venerdì 22 ottobre 2021

Aggiornamento sulla campagna vaccinale del Trentino: la terza dose per gli immunodepressi stenta a decollare

Il post è stato modificato per tenere conto di alcune discrepanze nei numeri pubblicati relativamente alla terza dose vaccinale

Vi aggiorno sullo stato di avanzamento della campagna vaccinale in Trentino che, sia pure tra luci ed ombre, ha fin qui dato buoni risultati. Partiamo dal dato migliore, ovvero la percentuale di cittadini trentini con almeno 12 anni di età che non ha ancora ricevuto neppure una dose vaccinale. Il dato trentino (11,7%) è migliore (più basso) rispetto alla media nazionale e fa ben sperare per un rapido raggiungimento di una quota di adesione pari al 90% delle persone "vaccinabili". Si tratta di un livello simbolico che non garantisce nulla di per sé, ma che è molto vicino al massimo livello effettivamente raggiungibile (pari a circa il 95%, tenuto conto di un qualche percento di no-vax irriducibili e ideologizzati e di una esigua minoranza di persone che effettivamente non possono fare il vaccino a causa delle loro condizioni di salute).

Il Trentino (dato cerchiato in rosso) ha ormai somministrato almeno una dose vaccinale all'88,3% dei cittadini con almeno 12 anni di età. Fonte dati Lab24

Come già discusso in precedenti post, il Trentino ha attualmente la percentuale più alta di cittadini che sono in attesa di ricevere la seconda dose: segno che gli obblighi associati all'uso del green-pass hanno convinto numerosi trentini dubbiosi a farsi vaccinare.

Se andiamo a vedere il numero di coloro che hanno ricevuto almeno una dose, normalizzata rispetto all'intera popolazione, il dato del Trentino lascia le posizioni più avanzate e scende appena al di sotto della media nazionale:

Percentuale dell'intera popolazione (inclusi i minori di 12 anni non vaccinabili) che ha ricevuto almeno una dose vaccinale. Il dato del Trentino è cerchiato di rosso. Tratto da Agenas

Il Trentino retrocede in classifica, ma solo per colpa della sua composizione demografica. Come è noto, il Trentino è una delle Regioni/PPAA italiane con la maggiore presenza di giovani rispetto alla (desolante) media nazionale. Avendo molti più giovani non vaccinabili, è ovvio che la percentuale del Trentino cala quando si fa il calcolo tenendo conto dell'intera popolazione, ma non è neppure tanto giusto assegnare al Trentino - come fa Agenas (vedi figura sopra) - un colore "giallo" che farebbe presumere un avanzamento più lento della campagna vaccinale rispetto alle Regioni "verdi".

Tutto bene dunque? Purtroppo no, perché, almeno secondo quanto pubblicato da Lab24 del Sole 24 Ore, il Trentino sta arrancando con molta fatica nella somministrazione delle terze dosi vaccinali. Questo è il grafico pubblicato da Lab24:

Somministrazione della terza dose vaccinale. Il dato del Trentino, inferiore rispetto alla media nazionale, è cerchiato in rosso. Tratto da Lab24

La percentuale di dosi somministrate, secondo i dati diffusi da Lab24, non ha coperto neppure il 15% dei potenziali destinatari, valore inferiore rispetto alla media nazionale e decisamente più basso rispetto ad alcune Regioni come l'Umbria e la Toscana che hanno già somministrato la terza dose a oltre 3/4 dei loro destinatari.

Il dato del vicino Alto Adige è molto interessante: sempre in coda per quanto riguarda l'avanzamento complessivo della campagna vaccinale (vedi figure precedenti), ma, sempre secondo il grafico pubblicato da Lab24, ha già somministrato oltre il 70% delle terze dosi fin qui programmate.

Andando a vedere il sito del Governo, si nota che il dato relativo alla terza dose vaccinale è suddiviso in due parti. In particolare, si distingue tra "dose addizionale" (circa 200 mila somministrazioni) e "richiamo (booster)" (circa 800 mila somministrazioni). In pratica si distingue tra la somministrazione della terza dose ai cosiddetti immunodepressi (di qualsiasi età) e quella fatta alle persone con almeno 80 anni di età. Il grafico pubblicato da Il Sole 24 Ore si riferisce solo alla prima categoria (immunodepressi) ed è qui che il Trentino registra un forte ritardo
 
Complessivamente il Trentino ha somministrato circa 10 mila terze dosi e quindi la copertura di coloro che hanno almeno 80 anni di età è migliore rispetto a quella degli immunodepressi. Complessivamente, circa il 21% dei trentini con almeno 80 anni di età ha ricevuto la terza dose (la percentuale comprende anche le persone over-80 vaccinate perché immunodepresse). A livello nazionale, il Molise presenta la percentuale migliore (49%), seguita dal Piemonte (29%) e Umbria (23%). Il dato del Trentino (21%) si colloca subito dopo. La media nazionale (13%) sconta il fatto che molte Regioni sono ancora in gravissimo ritardo e sono ancora sotto al 5%.

Resta il fatto che la forte crescita di contagi riscontrata nel corso degli ultimi giorni tra la popolazione più anziana completamente vaccinata (basta vedere i dati delle RSA) imporrebbe in tutta Italia una forte accelerazione del processo di somministrazione della terza dose vaccinale.


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