Il livello di vitamina D nel sangue segue un andamento stagionale (con un minimo durante i mesi invernali legato alla scarsa insolazione), ma dipende molto dall'alimentazione oltre che da fattori individuali. La carenza di vitamina D è notoriamente un fattore negativo per molti aspetti della nostra salute e fin dall'inizio della pandemia si è molto discusso se questo effetto valesse anche per la Covid-19.
Uno studio israeliano pubblicato su Plos One fornisce dati abbastanza chiari sulla correlazione esistente tra il livello di vitamina D nel sangue e l'insorgenza di gravi complicanze. A parità di altri fattori di rischio, chi ha una sistematica carenza di vitamina D ha una maggiore probabilità di contrarre forme gravi della malattia.
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| Il grafico (tratto da Plos One) mostra che i casi classificabili come severi o critici sono associati ad un livello abituale di vitamina D più basso |
Tanto per essere chiari, non serve a nulla imbottirsi di vitamina D dopo
il contagio (anzi se si eccede si rischiano seri danni). Quello che
conta è il livello abituale presente nel sangue prima di essere esposti al virus. Se dopo aver letto l'articolo pubblicato su Plos One vi viene voglia di correre in farmacia ad acquistare la vitamina D, vale il solito consiglio: prima di farlo chiedete il parere del vostro medico!
mah alla fine si stanno confermando tutte le teorie che erano dei no vax...
RispondiEliminaI no-vax hanno sparato tante fesserie (plasma super-immune, ivermectina, etc.) e si curano con improbabili miscugli di farmaci.
EliminaMolti di loro sono morti a causa di queste cure assurde e qualcuno si è anche intossicato per avere assunto troppa vitamina D dopo il contagio. Perché, se non lo avesse capito, la vitamina D aiuta solo se è presente al giusto livello prima del contagio, ma non serve a nulla se viene assunta dopo l'insorgenza della malattia.
Il fatto che nei miscugli tanto cari ai no-vax ci sia anche la vitamina D non vuole affatto dire che "si stiano confermando le loro teorie". Che sono, purtroppo per gli allocchi che ci credono, solo una accozzaglia di idiozie antiscientifiche.
Il biologo no-vax Franco Trinca è morto
Eliminain seguito alle complicazioni da Covid-19
SELVAGGIA LUCARELLI - 22 gennaio 2022
Trinca, negli ultimi due anni, è stato spesso ospite di programmi televisivi per illustrare le sue idee sul Covid che, secondo lui, si cura a domicilio con farmaci quali l’idrossiclorochina e con vitamina C e flavonoidi.
Il biologo Franco Trinca, 70 anni, noto anche in tv per le sue posizioni no-vax e per le sue convinzioni sulle terapie domiciliari, è ricoverato in un ospedale di Perugia per il Covid con una polmonite bilaterale.
Inizialmente le sue condizioni non destavano particolare preoccupazione, ma da qualche giorno la situazione è in peggioramento.
Il quotidiano Domani può confermare che Franco Trinca è morto venerdì 4 febbraio in seguito a un’insufficienza respiratoria dopo che era ricoverato in ospedale per alcune complicanze dovute al Covid-19.
Trinca, negli ultimi due anni, è stato spesso ospite di programmi televisivi quali Dritto e rovescio e Piazza pulita per illustrare le sue idee sul Covid che, secondo lui, si cura a domicilio con farmaci quali l’idrossi-clorochina e con vitamina C e flavonoidi.
Aveva raccontato in una delle sue innumerevoli interviste per ByoBlu di aver curato una famiglia di Mestre con questo metodo, avendo risparmiato a due anziani signori il ricovero in ospedale.
Trinca ritiene anche che i vaccini contengano grafene e ha depositato alcune denunce contro lo stato per strage e terrorismo, spiegandone il motivo in una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati insieme alla deputata no vax Sara Cunial.
In tv, ospite di Paolo Del Debbio, aveva affermato di non essersi vaccinato con la seguente motivazione: «perché ho un buon sistema immunitario».
https://www.editorialedomani.it/politica/italia/covid-il-biologo-no-vax-franco-trinca-e-ricoverato-a-perugia-con-la-polmonite-sxzki2tr