mercoledì 15 settembre 2021

La mortalità in eccesso registrata in Europa dall'inizio della pandemia fino ad oggi

Dopo oltre un anno e mezzo di pandemia è possibile verificare quale è stato l'effettivo impatto che la Covid-19 ha provocato sulla mortalità registrata nei diversi Paesi Europei. I dati, raccolti su base mensile, sono stati pubblicati da Eurostat che ha anche realizzato una infografica molto efficace per rappresentarli.

Fin dall'inizio della pandemia si è discusso a lungo su quante fossero le vere vittime della Covid-19. In particolare alcuni hanno parlato di morti "per Covid" da distinguerli rispetto ai morti "con Covid". Il ragionamento di fondo era quello che solo persone molto anziane e in condizioni malferme di salute potessero morire a causa del contagio. Secondo questa corrente di pensiero i decessi attribuiti alla Covid 19 sarebbero solo eventi in qualche maniera "anticipati", ma solo di poche settimane perché le stesse persone sarebbero comunque decedute a breve a causa delle precedenti patologie di cui soffrivano.

Non c'è dubbio che numerosi decessi hanno riguardato persone particolarmente fragili, ma c'è una prova "regina" per verificare se la grande maggioranza dei decessi sarebbero comunque avvenuti da lì a breve, anche in assenza della pandemia. Basta valutare l'eccesso di mortalità registrato nel corso di un certo periodo di tempo (tipicamente 1 mese) confrontandolo con la media dei decessi avvenuti durante lo stesso mese nel quadriennio 2016-2019, prima che il SARS-CoV-2 comparisse sulla scena mondiale. L'eccesso di mortalità (quando c'è) può essere senz'altro attribuito alla pandemia ed esclude i decessi che sono stati anticipati di poche settimane. 

Va ricordato che quando si parla di eccesso di mortalità legato alla pandemia includiamo nel conto sia coloro che sono morti a causa del contagio, sia coloro che soffrivano di altre patologie, ma non sono stati curati adeguatamente a causa della ridotta funzionalità degli ospedali saturati dai pazienti Covid. Questa seconda tipologia di decessi varia sensibilmente a seconda del livello di assistenza offerto dai Sistemi sanitari dei diversi Paesi (è maggiore nei Paesi con strutture ospedaliere più deboli).

I dati Eurostat mostrano una progressiva riduzione dell'eccesso di mortalità nel corso del 2021, man mano che in Europa progrediva la campagna vaccinale. Malgrado l'arrivo della variante Alfa, seguita pochi mesi dopo dalla contagiosissima variante Delta, non si sono rivisti - almeno fino al mese di luglio 2021 - gli eccessi di mortalità registrati nel corso del 2020. 
 
Ovviamente, prima di trarre conclusioni definitive, sarà bene attendere la prossima stagione fredda (nel 2020 il picco di eccesso di mortalità in Europa fu registrato nel mese di novembre), ma i dati fin qui disponibili sono comunque molto incoraggianti.

Sempre collegato al tema dell'impatto dei vaccini sulla mortalità, vi segnalo un articolo apparso sul New York Times nel quale si anticipano i risultati di una analisi dei decessi Covid accaduti in USA durante i mesi di luglio e agosto 2021. La domanda che si sono posta gli analisti è: "Quante vite umane si sarebbero potute salvare se tutti gli Stati americani avessero portato avanti campagne vaccinali rapide ed efficaci come è accaduto, ad esempio, nello Stato del Vermont?"
 
La questione ha assunto anche forte colorazione politica perché generalmente gli Stati con minore tasso di vaccinazione sono quelli che, durante le ultime elezioni presidenziali, si erano espressi per la conferma del Presidente Trump. Ma lasciando stare qualsiasi polemica, è un dato di fatto che - mediamente - ci siano più decessi negli Stati dove la percentuale di popolazione vaccinata è più bassa.
 
L'articolo (che lo ricordo non è ancora apparso su una rivista scientifica e quindi non è stato ancora sottoposto alla valutazione di referee esterni) conclude che - a fronte dei 35.700 decessi Covid registrati in USA nei mesi di luglio e agosto 2021 - se tutti avessero seguito i ritmi vaccinali del Vermont, gli Stati Uniti avrebbero contato 19.500 decessi. 
 
Oltre 15 mila vite umane immolate sui pregiudizi no-vax. Scusate se è poco!


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