Mentre il resto del Paese registra ormai da molti giorni un numero esiguo di nuovi contagi e si appresta a gestire la fase finale dell’epidemia, la Lombardia deve ancora affrontare una situazione che suscita qualche preoccupazione. L’andamento dei nuovi contagi è illustrato nella figura seguente (fonte: Protezione Civile Nazionale su dati del Ministero della Salute):
Il calo sensibile di nuovi contagi registrato durante il mese di maggio sembra essersi arrestato e nelle ultime tre settimane i nuovi contagi sono stabilmente superiori al 2% di tutti i tamponi fatti. Ieri, 15 giugno, la Lombardia da sola registrava oltre l’80% di tutti i nuovi contagi italiani. Difficile dire se l’effetto sia dovuto ad un incremento post-lockdown della circolazione del virus in terra lombarda oppure se si tratti di quello che, in gergo, si chiama “svuotamento di serbatoi di contagio”, ovvero se molti dei nuovi contagi rivelati non risalgano a molti giorni addietro e vengano conteggiati solo ora perché, a suo tempo, non era stato fatto un numero sufficiente di tamponi
In attesa di vedere come andrà a finire, in Lombardia è iniziata una sorta di resa dei conti. La gravità dell’epidemia ha messo a dura prova quello che veniva definito il “modello lombardo” della sanità. Non c’è dubbio che molte (troppe) cose siano andate storte in Lombardia (e non solo in Lombardia, aggiungo io). In questo momento la Magistratura è impegnata in numerose inchieste che riguardano la gestione dell’epidemia con particolare riferimento al mancato confinamento di alcuni pericolosi focolai ed ai gravi episodi accaduti nelle residenze per anziani. Vedremo quali saranno gli esiti delle indagini e lasciamo che la Magistratura operi con la necessaria attenzione, senza sentirsi tirare per la giacchetta da questa o quella forza politica.
Va comunque ricordato che le responsabilità politiche vanno ben aldilà delle eventuali responsabilità penali e riguardano l’essenza stessa del nostro vivere civile. Credo quindi che sia positivo che la Lombardia si interroghi sulle questioni che hanno riguardato la gestione dell’epidemia, perché la Lombardia è un elemento fondamentale per la vita economica e culturale dell’Italia intera. Sarebbe stupido – come hanno fatto alcuni – rallegrarsi per le disgrazie della “prima della classe” perché se la Lombardia va male, alla fine il conto da pagare arriva a tutti gli italiani. Quella della rinnovata polemica tra Nord e Sud è, purtroppo, una delle tante piaghe socio-economiche che il Covid-19 sta generando!
A giudicare dalle notizie di stampa, in questo momento c’è una certa agitazione nei palazzi della Regione Lombardia. Il Direttore generale della Sanità lombarda è stato rimosso dal suo incarico, anche se - secondo la migliore tradizione italica – si è trattato di una classico caso di “promoveatur ut amoveatur” e, sempre secondo notizie di stampa, anche la poltrona dell’Assessore regionale alla Sanità sarebbe piuttosto traballante. Sembra che in questo momento tra i pochi a spingere affinché rimanga al suo posto ci sia il mitico Maurizio Crozza che, in caso di dimissioni, perderebbe una delle sue vittime sacrificali.
Aldilà della girandola di posizioni politiche e tecniche, l'aspetto – a mio parere – più significativo è il sostanziale ripensamento rispetto al nuovo Piano sanitario regionale, che la stessa Giunta lombarda aveva approvato in "pompa magna" pochi mesi prima dell’inizio dell’epidemia. Mi sembra una scelta saggia, anche se c'è sempre il rischio di “buttare via il bambino con l’acqua sporca”. Come ha dimostrato questa epidemia, di acqua sporca nel sistema lombardo ce n’era veramente tanta. Ricordiamo tutti le interviste ai medici di base lasciati abbandonati a sé stessi durante le fasi critiche dell’epidemia e la scelta improvvida di usare spazi all’interno delle RSA per ospitare malati di Covid-19. È mancata completamente la dimensione della Sanità territoriale capace di identificare e curare i contagiati prima che fosse necessario il loro ricovero in ospedale. Pensare di gestire la Sanità pubblica solo con strutture ospedaliere, magari di elevata qualità, è una idea fuorviante, specie per una società come la nostra dove il progressivo invecchiamento della popolazione (Covid-19 permettendo) porterà ad una crescente richiesta di servizi di tipo sanitario. Personalmente non ho preclusioni di natura ideologica nei confronti della Sanità privata e credo che realtà come Humanitas o San Raffaele rappresentino una risorsa preziosa per tutto il Paese. Tuttavia quando vedo un ex presidente della Regione Lombardia condannato definitivamente per aver accettato mazzette da taluni imprenditori della Sanità privata, qualche domanda sull’esistenza di controlli adeguati me la pongo.
Nei prossimi mesi vedremo quale sarà il risultato del dibattito avviato in Lombardia dalle forze politiche di maggioranza e di minoranza. Mi aspetto un confronto a tratti anche aspro, ma spero che alla fine la Regione Lombardia riesca a trovare un giusto punto di sintesi, utile per i lombardi, ma anche per tutti noi.
Concludo con un fugace accenno al Trentino dove pure di errori nella gestione dell’epidemia ne sono stati fatti tanti. Apparentemente tutto tace anche se circolano voci di possibili rimpasti a livello tecnico. Sul piano politico, l’unico rumore che si coglie è quello delle minoranze del Consiglio provinciale che si stanno beccando come i capponi di Renzo di manzoniana memoria. A livello di maggioranza, nessuna autocritica e nessun ripensamento, anche per chi ha ampiamente dimostrato la sua inadeguatezza rispetto al ruolo politico che avrebbe dovuto gestire.
Andamento settimanale dei nuovi contagi in Lombardia. La data mostrata sull'asse orizzontale è quella dell'ultimo giorno della settimana considerata. |
In attesa di vedere come andrà a finire, in Lombardia è iniziata una sorta di resa dei conti. La gravità dell’epidemia ha messo a dura prova quello che veniva definito il “modello lombardo” della sanità. Non c’è dubbio che molte (troppe) cose siano andate storte in Lombardia (e non solo in Lombardia, aggiungo io). In questo momento la Magistratura è impegnata in numerose inchieste che riguardano la gestione dell’epidemia con particolare riferimento al mancato confinamento di alcuni pericolosi focolai ed ai gravi episodi accaduti nelle residenze per anziani. Vedremo quali saranno gli esiti delle indagini e lasciamo che la Magistratura operi con la necessaria attenzione, senza sentirsi tirare per la giacchetta da questa o quella forza politica.
Va comunque ricordato che le responsabilità politiche vanno ben aldilà delle eventuali responsabilità penali e riguardano l’essenza stessa del nostro vivere civile. Credo quindi che sia positivo che la Lombardia si interroghi sulle questioni che hanno riguardato la gestione dell’epidemia, perché la Lombardia è un elemento fondamentale per la vita economica e culturale dell’Italia intera. Sarebbe stupido – come hanno fatto alcuni – rallegrarsi per le disgrazie della “prima della classe” perché se la Lombardia va male, alla fine il conto da pagare arriva a tutti gli italiani. Quella della rinnovata polemica tra Nord e Sud è, purtroppo, una delle tante piaghe socio-economiche che il Covid-19 sta generando!
A giudicare dalle notizie di stampa, in questo momento c’è una certa agitazione nei palazzi della Regione Lombardia. Il Direttore generale della Sanità lombarda è stato rimosso dal suo incarico, anche se - secondo la migliore tradizione italica – si è trattato di una classico caso di “promoveatur ut amoveatur” e, sempre secondo notizie di stampa, anche la poltrona dell’Assessore regionale alla Sanità sarebbe piuttosto traballante. Sembra che in questo momento tra i pochi a spingere affinché rimanga al suo posto ci sia il mitico Maurizio Crozza che, in caso di dimissioni, perderebbe una delle sue vittime sacrificali.
Aldilà della girandola di posizioni politiche e tecniche, l'aspetto – a mio parere – più significativo è il sostanziale ripensamento rispetto al nuovo Piano sanitario regionale, che la stessa Giunta lombarda aveva approvato in "pompa magna" pochi mesi prima dell’inizio dell’epidemia. Mi sembra una scelta saggia, anche se c'è sempre il rischio di “buttare via il bambino con l’acqua sporca”. Come ha dimostrato questa epidemia, di acqua sporca nel sistema lombardo ce n’era veramente tanta. Ricordiamo tutti le interviste ai medici di base lasciati abbandonati a sé stessi durante le fasi critiche dell’epidemia e la scelta improvvida di usare spazi all’interno delle RSA per ospitare malati di Covid-19. È mancata completamente la dimensione della Sanità territoriale capace di identificare e curare i contagiati prima che fosse necessario il loro ricovero in ospedale. Pensare di gestire la Sanità pubblica solo con strutture ospedaliere, magari di elevata qualità, è una idea fuorviante, specie per una società come la nostra dove il progressivo invecchiamento della popolazione (Covid-19 permettendo) porterà ad una crescente richiesta di servizi di tipo sanitario. Personalmente non ho preclusioni di natura ideologica nei confronti della Sanità privata e credo che realtà come Humanitas o San Raffaele rappresentino una risorsa preziosa per tutto il Paese. Tuttavia quando vedo un ex presidente della Regione Lombardia condannato definitivamente per aver accettato mazzette da taluni imprenditori della Sanità privata, qualche domanda sull’esistenza di controlli adeguati me la pongo.
Nei prossimi mesi vedremo quale sarà il risultato del dibattito avviato in Lombardia dalle forze politiche di maggioranza e di minoranza. Mi aspetto un confronto a tratti anche aspro, ma spero che alla fine la Regione Lombardia riesca a trovare un giusto punto di sintesi, utile per i lombardi, ma anche per tutti noi.
Concludo con un fugace accenno al Trentino dove pure di errori nella gestione dell’epidemia ne sono stati fatti tanti. Apparentemente tutto tace anche se circolano voci di possibili rimpasti a livello tecnico. Sul piano politico, l’unico rumore che si coglie è quello delle minoranze del Consiglio provinciale che si stanno beccando come i capponi di Renzo di manzoniana memoria. A livello di maggioranza, nessuna autocritica e nessun ripensamento, anche per chi ha ampiamente dimostrato la sua inadeguatezza rispetto al ruolo politico che avrebbe dovuto gestire.
Dal 29 maggio al 16 giugno i tamponi processati in Lombardia sono stati:
RispondiEliminavenerdì 14078 + sabato 14301 + domenica 12427 + lunedì 3572 + martedì 8676 + mercoledì 11355 + giovedì 3410 + venerdì 19389 + sabato 13696 + domenica 8005 + lunedì 4488 + martedì 9848 + mercoledì 9305 + giovedì 13376 + venerdì 14837 >>> AGGIORNAMENTO <<< sabato 9474 + domenica 9336 + lunedì 6637 + martedì 7044
per una media di 10171 (quattro giorni fa era 10718)
con una capacità massimale di 15 mila tamponi quotidiani
La pubblicazione quotidiana dei dati di Regioni Lombardia è ultimamente accompagnata da numerosi "distinguo" (tipo sì ma però insomma quindi ecco) da parte dell'assessore / avvocato Gallera:
- “È importante sottolineare che dei 143 positivi segnalati oggi un numero rilevante si riferisce a infezioni di vecchia data”
- Nello specifico 54 sono da attribuire allo screening sierologico regionale, di cui 18 risultati ‘debolmente positivi’. Altri 24 casi sono stati riscontrati ‘debolmente positivi’ su test effettuati dietro segnalazioni di medici di famiglia, Ats e ospedali, a cittadini e ospiti di Rsa”
- “La maggior parte dei casi di oggi risulta essere ‘debolmente positivo’. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti”
- Degli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positività a seguito di sierologici privati”
- “L’ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze”
Al liceo, quando i temi di greco andavano male, le risposte erano dello stesso ''mood'':
- il tema dell'altra fila (quella della finestra) era più facile, uffi
- il nostro tema era da due asterischi, ma in realtà erano tre
- avevo preparato Senofonte, ci ha dato Tucidide
- ho aiutato il mio compagno di banco, e poi non sono arrivato a finire il mio tema
- il prof ha detto che questo tema è stato basso di voti, ma la prossima volta sarà più alto ''perché sarà l'ultimo del trimestre''