venerdì 11 febbraio 2022

Aggiornamento sulla pandemia in Italia: finalmente calano (sia pure di poco) anche i decessi

Nel corso dell'ultima settimana il numero di pagine scaricate da questo blog ha superato quota 400 mila. Grazie ai lettori e alle lettrici, sperando che la pandemia svanisca al più presto e che tutti noi possiamo dedicarci a discutere di argomenti meno drammatici

Dopo 15 settimane di continuo aumento, questa settimana assistiamo finalmente ad un calo dei decessi Covid segnalati in Italia:

Decessi Covid giornalieri segnalati in Italia (linea grigia). La linea rossa è la stima del valore medio dei decessi giornalieri, fatta su base settimanale.

Il numero dei decessi è ancora decisamente alto, ma non ci sorprende il fatto che siano passate alcune settimane dal momento del superamento dei picco dei contagi. Purtroppo sappiamo che - quando ci sono molti contagi - 2 o 3 settimane dopo arriva il triste conto da pagare in termini di vite umane. 

In termini di letalità (rapporto tra decessi e numero di contagi), il numero di decessi che stiamo osservando è relativamente basso (ricordo che l'incidenza media dei contagi a gennaio era dell'ordine di circa 300 contagi giornalieri per ogni 100 mila abitanti). Parliamo quindi di 1 decesso ogni 500 contagi, un dato molto più basso rispetto a quelli a cui ci eravamo abituati nel 2020. 

Il maggior numero di tamponi fatti e la minore gravità media dei contagi indotti dal ceppo virale Omicron non bastano - da soli - a spiegare questa minore letalità. Basta vedere il dato relativo allo stato vaccinale dei deceduti, con una letalità decisamente superiore per le persone non vaccinate. Se teniamo conto che circa il 40% dei decessi registrato a livello nazionale riguarda la minoranza di persone non vaccinate, capiamo come i vaccini abbiano sostanzialmente cambiato la situazione.

Tutti gli altri indicatori statistici sono in rapido miglioramento. Partiamo dai contagi:

Contagi segnalati in Italia (linea grigia). La linea blu è la media dei contagi giornalieri, stimata su base settimanale

Il grafico che vi presento qui sotto lo abbiamo studiato con attenzione qualche settimana fa, quando cercavamo ansiosamente un segnale che ci confermasse di avere superato il punto di massimo dei contagi. Attualmente la situazione è decisamente tranquilla con una discesa dei contagi che si sta via via consolidando:

Variazione percentuale dei contagi rispetto allo stesso giorno della settimana precedente. A parte alcune anomalie dovute alla presenza di festività infrasettimanali, questa figura è proporzionale alla derivata logaritmica della curva dei contagi (lo 0 corrisponde al massimo dei contagi). Attualmente il dato è stabilmente negativo (curva dei contagi in calo quasi esponenziale).

Se analizziamo il dato dei posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani, notiamo che questa settimana siamo finalmente scesi sotto la soglia psicologica dei 20 mila ricoverati.

Variazione percentuale dei posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani

Il dato di questa settimana indica che, complessivamente, c'è stato un calo dell'8% del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani. Il calo è stato più pronunciato per le terapie intensive piuttosto che per i reparti ordinari. Nella figura seguente mostro - su scala semi-logaritmica - l'andamento assoluto dei posti letto occupati in terapia intensiva e quello dei posti letto occupati complessivamente.

Posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani. Le linee nere tratteggiate permettono di confrontare la situazione odierna con quella registrata un mese fa. Si nota che il numero totale di ricoverati attuali è simile a quello che c'era un mese fa, mentre per le terapie intensive c'è stato un significativo miglioramento

Questo dato è confermato dalla curva delle nuove entrate in terapia intensiva registrate settimanalmente per un campione di 100 mila abitanti: ormai da 4 settimane il dato sta rapidamente scendendo. Questo potrebbe essere un effetto legato anche alla progressiva avanzata di Omicron che ormai ha completamente sostituito Delta come variante dominante.

Nuove entrate settimanali in terapia intensiva, normalizzate rispetto ad un campione di 100 mila abitanti
 
Il dato dei contagi e dei ricoveri in Trentino è più o meno allineato rispetto alla media nazionale. Durante le ultime settimane il Trentino ha ripetutamente sfiorato la soglia di ricoveri che l'avrebbe portato in zona arancione, ma ormai il peggio dovrebbe essere passato ed i reparti Covid dovrebbero incominciare a svuotarsi, anche senza ricorrere a massicci trasferimenti di pazienti nelle cliniche private.
Numero di posti letto Covid occupati negli ospedali del Trentino

L'unico dato che ancora preoccupa è quello dei contagi rilevati nelle RSA che attualmente corrispondono a quasi il 2% di tutti i contagi registrati a livello provinciale (il dato è più che doppio rispetto a quello atteso sulla base del numero degli ospiti delle RSA). Dati analoghi sono stati osservati a livello nazionale e probabilmente sono dovuti ad un ritardo temporale  dei tempi di propagazione dell'onda pandemica all'interno delle RSA. 
 
In pratica, la catena temporale dei contagi è quella che abbiamo imparato a riconoscere durante le precedenti ondate pandemiche: prima si contagiano i giovani che hanno una vita sociale particolarmente attiva, poi si contagiano i genitori ed infine i nonni (e i bisnonni quando ci sono). 
 
Il fatto confortante è che la grandissima maggioranza degli ospiti delle RSA sono vaccinati con 3 dosi ed i casi di contagio grave sono relativamente pochi.
 
Numero di ospiti delle RSA del Trentino che risultano virologicamente positivi

3 commenti:

  1. I contagi Covid calano meno del previsto,
    soprattutto al Sud

    Giovanni Sebastiani (Cnr) sui numeri della pandemia di Covid-19 in Italia: “Il picco dei decessi e dei positivi totali è stato superato, ma la curva dei contagi scende in maniera più lenta nelle Regioni del Sud, che hanno raggiunto una stasi. Aspettiamoci un aumento delle infezioni nei prossimi giorni con le nuove aperture”.

    Senza l'effetto vaccini saremmo in una situazione molto peggiore. Se si confronta la mortalità degli ultimi mesi con lo stesso periodo dell'anno scorso, quindi da ottobre a dicembre 2021 con ottobre-dicembre 2020, quando ancora non c'era la campagna vaccinale, a parità di circolazione del virus misurata in termini di percentuale di positivi ai test molecolari, la mortalità è ridotta di 6 volte.

    Quindi è chiaro che l'effetto c'è stato, ma non dipende solo da vaccini e variante in circolazione, ma anche da misure e comportamenti individuali. Pensiamo al Regno Unito, che dalla scorsa primavera ha riaperto molto più di noi ma ha avuto da aprile fino alla fine dell'anno una mortalità del 50% più alta della nostra rapportata alla popolazione."

    continua su: https://www.fanpage.it/attualita/sebastiani-cnr-a-fanpage-it-i-contagi-covid-calano-meno-del-previsto-soprattutto-al-sud/

    RispondiElimina
  2. Dal Suo Blog:

    sabato 30 maggio 2020
    Aggiornamento di fine maggio

    Siamo arrivati a fine maggio e finalmente l'epidemia di Covid-19 si sta esaurendo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con il senno di poi, avrei dovuto scrivere più prudentemente "questa prima ondata pandemica si sta esaurendo".

      Anche oggi non possiamo affermare con certezza che l'attuale ondata pandemica non sarà seguita da altre ondate.

      Lo speriamo tutti, ma non è detto che sia così.

      Elimina