domenica 21 giugno 2020

L'epidemia degli altri: nuovi focolai in Germania

Negli ultimi giorni la Germania ha incominciato a mostrare segnali di una sensibile ripresa della circolazione del Covid-19. La media nazionale tedesca si attesta a circa 3,9 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti, di poco superiore rispetto al dato medio italiano che, al 14 giugno, era pari di 3,05 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti). Tuttavia, in Germania ci sono alcuni focolai particolarmente intensi, così come si evince dalla mappa che ho tratto dal rapporto odierno del Robert Koch Institut.

Il rapporto RKI segnala un distretto con incidenza settimanale molto critica (più di 200 nuovi casi settimanali per ogni 100.000 abitanti) e due distretti "arancioni" con incidenza settimanale compresa tra 25 e 50 nuovi casi per ogni 100.000 abitanti. Per confronto, ricordo che l'ultimo dato settimanale della Lombardia è di circa 12 nuovi casi per ogni 100.000 abitanti.Va tuttavia tenuto conto che la mappatura del territorio tedesco (Distretti) è molto più dettagliata rispetto a quella italiana (Regioni e Province autonome). Questo comporta, per l'Italia, un significativo effetto di diluizione dei dati nel caso in cui un focolaio sia ben localizzato.

Secondo notizie di stampa, il maggior numero di nuovi casi sarebbero stati legati ad un focolaio localizzato in uno stabilimento di macellazione della Renania Settentrionale-Vestfalia. Non è la prima volta che i macelli tedeschi sono colpiti da intensi focolai di Covid-19. Le persone contagiate sono, in maggioranza, operai immigrati provenienti dall'Europa orientale. Le particolari condizioni di lavoro (e di sfruttamento) di questi operai sarebbero alla base della facile diffusione del virus all'interno dei macelli tedeschi. A dimostrazione del fatto che spesso i tedeschi fanno la lezione agli altri, ma qualche volta dovrebbero anche fare più attenzione a cosa succede a casa loro.

La presenza del picco è ben evidenziata nel grafico che rappresenta i valori dei nuovi contagi, utilizzato per il calcolo dell'indice di trasmissione del virus R. Ricordiamo che la Germania esegue un unico calcolo per tutto il territorio nazionale, ma lo fa con una tecnica detta di "nowcasting" che permette di avere i risultati con un ritardo non superiore a 4-7 giorni (contro le due settimane tipiche del metodo adottato dal nostro Istituto Superiore di Sanità). Questo ci fa capire quanto sia importante avere la stima di R al più presto possibile. Se arriva troppo tardi, è un dato che interessa solo agli epidemiologi, ma non è di nessuna utilità per la gestione della Salute pubblica. Il dato di R stimato oggi va da 2,03 (1,60 - 2,49 al 95% di accuratezza) a 2,88 (2,16 - 3,73 al 95% di accuratezza) a seconda del metodo di stima (7 o 4 giorni). Si tratta comunque di un dato piuttosto allarmante e, in questo momento, le Autorità sanitarie tedesche hanno già reintrodotto alcuni lockdown selettivi per riportare la situazione sotto controllo.

Nella figura qui sotto è riportato l'andamento dell'indice di trasmissione in Germania, nel corso dell'ultimo mese. Il valore è stimato con media a 4 giorni (punti blu) oppure a 7 giorni (punti rossi).
Fonte dati: Robert Koch Institut
 
L'impennata fatta registrare dall'indice di trasmissione del contagio in Germania nel corso degli ultimi giorni è ben visibile, pur in presenza di barre di errore significativamente ampie. La media a 7 giorni (punti rossi) smorza le fluttuazioni, ma ovviamente risponde più lentamente rispetto alla media a 4 giorni (punti blu). L'ultima stima disponibile è riferita al 17 giugno per la media a 4 giorni ed al 16 giugno per la media a 7 giorni. Le stime degli ultimi giorni sono caratterizzate da un più ampio margine di errore perché i nuovi contagi sono stimati con il metodo del nowcasting.

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