domenica 5 settembre 2021

Una nuova tecnica per la misura veloce e con elevata sensibilità degli anticorpi nel sangue dei vaccinati

La questione relativa alla somministrazione di un richiamo vaccinale (terza dose nei prossimi mesi ed eventuali richiami futuri) ruota spesso intorno al tema della risposta immunitaria delle persone vaccinate (o di coloro che hanno già contratto il virus). 

Non c'è, al momento, un consenso consolidato sul livello minimo di anticorpi (IgG e IgM) che una persona dovrebbe avere per potersi ritenere ragionevolmente protetta contro un nuovo contagio. C'è chi sostiene che la misura degli anticorpi non sia di per sé decisiva. Secondo alcuni, anche chi ha un basso livello di anticorpi potrebbe essere comunque protetto dalla cosiddetta risposta cellulare del sistema immunitario. Va detto che comunque, in presenza di un alto livello di anticorpi, ci sono pochi dubbi che la protezione sia attiva.

Tra le tante ipotesi attualmente al vaglio degli esperti c'è anche quella di somministrare il richiamo vaccinale solo a determinate categorie di persone a rischio più elevato quando il livello di anticorpi nel loro sangue sia sceso sotto ad una determinata soglia. In particolare, potrebbe essere necessario eseguire tale misura con cadenza almeno bimestrale, in modo da evitare di somministrare il richiamo vaccinale né troppo presto, né troppo tardi.

La misura degli anticorpi non è un esame semplicissimo, soprattutto se si vuole stimare il loro livello con ragionevole accuratezza. Ci sono attualmente dei test rapidi che possono essere attivati con una semplice goccia di sangue, ma sono poco affidabili e forniscono informazioni solo qualitative. La determinazione quantitativa richiede un prelievo di sangue (almeno mezzo millilitro) e deve essere fatta in laboratorio.

Dal Giappone arriva l'annuncio di una nuova tecnica che fa uso dei cosiddetti microarray proteici per arrivare alla determinazione quantitativa anticorpale rapida (circa 30 minuti), limitando il prelievo alla classica goccia di sangue. 

La tecnica usa un metodo ottico per la rivelazione degli anticorpi dopo che questi sono stati fissati dalle proteine virali (NP, S1, S2 e RBD) che sono inserite nel microcircuito biologico. Il tutto può essere fatto con una piccola apparecchiatura portatile, senza bisogno di trasportare il campione ad un laboratorio di analisi. 

La tecnica non è ancora disponibile commercialmente, ma potrebbe diventarlo presto. Non sappiamo ancora se la misura periodica degli anticorpi diventerà una pratica di routine per controllare il livello di protezione delle persone vaccinate, ma se fosse necessario fare un gran numero di analisi, un metodo sensibile e veloce come quello sviluppato dai ricercatori giapponesi potrebbe rivelarsi molto utile.

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