mercoledì 1 settembre 2021

Una nuova generazione di vaccini anti-Covid è in arrivo

A più di un anno dall'inizio della pandemia di COVID-19, diversi vaccini sono stati autorizzati grazie ad uno sforzo di ricerca che non ha precedenti nella storia della Medicina. Questi vaccini di prima generazione hanno permesso di attenuare considerevolmente i danni della pandemia, ma non si sono dimostrati completamente risolutivi come molti avevano sperato. 

Attualmente persistono dubbi sulla necessità di effettuare richiami periodici a causa del calo nella risposta immunitaria che avviene dopo circa 6 mesi dalla somministrazione del vaccino. Senza considerare che - almeno fino ad oggi - nessuno dei vaccini disponibili può essere somministrato nei bambini sotto i 12 anni d'età. Inoltre, poiché la pandemia è un problema globale, rimangono da affrontare ancora numerosi problemi prima di riuscire a produrre tutte le dosi vaccinali che sarebbero necessarie per immunizzare la popolazione mondiale. 

Ecco perché la ricerca sui vaccini è ancora in pieno svolgimento e si continuano a sviluppare nuovi candidati vaccini che, grazie alle loro peculiari caratteristiche, potrebbero diventare utili per una gestione non emergenziale della pandemia di Covid-19.

Oggi la rivista Nature Communications pubblica il lavoro di un gruppo di ricerca francese che illustra le caratteristiche di un nuovo candidato vaccino specificamente progettato come booster (richiamo) per chi, oltre 6 mesi fa, ha contratto la Covid-19 oppure è stato vaccinato con uno dei vaccini fin qui disponibili. Il candidato vaccino - denominato αCD40-RDB - usa una tecnologia che attualmente è in sperimentazione di fase 1 anche per il trattamento dell'HIV: il principio attivo del vaccino è composto da un anticorpo monoclonale che è fuso con la proteina spike del SARS-CoV-2. Il vaccino non deve fare necessariamente uso di adiuvanti e, quando viene somministrato, prende di mira le cellule dendritiche, una delle componenti del sistema immunitario. Queste cellule hanno la capacità di indurre una risposta cellulare e anticorpale robusta e duratura.

Struttura del candidato vaccino αCD40-RDB. In verde sono segnalati gli RBD (receptor-binding domain) delle proteine spike del SARS-CoV-2. Tratto da Nature Communications

Le prime sperimentazioni hanno utlizzato il candidato vaccino come un richiamo per cavie animali (macachi) che avevano contratto la Covid-19 circa 6 mesi prima. Per queste cavie era stato dimostrato che la protezione naturale indotta dalla malattia stava ormai calando. Il candidato vaccino ha dimostrato di indurre un ottimo livello di protezione e le cavie vaccinate - dopo una ulteriore esposizione al virus - oltre ad essere protette dal contagio sintomatico, non hanno trasmesso il contagio ad altri animali. 

Ovviamente non si può dire che il funzionamento del vaccino sia lo stesso anche per gli esseri umani, ma i risultati di questi primi esperimenti sembrano essere incoraggianti, sia per il livello di protezione conferito, sia per il fatto che - non dovendo necessariamente utilizzare adiuvanti - questo tipo di vaccino dovrebbe avere un livello di tollerabilità più elevato rispetto a quelli fin qui utilizzati.

Si tratta, come ricordato precedentemente, di risultati assolutamente preliminari e solo dopo che sarà avviata una sperimentazione clinica (pianificata per il 2022) si potrà capire se questo candidato vaccino potrà avere caratteristiche tali da renderlo interessante per la somministrazione su larga scala. 

Tuttavia la cosa importante da notare è che la sperimentazione non si è certo fermata. Non c'è più l'affannosa corsa per arrivare a produrre il "primo" vaccino, ma una nuova generazione di farmaci è attualmente in avanzata fase di studio

Quotidianamente siamo bombardati da messaggi contrastanti tra chi annuncia vittorie "definitive" contro il virus e chi prevede che la Covid-19 ci affliggerà ancora per chissà quanti anni. Intanto, nei laboratori di ricerca, si stanno affinando gli strumenti per mettere definitivamente sotto controllo la pandemia.  Non è un obiettivo facile, ma - secondo me - possiamo essere cautamente ottimisti.

Nessun commento:

Posta un commento