martedì 16 giugno 2020

Un farmaco low-cost può essere d'aiuto per i pazienti più gravi

Anche se le terapie intensive dei reparti Covid-19 italiani si stanno svuotando, è consolante sapere che in questi giorni è stato fatto un piccolo, ma significativo progresso nel trattamento farmacologico dei pazienti più gravi affetti da Covid-19. Parliamo di persone che hanno severe difficoltà respiratorie. Lo studio è stato sviluppato in Gran Bretagna, sotto la supervisione di un gruppo dell'Università di Oxford, ed ha coinvolto un campione di oltre 2000 pazienti trattati, confrontati con oltre 4000 pazienti che si trovavano in analoghe condizioni e non hanno ricevuto il farmaco. Parliamo quindi di un test completo e non di casi numericamente limitati come ci è successo di sentire spesso durante questa pandemia, quando l'ansia di trovare trattamenti farmacologici efficaci ha spinto taluni a sopravvalutare i risultati positivi di pochi "casi aneddotici".

Secondo una intervista che i responsabili scientifici del progetto hanno rilasciato alla BBC, il farmaco in questione è il dexamethasone (desametasone in italiano), un antinfiammatorio già noto ed utilizzato per altri scopi terapeutici, caratterizzato da un costo molto contenuto, facilmente reperibile in tutto il mondo. Il dexamethasone è entrato nell'uso medico nel lontano 1958 e non è quindi coperto da alcun brevetto. Un trattamento completo dura circa 10 giorni ed ha un costo pari a circa 70 Euro. Pur non essendo risolutivo, il trattamento con dexamethasone  ha mostrato risultati molto incoraggianti: la mortalità per i pazienti trattati con ossigeno è diminuita di circa il 20%. La riduzione della mortalità è salita fino al 30-40% per i pazienti più gravi che devono essere collegati al ventilatore. Il farmaco non produce benefici apprezzabili per i pazienti meno gravi che non necessitano della somministrazione d'ossigeno.

Formula strutturale (alto) e conformazione (sotto) del dexamethasone (C22H29FO5). Le palline rosse rappresentano gli atomi di ossigeno, quelle bianche gli atomi di idrogeno, mentre quella verde corrisponde all'atomo di fluoro.


Al termine della prova, la Gran Bretagna ha deciso di utilizzare il dexamethasone come terapia standard per i pazienti Covid-19 affetti da gravi problemi respiratori. I ricercatori dell'Università di Oxford stimano che se il trattamento con dexamethasone fosse stato applicato sistematicamente fin dall’inizio della pandemia, nella sola Gran Bretagna sarebbero state salvate circa 5.000 vite umane.

Una notizia che ci rammarica da un lato, ma che apre uno scenario di speranza anche per quei Paesi meno ricchi dove la pandemia è ancora molto diffusa.

Nessun commento:

Posta un commento