domenica 19 settembre 2021

Come vanno le RSA trentine?

Le RSA italiane - e quelle trentine in particolare - hanno pagato un duro tributo in termini di sofferenze e vite umane durante le ondate pandemiche che sono avvenute durante lo scorso anno 2020. A partire dal mese di gennaio 2021 - con l'arrivo dei vaccini - le RSA hanno registrato un rapido miglioramento, molto più veloce rispetto al resto della popolazione che ha ricevuto il vaccino nei mesi successivi. 

All'inizio dell'estate i casi di contagio nelle RSA trentine erano completamente azzerati. Poi, con l'arrivo della variante Delta e con la ripresa dei contatti con i familiari, c'è stata una certa crescita dei contagi, ma - fortunatamente - la situazione è ancora sotto controllo.

Il dato delle RSA è importante dal punto di vista epidemiologico perché riguarda pazienti spesso molto fragili a causa dell'età avanzata e della presenza di patologie multiple. Ambedue questi fattori tendono a ridurre le capacità difensive del loro sistema immunitario. Inoltre, avendo ricevuto il vaccino all'inizio del 2021, cì sono seri sospetti che l'efficacia della vaccinazione possa essere ormai entrata nella fase calante. Non a caso gli ospiti delle RSA sono tra le persone per le quali si sta programmando la somministrazione di una terza dose vaccinale.

C'è quindi un forte interesse per capire cosa stia succedendo tra gli ospiti delle RSA, osservando, in particolare, l'andamento dei contagi. La Provincia Autonoma di Trento è sempre stata molto "riservata" nel comunicare i dati relativi all'andamento epidemiologico delle RSA, ma leggendo attentamente i dati pubblicati è possibile ottenere qualche informazione più dettagliata.

Se andiamo a vedere i dati diffusi dalla Provincia e presentati dall'IRST (che si limita a dare una veste grafica ai dati distribuiti dalla Provincia) oggi ci sono in Trentino 500 persone virologicamente positive, ma nessuna di loro risulta essere ospite di una RSA

In realtà si tratta di un "trucco contabile" perché gli ospiti delle RSA positivi al virus vengono immediatamente spostati dalla RSA di appartenenza alle cosiddette "strutture intermedie" che altro non sono che strutture RSA esclusivamente dedicate al ricovero ed alla cura dei pazienti Covid (solo raramente qualcuno di loro viene ricoverato nei normali reparti ospedalieri). 

Leggendo con attenzione i dati ufficiali si trova una colonna denominata "tot_rsa" che rappresenta la somma dei positivi che ancora si trovano nella RSA di appartenenza (dall'inizio di maggio e fino ad oggi, questo numero è sempre stato uguale a 0) e di quelli ricoverati nelle strutture intermedie (oggi sono 7). Il grafico seguente fa vedere l'andamento dei positivi registrati tra gli ospiti delle RSA trentine (esclusi gli eventuali ospedalizzati) durante questa estate 2021:

 

Residenti nelle RSA trentine positivi al virus

Tenuto conto che le RSA ospitano circa l'1% degli abitanti del Trentino, la percentuale di ospiti positivi al virus è più o meno in linea con quella dell'intera popolazione (ricordo che in Trentino ci sono 500 attualmente positivi). Anche tenendo conto che, rispetto al resto della popolazione, gli ospiti delle RSA sono mediamente meno esposti al rischio di contagio (soprattutto se i loro familiari si sono vaccinati ed assumono comportamenti prudenti), possiamo comunque dedurre che - almeno fino ad oggi - non si è ancora manifestato il temuto crollo dell'efficacia dei vaccini

Malgrado la forte contagiosità della variante Delta, siamo - per fortuna - molto distanti dalle criticità che erano state osservate durante i picchi pandemici del 2020 quando i vaccini non erano ancora disponibili. Ricordo che durante la prima ondata pandemica gli ospiti delle RSA positivi al virus avevano raggiunto quota 600, poco meno di 1/4 del numero complessivo di coloro che risultavano virologicamente positivi in tutto il Trentino. All'inizio del 2021 (vedi figura) tale rapporto era pari a circa 1/10 ed è progressivamente diminuito con il progredire della campagna vaccinale:

Confronto dell'andamento del numero di persone positive all'interno delle RSA rispetto a quello degli altri residenti in Trentino durante il picco pandemico avvenuto in concomitanza con la diffusione della variante Alpha. Si nota il forte effetto delle vaccinazioni avvenute durante lo scorso mese di gennaio

In pratica, anche per il picco pandemico associato alla variante Delta, stiamo osservando un elevato livello di protezione per gli ospiti delle RSA trentine, analogo a quello osservato la scorsa primavera quando si registrò il picco pandemico legato alla diffusione della variante Alpha (vedi figura). Da notare che - a differenza di quanto avvenne durante lo scorso mese di marzo - ormai abbiamo a che fare con persone che sono state vaccinate più di 6 mesi fa.

Naturalmente la situazione va seguita con molta attenzione e bisogna essere pronti con il richiamo vaccinale, ma i numeri sono ancora buoni e - al momento - non destano particolari preoccupazioni.


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