sabato 13 giugno 2020

L'epidemia degli altri: USA a macchia di leopardo

Mentre in Europa la pandemia mostra un andamento decisamente calante, la situazione in altri Paesi è ancora piuttosto preoccupante. Se a breve pensate di programmare un viaggio negli Stati Uniti vi consiglio di visitare prima il sito covidexitstrategy.org dove potrete trovare una serie di dati molto interessanti suddivisi a seconda dei diversi Stati. La situazione d'insieme è riassunta dalla figura seguente:
Ci sono emormi differenze tra Stato e Stato: ad esempio lo Stato di New York, dopo aver trascorso mesi molto difficili, ha finalmente visto una sensibile riduzione nella diffusione dell'epidemia, mentre altri Stati come, ad esempio, Arizona e Arkansas mostrano situazioni piuttosto preoccupanti con una tendenza all'aumento dei contagi e con una densità di nuovi casi uguale o superiore a 100 nuovi contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti. In numerosi Stati si segnala inoltre una occupazione dei posti di terapia intensiva che ha superato il 70%, a dimostrazione che il racconto secondo cui il virus si sarebbe "indebolito", almeno per questi Stati, non sembra funzionare.

Le diversità esistenti tra Stato e Stato sia a livello territoriale, sia per quanto riguarda le politiche attuate per il contenimento della pandemia sono emormi ed è difficile trarre conclusioni di carattere generale. Anche se, tra le follie che talvolta accompagnano le elezioni presidenziali americane, quest'anno ci tocca vedere anche analisi dettagliate volte a capire se il Covid-19 colpisca di più gli Stati che tradizionalmente votano democratico piuttosto che quelli di orientamento repubblicano.

Comunque la situazione non è per nulla tranquillizzante e certamente non è un caso se nel momento in cui si discute di riaprire le forntiere europee a Paesi terzi non si è ancora deciso se ammettere, a breve, i visitatori provenienti dagli Sati Uniti.

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