare le attività"

    Stando al numero dei contagi, nonostante i quasi 500 morti, l'Italia vira quasi tutta verso l'arancione già da martedì. Lo sperano 6 delle 9 Regioni attualmente in rosso: il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia Romagna, la Toscana, il Friuli Venezia Giulia, la Calabria.

    Ora però questi numeri andranno intrecciati con un'altra cifra: quella delle vaccinazioni. "È chiaro che per le Regioni che sono molto avanti con i più vulnerabili sarà più facile riaprire", spiega in conferenza stampa il presidente del Consiglio Mario Draghi.

    "Vedremo - spiega - come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. Pensate quanto è importante soprattutto per la riapertura delle scuole, soprattutto per quelle dei più grandi: uno dei criteri per chiudere era che tornavano a casa e contagiavano i vecchi, i nonni".

    Tenendo conto delle vaccinazioni, dunque, ci sono altre regioni che potrebbero riaprire. YouTrend, che stila ogni giorno un indice dell'efficienza regionale delle vaccinazioni incrociando diversi dati, mette ai primi posti il Veneto, il Lazio, il Trentino, la Toscana e l'Alto Adige.

    Se si guarda però alle sole vaccinazioni degli over 70 - cioè buona parte della popolazione fragile di cui parla Draghi, a cui andrebbero aggiunti numerosi ospiti delle RSA - i dati di YouTrend indicano le più alte percentuali di immunizzati che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose nella Provincia di Bolzano (28%), in Molise (25%), nella Provincia di Trento (25%), in Basilicata (22%) e in Emilia Romagna (21%). Ma sopra la media nazionale ci sono pure Marche, Piemonte, Lazio, Liguria e Abruzzo.

    Le percentuali più alte di somministrazione della sola prima dose agli anziani si raggiungono invece in Veneto (51,%), Provincia di Bolzano (48,%), Provincia di Trento (47,%), Lazio (45,%) ed Emilia Romagna (44,%)., Sopra il 38 % nazionale seguono Molise, Valle D'Aosta, Toscana, Marche e Basilicata.

    Messe peggio, nel numero dei vaccini agli over 70, restano Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria. Ma i dati andranno poi incrociati con Rt e incidenza dei contagi nella settimana “corta” e “rossa” attorno a Pasqua.

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  7. Campania, il Presidente De Luca: “I vaccinati con tessera potranno andare al ristorante senza limitazioni in Campania”

    “Riapriremo i ristoranti di sera. E chi ha la tessera di avvenuta vaccinazione può andare al ristorante senza limitazione”.

    "Decidiamo la prossima settimana anche gli orari di apertura, soprattutto per i ristoranti per il servizio serale perché è evidente che il grosso dell'attività avviene di sera e non a pranzo. Anche lì dobbiamo definire un orario: 11,30 di sera o mezzanotte finisce l'attività di ristorazione, ma l'importante è che dopo tutti vadano a casa perché se abbiamo migliaia di persone in mezzo alla strada nei fine settimana noi nel giro di due settimane torniamo in zona rossa. Su questo dobbiamo essere tutti responsabili".

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