Dopo oltre un anno e mezzo di pandemia è possibile verificare quale è stato l'effettivo impatto che la Covid-19 ha provocato sulla mortalità registrata nei diversi Paesi Europei. I dati, raccolti su base mensile, sono stati pubblicati da Eurostat che ha anche realizzato una infografica molto efficace per rappresentarli.
Fin dall'inizio della pandemia si è discusso a lungo su quante fossero le vere vittime della Covid-19. In particolare alcuni hanno parlato di morti "per Covid" da distinguerli rispetto ai morti "con Covid". Il ragionamento di fondo era quello che solo persone molto anziane e in condizioni malferme di salute potessero morire a causa del contagio. Secondo questa corrente di pensiero i decessi attribuiti alla Covid 19 sarebbero solo eventi in qualche maniera "anticipati", ma solo di poche settimane perché le stesse persone sarebbero comunque decedute a breve a causa delle precedenti patologie di cui soffrivano.
Non c'è dubbio che numerosi decessi hanno riguardato persone particolarmente fragili, ma c'è una prova "regina" per verificare se la grande maggioranza dei decessi sarebbero comunque avvenuti da lì a breve, anche in assenza della pandemia. Basta valutare l'eccesso di mortalità registrato nel corso di un certo periodo di tempo (tipicamente 1 mese) confrontandolo con la media dei decessi avvenuti durante lo stesso mese nel quadriennio 2016-2019, prima che il SARS-CoV-2 comparisse sulla scena mondiale. L'eccesso di mortalità (quando c'è) può essere senz'altro attribuito alla pandemia ed esclude i decessi che sono stati anticipati di poche settimane.
Va ricordato che quando si parla di eccesso di mortalità legato alla pandemia includiamo nel conto sia coloro che sono morti a causa del contagio, sia coloro che soffrivano di altre patologie, ma non sono stati curati adeguatamente a causa della ridotta funzionalità degli ospedali saturati dai pazienti Covid. Questa seconda tipologia di decessi varia sensibilmente a seconda del livello di assistenza offerto dai Sistemi sanitari dei diversi Paesi (è maggiore nei Paesi con strutture ospedaliere più deboli).
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