La pandemia di SARS-Cov-2 è stata accompagnata a livello scientifico da una vera e propria esplosione di studi scientifici. Ogni giorno escono nuove interessanti pubblicazioni che ci permettono di progredire mella conoscenza del virus e, sperabilmente, anche nella individuazione e nella messa a punto di cure o vaccini in grado di sconffiggerlo. Si tratta di uno sforzo impressionante e mai tentato prima perché la comunità scientifica internazionale sta tentando di raggiungere nel più breve tempo possibile traguardi che, in condizioni normali, richiederebbero almeno 10 anni di lavoro. Non è detto che questo enorme sforzo abbia successo, ma migliaia di scienziati in tutto il mondo ci stanno provando.
Oggi vi segnalo un nuovo interessante contributo: la ricerca è diretta e condotta da Luca Deseri e Nicola Pugno,
professori del Gruppo di Meccanica dei Solidi e delle Strutture del
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica
dell’Università di Trento, e dall’équipe di Massimiliano Fraldi,
professore del Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e
l'Architettura dell’Università di Napoli-Federico II, in sinergia con
ricercatori della Carnegie Mellon University e dell’Università di
Pittsburgh, negli USA, con l’Università di Palermo e con l’Università di
Ferrara, dove si è svolta l’attività sperimentale. Il lavoro discute il meccanismo che il virus utilizza per entrare nella cellula infettandola. I contenuti dell'articolo sono illustrati nel comunicato stampa rilasciato dall'Università di Trento.
Chi volesse leggere l'articolo lo può trovare qui:
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