domenica 27 febbraio 2022

Aggiornamento sulla pandemia in Italia: a fine febbraio la situazione continua a migliorare

 A partire dal prossimo mese di marzo, l'aggiornamento sui dati della pandemia avverrà con cadenza quindicinale

In Italia e nei Paesi vicini, la situazione pandemica continua a migliorare. I dati relativi al numero di nuovi contagi sono ancora alti, ma  - anche grazie alla minore aggressività della variante Omicron - assistiamo ad un deciso miglioramento della situazione ospedaliera.  I contagi scendono, anche se meno velocemente rispetto a quanto accadeva 2-3 settimane fa. L'importante è che continuino a scendere e che non si stabilizzino su un livello tale da generare un flusso significativo di nuovi ricoveri.

Il dato settimanale sui nuovi ricoveri in terapia intensiva mostra un valore molto simile a quello della settimana precedente, ma potrebbe trattarsi di una semplice fluttuazione statistica e - almeno per il momento - è troppo presto per interpretare questo segnale come l'indicazione di una possibile inversione di tendenza.

Complessivamente possiamo quindi parlare di una situazione sotto controllo che sta tornando verso la normalità. Non ci sono più diffusi segnali di criticità a livello ospedaliero e finalmente si possono riassegnare le giuste priorità alla cura delle altre malattie. Ricordo tuttavia che attualmente l'occupazione dei reparti Covid è pari a poco più della metà rispetto al massimo raggiunto durante lo scorso mese di gennaio. Non ci sono più motivi di grave  allarme, ma non possiamo neppure pensare che la Covid-19 non ci sia più.  

Passiamo ora alla presentazione dei dati, partendo da quelli relativi ai nuovi contagi:

Nuovi contagi giornalieri (linea grigia) e loro media stimata su base settimanale (linea blu)


Variazione percentuale dei contagi rispetto al valore registrato una settimana prima.

La zona evidenziata in blu nella figura precedente mostra l'andamento della variazione percentuale dei contagi misurata su base settimanale che, fino a qualche giorno fa, ci aveva fatto temere che il livello dei nuovi contagi tendesse a stabilizzarsi su livelli prossimi a quelli attuali. I dati degli ultimi giorni mostrano che la discesa sta riprendendo vigore.

Un dato apparentemente allarmante riguarda - come giù anticipato - i nuovi ricoveri in terapia intensiva che sono rimasti più o meno allineati su quelli della settimana precedente. Tuttavia, se guardiamo il grafico nel suo complesso, risulta abbastanza evidente che i dati delle ultime 2 settimane potrebbero essere stati affetti da semplici fluttuazioni statistiche che si sono in qualche modo compensate (la discesa registrata una settimana fa era stata molto più ampia rispetto a quanto potevamo attenderci dall'andamento delle settimane precedenti):

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti

Per quanto riguarda l'occupazione complessiva dei reparti Covid degli ospedali italiani assistiamo ad una stabile discesa:

Variazione percentuale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani

Numero complessivo dei posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani. Il dato attuale è simile a quello di fine dicembre, di poco superiore alla metà del valore massimo registrato nella seconda metà di gennaio

Per quanto riguarda i decessi, assistiamo ad un calo confortante, anche se il livello è ancora decisamente elevato:

Decessi Covid giornalieri (linea grigia) e loro valore medio stimato su base settimanale (linea rossa). Il massimo è stato osservato nella settimana che si concludeva il 4 febbraio, 3 settimane dopo che era stato osservato il massimo dei contagi

Concludo con un breve cenno alla situazione del Trentino. I dati relativi a contagi e ricoveri mostrano un calo significativo, in linea con quanto sta accadendo a livello nazionale. Risulta ancora piuttosto alta la percentuale di persone attualmente positive presenti tra gli ospiti delle RSA (circa il 3% rispetto all'intera popolazione del Trentino).

Avevo segnalato questa anomalia in un precedente post. Il dato complessivo mostra una lenta tendenza al calo del numero di ospiti di RSA positivi, decisamente non allineata con il forte calo registrato a livello della popolazione generale del Trentino. In pratica, è come se l'ondata pandemica associata alla variante Omicron fosse arrivata nelle RSA con circa 1 mese di ritardo rispetto all'andamento registrato in Trentino. Purtroppo, non sono in grado di fornirvi una spiegazione per questo tipo di andamento.

Numero di ospiti delle RSA trentine virologicamente positivi (linea blu, scala a sinistra). Loro percentuale rispetto al numero complessivo di positivi presenti nella popolazione del Trentino. Ricordo che gli ospiti delle RSA corrispondono a circa lo 0,8% dell'intera popolazione


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