Il peggioramento della diffusione dell'epidemia di SARS-CoV-2 negli Stati Uniti (vedi figura qui sotto) ha spinto il capo del gruppo federale di contrasto all'epidemia Prof. Antony Fauci ad ipotizzare un cambio di strategia nella somministrazione dei tamponi. In alcune situazioni si sta pensando di passare dalla analisi di tamponi individuali al cosiddetto "pool testing".
Stato dell'epidemia di SARS-CoV-2 in USA al 256 giugno. Sorgente: https://www.covidexitstrategy.org/ |
La tecnica di pool testing non è nuova ed è comunemente utilizzata dalle banche del sangue per controllare le donazioni. Invece di fare l'analisi del sangue dei singoli donatori, più campioni vengono mescolati e viene fatta un'unica ricerca per individuare la presenza nel campione così ottenuto di eventuali componenti indesiderati. Se l'esame risulta negativo, tutti le donazioni possono essere accettate, riducendo drasticamente tempo e costo delle analisi di controllo. Ovviamente se il risulato dovesse risultare positivo, bisognerà comunque fare le analisi per tutti i singoli campioni, in modo da scartare le donazioni che risultassero fuori standard.
Il calcolo del numero ottimale di campioni da mescolare dipende da vari fattori e può essere facilmente eseguito sulla base di semplici modelli matematici. In una situazione come quella degli Stati Uniti, dove in molti Stati stiamo assistendo ad una ripresa dei nuovi contagi, poter testare con una singola analisi PCR molti pazienti può semplificare i processi di controllo, specialmente quando si ha a che fare con gruppi di persone che si trovano in situazioni di particolare rischio, ma non manifestano sintomi evidenti della malattia.
L'applicazione della tecnica del pool testing alla ricerca del SARS-CoV-2 è stata sviluppata inizialmente da alcuni gruppi tedeschi, ma oggi gli Stati Uniti potrebbero decidere di usarla su larga scala. Maggiori dettagli sulla ottimizzazione della tecnica di pool testing alla ricerca del SARS-CoV-2 possono essere trovati qui:
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