lunedì 21 febbraio 2022

Nella fase calante del picco pandemico le RSA del Trentino stanno diventando un punto ad alta densità di contagi

Durante lo scorso mese di gennaio, quando la circolazione virale raggiungeva i suoi valori di picco, le RSA erano riuscite a mantenere un livello di contagi relativamente basso. L'effetto combinato delle vaccinazioni (terza dose) e delle norme prudenziali adottate per limitare i contagi indotti dai visitatori esterni aveva garantito un livello di contagi tutto sommato basso.

A partire dall'inizio del mese di gennaio, proprio nel momento in cui la circolazione virale mostrava di aver raggiunto il suo valore massimo, si è osservata una impennata dei contagi nelle RSA. 

Il numero di ospiti virologicamente positivi all'interno delle RSA trentine si è portato rapidamente sopra quota 150 casi e lì staziona da molte settimane senza dare alcuna indicazione di un calo imminente. Nel frattempo, a livello della popolazione generale, abbiamo assistito ad un forte calo della circolazione virale e questo ha determinato una forte crescita della percentuale di trentini virologicamente positivi che si annoverano tra gli ospiti delle RSA:

Ospiti delle RSA trentine che sono virologicamente positivi (linea blu, scala verticale a sinistra). Rapporto tra i positivi registrati tra gli ospiti delle RSA ed il numero complessivo di positivi del Trentino (linea rossa, scala verticale a destra)

Ricordo che gli ospiti delle RSA trentine sono circa 4.500 (meno dell'1% della popolazione complessiva). Si tratta di persone con età avanzata, categoria che vede normalmente una incidenza dei contagi nettamente inferiore rispetto al resto della popolazione.

L'attuale livello dei contagi all'interno delle RSA trentine è decisamente superiore rispetto al livello che ci potremmo attendere considerando i numeri attuali della circolazione virale. Non ci sono chiare spiegazioni per giustificare questo andamento. Va comunque ricordato che, grazie ai vaccini, il numero di decessi Covid è stato molto contenuto.

1 commento:

  1. LE CONSEGUENZE INDIRETTE DELLA COVID-19

    La pandemia non è certamente finita, ecco che si torna a parlare di tempi d’attesa delle restanti prestazioni sanitarie.

    Non c’è dubbio che l’Azienda sanitaria trentina e tutto il suo personale abbiano trascorso due anni molto difficili, che si vanno ad aggiungere ai già cronici problemi di personale che spesso non permettono di poter rispettare le tempistiche sugli esami clinici.

    Se da una parte gli sforzi dell’Azienda sanitaria sono evidenti, dall’altra le proteste e le segnalazioni per esami importanti che non riescono ad essere fatti in tempo sono altrettanto numerose.

    Alessandro ha contattato “Dillo al Trentino” attraverso un messaggio in direct alla nostra pagina Facebook, per raccontare la sua esperienza per la prenotazione di un elettrocardiogramma dinamico Holter.

    Ecco cosa ci ha scritto Alessandro: «Buongiorno, volevo raccontarvi la mia esperienza dopo avere letto l’articolo di Lara che si lamentava dei ritardi nella sanità pubblica per la prenotazione di una risonanza magnetica per il figlio.

    Io dovevo prenotare un Ecg Holter perché soffro di problemi al cuore, ovviamente con ricetta Rao B che prevede che l’esame venga effettuato entro massimo 10 giorni... Sicuro!! Mi hanno dato appuntamento dopo più di un mese.

    Ovviamente sono andato a pagamento in farmacia, il giorno dopo già avevo l'appuntamento per farlo. Una situazione francamente imbarazzante.

    E il cuore non è un ginocchio, ovviamente con tutto il rispetto per qualsiasi malanno che si possa avere al ginocchio», conclude Alessandro.

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