martedì 21 settembre 2021

Che fine hanno fatto i tamponi salivari in Trentino?

A lungo annunciati, ma di fatto quasi mai utilizzati, i tamponi salivari sono diventati una sorta di "mistero trentino". Oggi il Dolomiti pubblica una sintesi della risposta di APSS Trento ad una richiesta formale di accesso agli atti dove vengono fornite alcune informazioni sullo stato di avanzamento del progetto.

I documenti APSS, almeno per quanto si riesce a capire da quanto è stato pubblicato da il Dolomiti, non sono molto dettagliati. In particolare, vengono riferiti i risultati su una indagine relativa a 1.003 persone che sono state sottoposte sia al tradizionale tampone naso oro-faringeo che al tampone salivare. Tutti i campioni sono stati sottoposti ad analisi PCR (reazione a catena della polimerasi). Sono stati confrontati i dati positivi e negativi, evidenziando le discordanze sui campioni relativi alla stessa persona ottenuti usando i due diversi metodi di prelievo. Solo 819 test su 1003 hanno dato un esito concordante.

La cosa non è sorprendente e corrisponde a quanto si legge in numerose pubblicazioni apparse in letteratura. Infatti i prelievi fatti con tamponi salivari sono molto più semplici da realizzare, ma sono soggetti a forti fluttuazioni della concentrazione virale. 

Il vero problema - a mio parere - è che non basta classificare i risultati come positivi o negativi. Le cose sarebbero decisamente più chiare se si potesse sapere, per ciascuna analisi, il valore esatto dei cicli di amplificazione a cui è stato sottoposto il campione (un numero basso di cicli implica una maggiore carica virale). Solo disponendo di tali dati si potrebbe capire se la differenza tra campioni salivari e oro-faringei è sistematica oppure se si ha a che fare solo con forti fluttuazioni statistiche.

In estrema sintesi, i prelievi con tampone salivare sono ben lungi dall'aver raggiunto il livello di affidabilità dei tamponi naso oro-faringei che - al momento - rappresentano ancora il metodo di riferimento per i prelievi. La semplicità d'uso dei tamponi salivari e la loro invasività decisamente minore rispetto ai tamponi tradizionali li rendono comunque attrattivi, soprattutto quando si ha a che fare con bambini o persone fragili.

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