All'inizio della pandemia, quando i tamponi molecolari erano merce rara, i casi che venivano inclusi nelle statistiche ufficiali riguardavano solo una minoranza di coloro che erano stati infettati dal SARS-CoV-2. In pratica, venivano riconosciuti come positivi solo coloro che erano così gravi da finire in ospedale, mentre venivano individuati pochissimi positivi asintomatici. Nei mesi seguenti, con l'aumento della disponibilità di tamponi molecolari e soprattutto con l'avvento dei tamponi rapidi antigenici, i test per la ricerca dei positivi sono diventati una pratica comune.
Malgrado l'alto numero di test che vengono eseguiti giornalmente, molti nutrono seri dubbi sui dati ufficiali relativi ai casi di Covid-19, arrivando a ipotizzare che il numero vero dei contagi possa essere da 2 o 3 volte più grande rispetto a quello ufficiale. C'è senz'altro il problema dei falsi negativi che riguarda i tamponi antigenici, ma c'è anche il dubbio che esistano molti "contagiati inconsapevoli" ovvero persone asintomatiche che - non manifestando alcun tipo di sintomo - non hanno fatto il tampone al momento del contagio e quindi non si sono resi conto di aver contratto la Covid-19.
Uno studio fatto in Israele sembra sfatare l'idea che il numero di "contagiati inconsapevoli" sia molto elevato. L'indagine è stata fatta analizzando l'esistenza di anticorpi attivi contro la proteina N del SARS-CoV-2 in persone che - ufficialmente - non avevano mai contratto la Covid-19.
Gli anticorpi per la proteina N non vengono generati dai vaccini che utilizzano la proteina spike del virus SARS-CoV-2 e quindi sono presenti solo nel sangue di coloro che - in precedenza - hanno contratto la Covid-19, anche se in forma asintomatica. La distinzione non vale per coloro che hanno ricevuto il vaccino cinese a virus attenuato, ma questo vaccino non è mai stato usato né in Israele né in Europa (Ungheria esclusa).
Lo studio ha dimostrato che solo il 2,8% delle persone analizzate avevano contratto la Covid-19 senza rendersene conto. La percentuale è decisamente bassa e non si spiega solo grazie all'efficienza del sistema di tracciamento dei contagi adottato da Israele. Infatti bisogna ricordare che le persone sottoposte a test sono state scelte tra medici ed infermieri che, per esigenze professionali, erano stati sottoposti a screening periodici per valutare la presenza di eventuali contagi, anche in assenza di sintomi particolari.
Il risultato va quindi legato al particolare contesto lavorativo e non può essere generalizzato al resto della popolazione. Lo studio sarà in futuro esteso ad un campione significativo dell'intera popolazione, per valutare quanti siano effettivamente i casi di contagio sfuggiti alle statistiche.
Se anche voi avete il sospetto di appartenere alla categoria dei "contagiati inconsapevoli", cercate un laboratorio di analisi affidabile e fatevi misurare il livello di anticorpi per la proteina N del virus.
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