sabato 4 settembre 2021

Continua l'anomalia russa

All'inizio del mese di agosto avevo segnalato l'andamento anomalo dei decessi Covid registrati in Russia. Nel corso delle ultime settimane non è cambiato nulla ed i decessi comunicati giornalmente sono rimasti bloccati intorno a quota 800. 

Non c'è una semplice spiegazione per giustificare l'andamento dei dati della pandemia in Russia, a meno di non dar credito a chi insinua che i dati ufficiali siano stati troncati per "ordine superiore":

Andamento dei contagi (linea verde) e dei decessi (linea rossa) secondo i dati ufficiali rilasciati dal Governo russo
 

Paradossalmente, nella propaganda no-vax spesso la Russia viene citata come una specie di "Paradiso in terra" che sarebbe riuscito a sconfiggere la Covid-19 senza bisogno di applicare particolari restrizioni o di effettuare una vaccinazione di massa dei suoi cittadini. La realtà - purtroppo - è molto diversa.

In moltissimi Paesi, a cominciare dall'Italia, l'affidabilità dei dati relativi alla pandemia è stata spesso oggetto di forti discussioni. Talvolta i dati sono falsati dal comportamento dei cittadini che tendono a sfuggire ai controlli, ma la cosa diventa molto più grave quando le Autorità sanitarie forniscono dati parziali o totalmente falsificati. Spesso però un semplice controllo permette di verificare l'inconsistenza di tali dati, sbugiardando coloro che nascondono la verità ai cittadini.

Nel caso specifico, vediamo che - fatte salve alcune piccole fluttuazioni - il dato dei decessi Covid che sarebbero avvenuti in Russia durante le ultime 7 settimane è rimasto pressoché stabile, appena sotto il valore medio di 800 casi al giorno. 

Il dato dei contagi (parliamo sempre dei dati ufficiali) ha registrato un massimo all'inizio del mese di luglio e poi ha iniziato a calare sia pure piuttosto lentamente (i contagi attuali sono scesi ad un livello pari a circa il 75% dei contagi di inizio luglio). Se calcoliamo (sia pure grossolanamente) l'andamento della letalità (dividendo il numero dei decessi per il numero dei contagi registrati due settimane prima) troviamo un valore pari a circa il 3,8%, un dato molto alto (attualmente in Italia lo stesso calcolo fornisce un valore pari a circa lo 0,7%).

La maggiore letalità registrata in Russia potrebbe essere legata al livello vaccinale molto più basso rispetto all'Italia (attualmente in Russia solo poco più del 25% della popolazione è completamente vaccinato). Un'altra possibile spiegazione è che in Russia si facciano pochi tamponi ed il numero dei contagi potrebbe riflettere solo l'andamento dei casi più gravi, facendo uscire dalle statistiche ufficiali la grande parte dei contagiati più giovani con pochi sintomi o completamente asintomatici.

Ma il fatto veramente strano è che, pur avendo osservato un calo - sia pure limitato - dei contagi da inizio luglio in poi, il dato dei decessi sia rimasto sostanzialmente stabile fino ad oggi. Il sospetto che il numero dei decessi sia stato troncato artificialmente per impedire che vada oltre quota 800 è plausibile. Per capire quale sia stato il reale impatto di questa ondata pandemica bisognerà aspettare - come accadde nel 2020 anche in Italia - i dati sulla mortalità generale della popolazione elaborati dall'Istituto russo di statistica.





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